I jeans da record provengono da un baule affondato in un naufragio causato da un uragano nel 1857 al largo della costa della Carolina del Nord
Non sono propriamente freschi di bucato, ma per il resto hanno tutto a posto, compresi i cinque bottoni di ordinanza. E non sembrano aver risentito più di tanto dei quasi due secoli trascorsi in fondo al mare. Già, perché questi che vedete, che si ritiene siano appartenuti a un minatore, sono i jeans più antichi conosciuti, e da ora anche i più preziosi. Provengono infatti da un baule affondato in un naufragio causato da un uragano nel 1857 al largo della costa della Carolina del Nord. Una tragedia che colpì la nave SS Central America in viaggio da San Francisco verso New York attraverso Panama. Nella quale morirono 425 persone, mentre 153 riuscirono a salvarsi. I passeggeri affondarono con un carico di circa 21 tonnellate di monete d’oro e manufatti.
Il relitto fu scoperto per la prima volta nel 1988. Fra i reperti recuperati c’era anche un baule appartenente a John Dement, un uomo dell’Oregon, che aveva acquistato i jeans a San Francisco. Il rinvenimento potrebbe rimettere in discussione l’intera storia del capo d’abbigliamento più popolare al mondo. Levi Strauss, che si ritiene la creatrice dell’icona, realizzò infatti il primo paio di blue jeans a San Francisco nel 1873. Ovvero 16 anni dopo il naufragio. Due mesi fa un paio di jeans Levi’s vintage del 1880, trovati in una miniera abbandonata, sono stati venduti per 76.000 dollari a un’asta nel New Mexico. Ora questo record è già archiviato: visto che i pantaloni “naufragati” sono stati venduti all’asta per 114mila dollari dalla Holabird Western Americana Collections di Reno, nel Nevada.