L’artista e regista Caterina Erica Shanta (1986, Germania) investiga le immagini prodotte da altri, in determinati contesti, attraverso il video e il linguaggio del cinema documentario. Careof le dedica una mostra – Il cielo stellato – alla Fabbrica del Vapore a Milano dal 25 gennaio al 17 marzo 2023 (inaugurazione il 24 gennaio).
Caterina Erica Shanta nella sua arte investiga le immagini prodotte da altri. Una riflessione su quella che è già una riflessione, che a sua volta guarda alla realtà per esistere. Se volessimo allungare la catena, Shanta realizza opere sulla base di riproduzioni della realtà che a sua volta, prendendo per valide le teorie platoniche, è solo emanazione di un’idea di realtà a cui la sua versione concreta può solo aspirare.
Sembrerebbe dunque che il percorso dell’artista si allontani dalla verità, puramente intesa come riproduzione e analisi di essa. Come se, al punto dove la spinge Shanta, la riproduzione sia ormai troppo oltre il suo origine per restituire un racconto veritiero. A meno che non sia proprio questo il centro della sua pratica: sfidare la realtà in tutte le sue possibili eventuali riproduzioni. Una sottile indagine sul rapporto tra l’essere umano, il soggetto dello sguardo e la sua dematerializzazione.
Nella mostra Il cielo stellato, in mostra alla Fabbrica del Vapore di Milano, la realtà che Shanta sfida è peculiare: la festa della Madonna della Bruna di Matera. Caso studio analizzato dall’artista come evento passata da una condizione periferica ad essere sempre più raccontato, perlopiù tramite immagini e fotografie. Sintomo anche dei grandi cambiamenti storici, sociali e tecnologici che stiamo vivendo.
“Nell’affollatissima piazza principale, smartphone e macchine fotografiche sopra le teste del pubblico sono puntate sull’imminente ‘strazzo’ del Carro Trionfale” racconta Caterina Erica Shanta. “L’aria è elettrica, nell’attesa del momento cruciale della festa. Il Carro in cartapesta sopraggiunge trainato da muli in corsa. La piazza si contrae e si lancia, il gigante scompare sotto gli occhi di tutti, diviso in migliaia di frammenti. Nell’attimo prima della sua evanescenza, la piazza costellata di dispositivi ha inconsapevolmente astratto e duplicato il grande artefatto. È una nube di punti, una fotogrammetria composta da vettori luminosi nello spazio nero virtuale: il terzo cielo stellato”.
Shanta racconta l’evento attraverso un linguaggio artistico e cinematografico. A partire da un mediometraggio (prodotto da Careof e Invisibile Film) che analizza e racconta la festa, accompagnato da una serie di materiali d’archivio raccolti dall’artista nei mesi di lavoro in Basilicata e da un ciclo di immagini realizzate con la tecnica della fotogrammetria, una tecnologia in grado di generare modelli tridimensionali a partire da fotografie realizzate attorno a un soggetto centrale.
In questo senso, Caterina Erica Shanta ha raccolto per anni, attraverso open call, le fotografie scattate dal pubblico con il proprio cellulare nella piazza principale di Matera durante il momento cardine della festa, ovvero la distruzione – o ‘strazzo’ – del carro trionfale a opera della popolazione. Nel momento in cui il carro sparisce demolito da migliaia di braccia, altrettante scattano fotografie: inconsciamente realizzano una fotogrammetria a 360° quasi perfetta del soggetto centrale ormai distrutto.
Il progetto è realizzato anche grazie al contributo di Galleria Indice.