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The Embrace, il controverso omaggio a Martin Luther King a Boston

Hank Willis Thomas, The Embrace. Mass Design Group Hank Willis Thomas, The Embrace. Mass Design Group
Hank Willis Thomas, The Embrace. Mass Design Group
Hank Willis Thomas, The Embrace. Mass Design Group
Da alcuni giorni la comunità di Boston è coinvolta in un acceso dibattito innescato dal nuovo monumento pubblico The Embrace, eseguito da Hank Willis Thomas in collaborazione con MASS Design Group, per il Boston Common. La scultura, commissionata da Embrace Boston, è stata inaugurata il 13 gennaio in occasione del Martin Luther King Day.

Eseguito in bronzo e alto quasi 6 metri e largo 7, il monumento rappresenta l’affettuoso abbraccio che Martin Luther King si scambiò con la moglie subito dopo avere ricevuto l’annuncio del conferimento del Premio Nobel per la Pace, nel 1964. Utilizzando come riferimento iconografico una fotografia d’epoca della coppia, l’artista ha ricreato l’intreccio delle braccia, rimuovendo sia le teste che il resto del busto.

Con questa scelta Thomas aveva voluto esaltare la relazione dei coniugi, mostrando quanto Coretta Scott sostenesse il marito non solo moralmente, ma anche fisicamente. Nella scultura come nella fotografia, le braccia Martin Luther King si appoggiano sulle spalle della moglie, che lo sorregge condividendo il peso della lotta. In un’intervista con Janell Ross, per il Times, l’artista ha spiegato di essere rimasto molto impressionato da quel gesto che ricorda sia la forza di Coretta Scott, sia il potere delle donne di colore che purtroppo viene ancora spesso sottovalutato.

Idealmente, Thomas aveva immaginato The Embrace come uno spazio metaforico dell’amore universale, in cui il pubblico poteva entrare provando la sensazione di trovarsi all’interno di un cuore. Il risultato, tuttavia, non ha ottenuto l’effetto sperato, infatti, subito dopo la presentazione del monumento molti partecipanti hanno cominciato a commentare come le braccia, osservate da alcune angolazioni, sembrassero delle gambe oppure organi sessuali maschili. In particolare le polemiche sono state alimentate da Seneca Scott, attivista e cugino di Coretta Scott, che due giorni dopo l’inaugurazione ha pubblicato un feroce articolo su Compact affermando di essersi sentito profondamento insultato e descrivendo l’immagine come un “masturbatory metal homage”.

Molti membri della comunità afroamericana hanno manifestato la loro delusione sostenendo che il monumento sminuisce l’impegno politico e l’eredità culturale di Martin Luther King. In difesa della scultura è intervenuto Martin Luther King III, figlio della coppia, dichiarando che, sebbene questa non ritragga chiaramente i genitori, ne celebra l’amore ricordando il loro primo incontro a Boston nel 1965. Al dibattito, inoltre, ha preso parte anche Thomas che ha ricordato ai contestatori che l’opera è stata scelta dalla comunità di Boston e non gli è stata imposta con la forza. Infatti, i cittadini furono invitati a votare uno dei cinque progetti finalisti del concorso, a cui parteciparono 126 artisti, tramite apposite cabine elettorali, allestite negli uffici postali, nelle biblioteche e nel municipio.

Malgrado le controversie The Embrace si presenta come un importante esempio di decolonizzazione culturale e di inclusività razziale. L’idea di un monumento in memoria di Martin Luther King era nata nel 2017, mentre gli Stati Uniti erano impegnati ad affrontare e alleviare il malcontento delle comunità afroamericane continuamente oggetto di forme di discriminazione razziale. Tale inquietudine si manifestò, in alcune circostanze, attraverso la distruzione di immagini pubbliche legate al colonialismo e al regime segregazionista.

Nel 2019 e, in particolare, in seguito alla morte di George Floyd, i monumenti di arte pubblica considerati discriminatori furono oggetto di violente azioni di vandalismo. Tali episodi costrinsero le istituzioni a promuovere opere d’arte che fossero in grado di rispettare la frammentarietà etnica della società e di instaurare un dialogo multiculturale pacifico. Scegliendo di collocare The Embrace nel cuore del Boston Common, piuttosto che in qualsiasi altro luogo, il Embrace Boston decide di commemorare uno dei momenti più significativi della storia afroamericana della città, ricordando quando Dr. King guidò la prima Freedom March da Roxbury al parco, nel 1965.

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