Print Friendly and PDF

ArtGenève 2023. La galleria 10 A.M. ART di Milano porta in fiera cinquant’anni di arte cinetica e non solo

Luigi Veronesi, Sviluppo n.25, 1972
Luigi Veronesi, Sviluppo n.25, 1972
Dopo la prima partecipazione lo scorso anno, la galleria 10 A.M. ART di Milano torna ad ArtGenève26-29 gennaio 2023 – con un progetto che spazia dagli anni ’30 agli anni ’70, celebrando alcuni degli artisti italiani attivi in quei decenni.

Filo conduttore le opere di Luigi Veronesi, artista rappresentato da 10 A.M. ART in esclusiva mondiale. La mostra si apre dunque con le sue rare opere degli anni Trenta, dove è evidente il costruttivismo integrale e pragmatico tipico dell’artista. Un’elaborazione che nasce dalla scoperta di László Moholy-Nagy e Josef Albers, esponenti del Bauhaus; come di Max Bill, punto di riferimento dell’arte concreta svizzera, e di Jan Tschichold, direttore della Scuola di grafica di Basilea, del gruppo olandese De Stijl e del gruppo parigino Abstraction-Création cui Veronesi aderisce nel 1934.

Il percorso espositivo prosegue con gli anni Quaranta, instaurando un dialogo tra l’opera di Veronesi e quella di Mario Ballocco, il poliedrico artista che alla fine del decennio fondò AZ arte d’oggi, rivista che promuoveva i pittori astrattisti. Fu la base per la creazione del Gruppo Origine nel 1950 insieme ad Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi ed Ettore Colla.

Per illustrare gli anni Cinquanta, ai già citati Ballocco e Veronesi, si affianca Franco Grignani con le sue opere innovative che anticipano l’optical art. La sezione degli anni Sessanta procede con il parallelismo tra le opere realizzate in questo decennio da Ballocco, Grignani e Veronesi e quelle di Marina Apollonio, le cui opere abbiamo potuto ammirare alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia nel Padiglione Centrale ai Giardini. A queste si aggiungono i lavori di Ennio Ludovico Chiggio, esponente del Gruppo N, e Claudio D’Angelo, il cui linguaggio è determinato da una continua ripetizione dello stesso schema strutturale.

Come una storia che si chiude, gli anni Settanta tornano dove, o meglio da chi, tutto è cominciato: Luigi Veronesi. A concludere la mostra una sua selezione di opere su tela e su carta altamente rappresentative, per la maggior parte mai esposte prima.

Commenta con Facebook