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Franca Sonnino: cinquant’anni di trame, tra Cagliari e Atene

Franca Sonnino, Trama rossa, 1976

Un ricco e articolato percorso espositivo tra Cagliari ed Atene per indagare la ricerca di Franca Sonnino e trovare snodi, trame e costanti di cinquant’anni di attività artistica

Un’antologica che mette in mostra le opere più rappresentative dell’artista Franca Sonnino e ne approfondisce i significati – facendo emergere la lunga strada intrapresa dalle donne per affermare la loro presenza nel mondo dell’arte – è quella curata da Simona Campus e Paolo Cortese tra MUACC e Galleria Gramma_Epsilon, visitabile fino al 31 marzo.

Prima esposizione temporanea del giovane Museo Universitario delle Arti e delle Culture Contemporanee, la mostra inizia a Cagliari, negli spazi di Via Santa Croce. Il MUACC, tra gli archi del Palazzo dei Marchesi di Quirra, accoglie e racconta, in un ordinamento cronologico e tematico allo stesso tempo, la storia artistica di Franca Sonnino, a partire dagli esordi negli anni Settanta, quando, motivata dall’incontro con Maria Lai, l’artista comincia a usare le mani per fare cose inutili.

Franca Sonnino alla fine degli anni Settanta

I primi dipinti sono punti, linee, colore, stesi su incroci e variazioni di tono nello spazio della tela. Le trame su tempera delle prime sperimentazioni si evolvono naturalmente nelle Reti, dove il segno afferma sé stesso e diventa filo: non più dipinto, si fa realtà e si intreccia, conquistando lo spazio della gravità con leggerezza. La sostituzione del filo al pennello accompagna la maturazione dell’arte di Sonnino che raggiunge progressivamente, come la definisce Mirella Bentivoglio, una misura ambientale.

Con il morbido cotone del filo, e ferro nell’anima, vengono costruite le sculture e le installazioni, opere che sviluppano un’originale sintesi di prerogative segniche e spaziali, come scrivono i curatori, in un gioco infinito di luci e ombre, pieni e vuoti, valorizzate dall’allestimento che le mette in rapporto vitale con il luogo che le ospita. La densa stagione creativa degli anni Ottanta è testimoniata anche dalla riproposizione dell’installazione Orchestra, già presentata da Sonnino a Cagliari nel 1985 alla Galleria Arte Duchamp diretta da Angela Grilletti. Uno specifico approfondimento è riservato in mostra ai Libri, accanto ai quali sono esposte alcune opere d’affezione realizzate da Maria Lai per Franca Sonnino, testimoni della sorellanza tra le due artiste.

Franca Sonnino, Nido, 2022

Alla Galleria Gramma_Epsilon di Atene l’esposizione si focalizza sulle creazioni più recenti, testimonianza della tensione creativa sempre rinnovata dell’artista romana, nata nel 1932. Il percorso si sviluppa intorno ai Tondi del 2019, tredici elementi che racchiudono molti dei segni appartenenti alla sua storia, dai reticoli astratti ai profili urbani, come in una sorta di diario, di sintesi caleidoscopica eppur sempre rigorosa, scrive in catalogo Simona Campus. Datate 2022, Spine e Nido, fatte di singoli frammenti, di ritmo, unione tra le parti e armonioso insieme, e ancora i Libri che si lasciano sfogliare, aperti, dallo sguardo, in una forma destrutturata e nuova, dimostrando come Sonnino, transitando con consapevolezza attraverso il secondo Novecento, ha saputo pienamente abbracciare il XXI secolo.

L’antologica del MUACC e della Galleria Gramma_Epsilon, in collaborazione con Archivio Lettera E di Roma e Repetto Gallery di Lugano, rivela la potenza, sicura e discreta, di una vivace artista e la sua volontà creativa, in grado di esprimersi trasformando materiali e linguaggi storicamente confinati nel domestico in nuova consapevolezza e affermazione del femminile nel sistema dell’arte.

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