Artefiera 2023, aria fresca, proposta piatta, senza picchi ma neanche schianti, ma bene così. Si torna a respirare dopo i passaggi a vuoto semi claustrofobici di spazi angusti in padiglioni non idonei. Ritono agli storici 25 e 26, moderno a sinistra, contemporaneo e sezioni curate a destra, in fondo le performance. Bene le vendite, entusiasmi più o meno diffusi e abbastanza trasversali. Fino al 5 febbraio torna la prima, in senso temporale, fiera d’Italia, la 46a edizione della manifestazione bolognese, la quarta sotto la direzione artistica di Simone Menegoi, quest’anno accompagnato dal collezionista Enea Righi, nel ruolo di Managing Director. Sezioni buone, su tutte le ormai consolidate Pittura e Fotografia. 141 gli espositori, oltre 2 mila le opere esposte, ne abbiamo scelte una ventina.
SEZIONI
Giunta alla sua quarta edizione, Pittura XXI è una panoramica della pittura del XXI secolo, italiana e internazionale, che spazia dai talenti emergenti agli artisti mid-career. La curatela della sezione è riconfermata al critico e curatore indipendente Davide Ferri.
Fotografia e immagini in movimento è ormai un punto di riferimento per collezionisti e appassionati di fotografia. Il mezzo fotografico è affrontato da una prospettiva ampia, che lo vede in dialogo con altri media, primo fra tutti il video. Nuovo il nome a cui è stata affidata la sezione: Giangavino Pazzola, curatore di Camera – Centro Italiano per la Fotografia a Torino.
Multipli è una sezione dedicata alle opere in edizione di ogni genere, a partire dai libri. Curata da Lisa Andreani e Simona Squadrito, fondatrici di REPLICA – Archivio italiano del libro d’artista, Multipli include tanto gallerie quanto librerie specializzate ed editori, riuniti sotto l’idea comune di un collezionismo democratico, in sintonia con il carattere tradizionalmente inclusivo della manifestazione bolognese.
UNA DELLE PROPOSTE MIGLIORI: Beatrice Pediconi da z2o Sara Zanin