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Spirito, carnalità, rivoluzione, realtà: il colore come manifesto programmatico di un’arte nuova

Il Corpo del colore, Fondazione Carispezia

Fondazione Carispezia presenta nei propri spazi espositivi la mostra IL CORPO DEL COLORE. La pittura neoromantica ed espressionista italiana degli anni trenta. Opere dalla Collezione Giuseppe Iannaccone. A cura di Collezione Giuseppe Iannaccone, la mostra sarà aperta al pubblico dal 4 dicembre 2022 al 2 aprile 2023. 

Gli artisti presenti in mostra: Afro, Arnaldo Badodi, Renato Birolli, Luigi Broggini, Bruno Cassinari, Gigi Chessa, Filippo de  Pisis, Francesco De Rocchi, Agelo Del Bon, Lucio Fontana, Renato Guttuso, CarloLevi, Umberto Lilloni, Mario Mafai, Francesco Menzio, Giuseppe Migneco, Ennio Morlotti, Enrico Paolucci, Fausto Pirandello, Antonietta Raphaël, Ottone Rosai, Aligi Sassu, Scipione, Fiorenzo Tomea, Ernesto Treccani, ItaloValenti, EmilioVedova, Alberto Ziverivisibile.
Renato Birolli, I poeti, 1935, olio su tela, 90 × 108 cm
Gli artisti in mostra sono accomunati da una profonda capacità espressiva che sposta il punto di vista da una visione oggettiva della realtà a una lettura personale, che sfiora i Neo-romanticismo, e accantona le forme liriche del classicismo per un linguaggio più intimo e personale. La scelta delle opere prevede il colore come elemento centrale, manifesto programmatico e spirituale di un’arte nuova, mezzo espressivo caratterizzante dei singoli artisti ma anche strumento di dialogo tra loro. Pastoso ed energico o candido e leggero, il colore permette di entrare nelle storie dei soggetti ritratti diventando corpo, presenza e materia.
In sei sale, il percorso espositivo non segue una sequenza cronologica o geografica, ma affronta temi intimi e universali (la guerra, le disuguaglianze ,la degenerazione sociale) che evidenziano l’intensità del momento storico e i sentimenti più nascosti degli artisti. La sala Attimi di realtà, che apre la mostra, presenta una serie di lavori che evidenziano la centralità dell’uomo e della donna con i loro moti interiori, mentre Luoghi e assenze è dedicata agli ambienti in cui questi artisti sono nati e hanno lavorato. La terza sala Corpo e Anima affronta la natura duplice dell’umanità, fatta di socialità, unioni, solidi vincoli affettivi e familiari, così come da ineffabili forze interiori che ci rendono fragili ma anche unici. Con Spirito e Carnalità emerge la dualità tra pura sensibilità e pulsioni della carne, mentre Rivoluzione e verità mette al centro l’urgenza di mostrare la realtà: uomini che combattono una guerra in cui a morire è l’umanità. L’ultima sala, Significati nascosti, pone l’accento su alcune opere dal significato non immediato.
Aligi Sassu, Battaglia dei tre cavalieri, 1941, Olio su tela, 200 × 200
Questa esposizione è l’occasione di mostrare al pubblico alcune opere inedite che hanno di recente fatto ingresso nella Collezione Giuseppe Iannaccone, tra cui Battaglia dei tre cavalieri(1941) di Aligi Sassu, a lungo creduta distrutta dopo essere stata rifiutata dalla commissione del III Premio Bergamo per ragioni politiche e dispersa in seguito alla vendita a un collezionista di Budapest. Nell’estate del 2015 un discendente del proprietario ungherese ha comunicato alla Fondazione Helenita e Aligi Sassu di aver ereditato questo lavoro, che è poi stato riportato in Italia dall’Avvocato Iannaccone. In mostra è esposto anche Cavalli davanti al mattatoio di Scipione, del1929 circa, un lavoro intimo e malinconico realizzato quando l’artista era consapevole che la malattia avrebbe presto preso il sopravvento. I cavalli che guardano il mattatoio ci parlano dell’angoscia, sofferenza e rassegnazione che ogni uomo prova nella consapevolezza della propria fine.
IL CORPO DEL COLORE evidenzia come questi artisti, rivoluzionari e romantici, abbiano posto al centro “…quella realtà’ che si andava creando intorno a noi, realtà che noi dovevamo conquistare con le nostre forze per sentirla veramente nostra, senza incertezze”, come si legge nel Manifesto di Corrente del 1938. La mostra è accompagnata da una serie di podcast, realizzati da Roger Laboratorio Narrativo, fruibili in mostra attraverso appositi QR Code, che guideranno i visitatori alla scoperta delle opere esposte in un’esperienza poli-sensoriale, in cui il racconto è affidato oltre che a una voce narrante alle parole stesse dell’Avvocato Giuseppe Iannaccone.

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