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Picasso e Guernica: genesi di un capolavoro al Museo MAN di Nuoro

Edward Quinn, Picasso with a wicker mask, 1959, Photo Edward Quinn, © edwardquinn.com  © Succession Picasso by SIAE 2022
A quasi cinquanta anni dalla morte, e a vent’anni dalla Suite Vollard al museo sardo, il pittore andaluso Pablo Picasso torna al MAN di Nuoro

È dedicata al racconto dell’iconica tela del Reina Sofia la mostra che il Museo di Nuoro ospita fino al 19 febbraio. Intorno alla presente assenza di Guernica la ricostruzione, curata da Michele Tavola, della genesi del dipinto, testimonianza di un secolo e capolavoro della storia.
L’esposizione è incentrata sul capolavoro conservato a Madrid, che immortala l’orrore del bombardamento subito il 26 aprile 1937 dal paese di Gernika-Lumo negli Euskadi. La cittadina a pochi chilometri dal Mar Cantabrico, cuore della regione e della quercia simbolo di libertà del popolo Euskara, diventa obiettivo civile indifeso raso al suolo dalla matta bestialità: un eccidio voluto dai nazionalisti spagnoli di Franco ed eseguito da fascisti italiani e nazisti tedeschi durante la guerra civile spagnola. Alla notizia della strage Picasso dipinge l’orrore, l’opera più terribile dell’uomo.
Nel bianco del Museo MAN sono il grigio e il nero a far parlare Pablo Picasso con il suo verbo. La parola è lasciata alla linea sottile de Sueño y mentira de Franco, dittico del 1937 e contraltare grafico del grande dipinto.

Joan Mirò, Aidez l’Espagne | Help Spain, 1937, Pochoir a colori, Collezione privata © Successió Miró / ADAGP, Paris, by SIAE 2022

Composto inizialmente da 14 vignette, pensate come cartoline per raccogliere fondi all’Esposizione Universale di Parigi del 1937 a sostegno della causa repubblicana nella guerra civile spagnola, 4 ulteriori incisioni sono aggiunte successivamente, nei mesi in qui il pittore sta realizzando Guernica. Le scene, unione di pensiero, scrittura e immagine, costituiscono la prima espressione politica del maestro andaluso e sono una concreta anticipazione di Guernica. È un racconto dove il disegno reazionario di Franco diventa immagine reale di guerrafondaio, sostenuto da oscuri sogni e menzogne: è una satira incisiva contro la pretesa del generale di difendere vita, valori e cultura del popolo spagnolo, proposito falso e azione che genera dolore e distruzione. A testimoniare questo periodo della vita dell’artista e introdurre il secondo nucleo dell’esposizione il ritratto Dora Maar au chignon del 1936. Poetessa e artista surrealista, autrice di fotomontaggi e collage, Dora Maar con i suoi scatti coglie l’impeto espressivo di Picasso, documenta il lavoro del pittore e la nascita del dipinto mentre questo diventa Guernica. Nel Museo nuorese le fotografie esposte focalizzano l’attenzione sulla complessa elaborazione e sulle fasi di sviluppo: la scena che si definisce, si colora di nero e giunge il capolavoro. In parallelo alle foto di Maar il racconto animato della creazione dell’opera con il cortometraggio Gernika, di Manuelle Mureddu: a Parigi Picasso segue la tragedia orchestrata da Franco, la guerra, e le notizie sono esplosioni e tormento. È il trionfo della morte, il male dell’uomo contro l’uomo.

GERNIKA © Manuelle Mureddu e Luca Tuveri

Ma l’artista affronta il dramma e dal pennello nasce un fiore. Tutto si chiude con l’uomo di fronte l’immensità che ha creato. A confrontarsi con un’opera come Guernica, approssimativamente una tela 3 metri e mezzo per oltre 7 e mezzo, gli arazzi Omaggio a Picasso, realizzati specificatamente dallo Studio Pratha per l’esposizione del MAN, ritraenti particolari iconici del dipinto in scala 1:1. Un lavoro artigianale dalla meravigliosa finitezza sviluppato seguendo antiche culture e tecniche locali, dalla colorazione naturale della lana all’intreccio al telaio verticale e gli altri splendenti saperi delle arti femminili.
Nell’orrore Picasso ha messo una luce: tra le ortiche cogliamo un fiore, la salvezza. Guernica parla di guerra, Picasso di speranza.

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