Questo articolo è frutto dell’operato degli studenti del Laboratorio di scrittura, iscritti al Master Post Laurea “Management dell’Arte e dei Beni Culturali”, tenuto tra novembre e dicembre 2022 da Luca Zuccala, direttore della nostra testata. La collaborazione tra ArtsLife e Rcs Academy ha dato la possibilità agli studenti partecipanti al Master, dopo le lezioni di introduzione, pianificazione e revisione dei contenuti proposti, di pubblicare il proprio elaborato sulla nostra piattaforma.
La mostra gratuita dei tre calchi delle Pietà di Michelangelo presenta un’esposizione sorprendente: permette di focalizzare l’attenzione sui dettagli, tramite l’osservazione diretta e i filmati proiettati dietro di esse. La mostra dà la possibilità di vedere le tre statue insieme, dando la possibilità ai visitatori di fare il confronto tra di loro ed entrare nel vivo della storia della vita di Michelangelo.
L’esibizione si terrà fino all’8 gennaio presso Palazzo Reale, a Milano, nella sala delle Cariatidi ed è stata curata da Giovanna Mori, Domenico Piraina e Claudio Salsi, mentre l’allestimento è ad opera della Nexhibition design. La sua produzione invece è dovuta al Comune di Milano-Cultura in collaborazione con il Castello Sforzesco.
Per la prima volta i tre calchi delle opere di Michelangelo vengono riunite dando l’opportunità di ammirarle in tutta la loro bellezza. La loro creazione ha origini diverse: la prima è il calco della Pietà racchiusa nei Musei Vaticani e fu eseguita nel 1975, a seguito di un atto vandalico, la seconda è quello della Pietà Bandini, che si trova nella Chiesa di Santa Maria del Fiore, a Firenze, e nasce nel 1882 mentre l’ultima si tratta della Pietà Rondanini, situata nel Castello Sforzesco di Milano e il cui calco fu creato nel 1953.
Alle loro spalle le tre statue presentano un lenzuolo lungo che fa da sfondo e che in qualche modo vuole rievocare il senso religioso presente. Su ognuno vengono proiettati dei video che mostrano i dettagli di ogni opera e alcune riprese autentiche in cui si vede il loro trasporto avvenuto nel 1964 a New York in occasione dell’esposizione mondiale, in onore del quarto centenario della morte dell’autore.
Al fine di questi video è possibile avvicinarsi alle statue e ammirarle più da vicino e scattare qualche foto.
Il percorso della mostra si conclude con un filmato in cui vengono spiegati alcuni dettagli delle tre opere dal punto di vista storico e tecnico, raccontando come e perché Michelangelo iniziò a scolpirle e il motivo per cui le ultime due non furono mai concluse.
I curatori hanno voluto mostrare parte della recente storia che riguardava le statue a seguito di una attenta ricerca iconografica e documentaria all’interno di archivi, raccogliendo dati su restauri, allestimenti, testimonianze fotografiche e fonti video.
Le immagini che rimandano al trasporto straordinario oltreoceano permettono di entrare nel vivo del dietro le quinte di una mostra: la cosa più interessante è vedere come le statue fossero state trasportate negli anni ’60, consentendo di fare il confronto invece con le precauzioni prese oggigiorno per lo spostamento di una qualsiasi opera d’arte.
Tra la prima Pietà, che risale al 1498, e l’ultima (1547-1555) c’è la differenza di ben sessant’anni e lo scopo della mostra non è solo quello di permettere ai visitatori di paragonare le tre statue e i loro diversi stili ma anche quello di addentrarsi nella psicologia di Michelangelo, nelle sue idee e sentimenti che nel corso della sua vita hanno subìto dei cambiamenti.
Queste statue e le loro diversità tengono in vita il loro autore e ne trasmettono la sua essenza. Sono la prova tangibile di una vita vissuta.