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Il MoMA dovrà restituire un suo disegno di Schiele ai legittimi proprietari?

Egon Schiele, Prostitute (Dirne), 1912.
Gli eredi di un collezionista ebreo, perseguitato durante il regime nazista, stanno cercando di recuperare delle opere che gli spettano dal Museum of Modern Art di New York e dal Santa Barbara Museum of Art in California. Entrambe sono di Egon Schiele.

Timothy Reif e David Fraenkel, parenti del collezionista ebreo austriaco Fritz Grünbaum, ucciso nel 1941 nel campo di concentramento di Dachau, hanno intentato causa contro il MoMA e il Santa Barbara Museum of Art per un dipinto del 1912 e un disegno a matita del 1915. Entrambi ritratti di donne.

Come spesso è accaduto, a Grünbaum sono state sequestrate le opere prima di essere trasferito a Dachau. Addirittura ammontava a 81 il numero di opere prelevate. Il dipinto, Prostitute (1912), è ora nella collezione del MoMA. Il museo sostiene che provenga dalla vendita di una casa d’aste svizzera nel 1956. La mancanza della documentazione successiva a quel passaggio di proprietà, avvolto dunque nel mistero, rende piuttosto incerta la buona fede del museo, ora accusata di scarsa diligenza nell’acquisto.

Il disegno, invece, Portrait of the Artist’s Wife del 1915 è stato registrato tra i possedimenti di un mercante di New York tra la metà degli anni ’50 e gli anni ’60. Da quel momento se ne sono perse le tracce, con una serie di passaggi di proprietà illeciti. Ora, senza che se ne possa rintracciare il percorso, è giunto al Santa Barbara Museum of Art in California. Quest’ultimo sostiene sia arrivato nella sua collezione in seguito a una donazione privata.

Gli eredi di Grünbaum hanno quindi intentato una causa contro i due musei. Ma non sono gli unici coinvolti, con altre quattro istituzioni che devono fronteggiare una richiesta di restituzione. E i precedenti, soprattutto quando si parla di Schiele, sono favorevoli ai richiedenti. Nel 2019, due opere dell’artista austriaco, sono state restituite a Reif e Fraenkel dal commerciante londinese Richard Nagy dopo che un giudice di New York si è pronunciato a favore degli eredi. Le due opere, Woman in a Black Pinafore (1911) e Woman Hiding Her Face (1912) sono state poi vendute da Christie’s nel novembre del 2022 per 500 mila e 2,6 milioni di dollari.

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