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Dipinto stimato 5 mila euro vola in asta a mezzo milione. É un Guercino?

Il Mosè venduto per 590 mila euro, forse attribuibile a Guercino. Courtesy of Chayette & Cheval
Il Mosè venduto per 590 mila euro, forse attribuibile a Guercino. Courtesy of Chayette & Cheval
Un dipinto, forse uno sconosciuto Guercino, ha superato di gran lunga la sua stima di 5-6 mila euro ed è stato aggiudicato a 590 mila euro. É accaduto il 25 novembre 2022 da Chayette and Cheval a Parigi.

Si tratta di un ritratto di Mosè, rappresentato in una posa drammatica con i palmi e lo sguardo rivolti verso l’alto. Attribuito inizialmente a un anonimo seguace di Guido Reni, appartenente alla scuola bolognese del XVII secolo. Ma già nelle note del catalogo si citava come possibile autore dell’opera anche il pittore barocco italiano Francesco Barbieri, più comunemente noto Guercino. L’ipotesi deriva in particolare dal fatto che una copia del Mosè è attribuita a un allievo del Guercino, Benedetto Zalone. Inoltre il dipinto presenta delle significative analogie con un’altra opere del Guercino, Testa di un vecchio, conservata all’Ashmolean Museum di Oxford.

Dunque è probabilmente su questi elementi che l’anonimo acquirente ha poggiato la sua scelta, scommettendo sul fatto che in ultima istanza la casa d’asta abbia sottovalutato l’opera e sbagliato l’attribuzione. Oltre forse a ulteriori argomenti a supporto della tesi per cui l’opera sia effettivamente di Guercino. Tra questi i paragoni possibili con un’altra sua opera, Elia nutrito dai corvi, conservato alla National Gallery di Londra.

Nonostante queste analogie non sarà facile per l’acquirente modificare l’attribuzione dell’opera. Ma, nonostante l’investimento di più di mezzo milione di euro pare elevato, il possibile guadagno lo giustifica appieno. In asta il Guercino vanta un record di 7.86 milioni di dollari, fatto registrare da Christie’s a Londra nel 2010 per il dipinto a olio Re Davide. Un altro suo dipinto, appartenente alla collezione dell’attore dei Soprano Federico Castelluccio è stato recentemente valutato 10 milioni di dollari.

Più in generale gli Old Masters, come è intuitivo pensare, sono molto rari sul mercato. Soprattutto quelli di elevata qualità. E ancora di più quelli che possono vantare un’intrigante vicenda alle spalle, come in questo caso una riscoperta fortuita e inaspettata.

Dunque è lecito supporre che l’aggiudicazione sia stata realizzata da un mercante esperto, capace di fiutare il colpo e con i mezzi per renderlo effettivo in futuro. Non ci sorprenderemmo di ritrovare l’opera in qualche fiera specializzata – magari TEFAF? – nei prossimi anni, forse mesi.

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