Gina Lollobrigida si è spenta all’età di 95 anni. L’attrice, volto iconico del cinema italiano, era nata a Subiaco il 4 luglio del 1927. Era ricoverata in una clinica di Roma
Gina Lollobrigida è stata una grande protagonista del cinema italiano, diretta da registi di fama mondiale come Vittorio De Sica, Mario Monicelli, Pietro Germi e Mario Soldati.
Durante la sua carriera ha ottenuto numerosi riconoscimenti, tra i quali un Golden Globe per il film Torna a settembre, sette David di Donatello, due Nastri d’argento, una stella sulla Hollywood Walk of Fame, oltre a una candidatura ai BAFTA per Pane, amore e fantasia di Luigi Comencini (Orso d’argento al Festival di Berlino), film che le ha permesso di entrare definitivamente nell’immaginario collettivo con il personaggio della bella popolana povera dal cuore d’oro ma al contempo risoluta e determinata.
Raggiunti i vertici della notorietà, girò il sequel, altrettanto riuscito, Pane, amore e gelosia sempre di Comencini, ma nel 1955 rifiutò di recitare in Pane, amore e… di Dino Risi, terzo capitolo della serie, e venne rimpiazzata da Sophia Loren, sua storica “rivale” secondo la stampa dell’epoca.
Non solo cinema, ma anche televisione per La Lollo. Nel 1972 interpretò la Fata Turchina ne Le avventure di Pinocchio di Luigi Comencini, che rimase nella memoria del pubblico di varie generazioni come un’opera di culto.
Nel 1996 fu premiata con il David di Donatello alla carriera.
Nell’ottobre 2010 fu ospite di Pippo Baudo nella trasmissione Novecento, dove ricostruì la sua lunga e fortunata carriera d’attrice, fotografa e scultrice.
I suoi ultimi anni sono stati arricchiti dall’interesse per l’arte e la fotografia, con molte mostre, ma sono stati anche contrassegnati da vicende giudiziarie. Dal 2021 la diva aveva un amministratore di sostegno nominato dal Tribunale per tutelare il suo patrimonio, così come richiesto nell’azione legale dal figlio Andrea Milko Skofic. Al centro dell’attività di indagine l’ex manager dell’attrice, Andrea Piazzolla, rinviato a giudizio con l’accusa di circonvenzione di incapace. Con lui è finito a processo anche Antonio Salvi, l’uomo che avrebbe fatto da intermediario con una casa d’aste per la vendita di circa 350 beni di proprietà della Lollobrigida.
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