Print Friendly and PDF

Le palpebre, verso sera. L’aria crepuscolare dei ritratti di Victor Man si espande per Torino

Le palpebre, verso sera è la nuova personale mostra di Victor Man
Le palpebre, verso sera è la nuova personale mostra di Victor Man

Questo articolo è frutto dell’operato degli studenti del Laboratorio di scrittura, iscritti al Master Post Laurea “Management dell’Arte e dei Beni Culturali, tenuto tra novembre e dicembre 2022 da Luca Zuccala, direttore della nostra testata. La collaborazione tra ArtsLife e Rcs Academy ha dato la possibilità agli studenti partecipanti al Master, dopo le lezioni di introduzione, pianificazione e revisione dei contenuti proposti, di pubblicare il proprio elaborato sulla nostra piattaforma.

Le palpebre, verso sera è la nuova personale mostra di Victor Man, che si tiene alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, a partire dal 3 novembre 2022 fino al 26 febbraio 2023.

Victor Man, classe 1974, è un pittore nato in Romania con origini ungheresi. L’artista ha una preferenza per la pittura con colori scuri, che ricordano il lavoro dei pittori paesaggistici del XVIII secolo. Le sue opere catturano stati d’animo, offrendo allo spettatore solo tracce ambigue e vaghe, e lasciandolo in una sorta di nebbia. Restituiscono anche una memoria di immagini e oggetti composti da diversi strati di tempo, che sembrano oscillare tra scomparsa e reminiscenza. La personalissima poetica di Victor Man e la diversità illustrativa della sua produzione tracciano i contorni di un mondo artistico in cui si fondono letteratura e storia dell’arte, memoria collettiva ed esperienza personale, in un racconto non lineare dove le distinzioni tra presente e passato, immaginazione e realtà sono abolite.

La mostra raccoglie diciannove opere realizzate dall’artista nel corso degli ultimi dieci anni e offre, per la prima volta, un focus esclusivo sui generi del ritratto e dell’autoritratto, generi che hanno assunto una rilevanza profonda all’interno della sua pratica pittorica. I dipinti di Victor Man, insieme con immagini dell’artista stesso, contemplano ritratti di persone che sono entrate nella sua vita, da affetti vicino a lui e incontri del passato, configurando così la mostra in una narrazione intima e autobiografica.

Le diciannove figure di Victor Man sono colte in atteggiamenti assorti e contemplativi, ritratte in attimi di abbandono, e ci paiono abitare un tempo e uno spazio profondamente umani ma ritirarsi dal mondo attuale allo stesso tempo.

Le opere accolgono lo spettatore, tutte immerse in una luce crepuscolare, in uno spazio in cui fattezze reali e individuali sono immerse nella penombra di stati d’animo e condizioni psicologiche indefinibili come il momento di passaggio tra il giorno e la notte – a cui fa riferimento il titolo della mostra – con questa coesistenza di famigliarità e di distanza, di osservazione delle apparenze. Le palpebre, verso sera, infatti, oltre ad evocare una fase della giornata, si percepisce come una metamorfosi dalla luce al buio (verso sera) e un passaggio tra il sonno e la veglia (Le palpebre), una condizione in cui le forme dell’esistenza quotidiana si trasformano in simboli.

La mostra si divide in due sezioni, due sale completamente bianche che accolgono nella loro penombra le suggestive opere di Victor Man, come Red and Dark Haired Sisters, Self as the Man of Sorrows e Girl with Laughing Cat. L’artista contempla con le sue opere l’intero arco dell’esistenza umana: dall’esperienza della nascita e della genitorialità con R whit Turtle e Rózsa Victoria; al distacco della morte con Father; fino alla sopravvivenza della memoria dei defunti e dell’animo di chi resta con Self-Portrait at Father’s Death.

L’artista insiste sul principio di una diffusa coesistenza delle cose fra loro, prima fra tutte la persistenza del passato e del presente, ma a coesistere nell’arte di Victor Man non sono soltanto le differenti dimensioni del tempo o le forme. Lo sono soprattutto le dimensioni dell’esistenza umana, della spiritualità, dell’affetto paragonato alla rinuncia, della somiglianza accanto al mistero e all’estraneità.

Questa sovrapposizione di punti di riferimento attraversa tutte le sue opere, dove troviamo una fusione della fisionomia e dell’apparenza rafforzando così l’immagine di un’identità in perpetuo movimento, suggerendo la ricchezza e la misteriosa essenza che le cose possono essere al di là della loro apparenza. I dipinti di Victor Man non forniscono mai spiegazioni, ma accenni e suggestioni che lasciano allo spettatore la sensazione che sia sempre possibile un capovolgimento di tutti i significati.

Victor Man. Eyelids, Towards Evening

Le palpebre, verso sera

Fondazione Sandretto Re Rebaudengo

a cura di Eugenio Re Rebaudengo

Commenta con Facebook