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Magritte, Picabia, Ruscha. Il Surrealismo e la sua eredità in asta da Sotheby’s Parigi

Courtesy of Sotheby’s
Sotheby’s, Surrealismo, Parigi. Ménage à trois andato in scena per la prima volta nel marzo 2022, che ha generato un guadagno di 33 milioni di euro e un record per Francis Picabia. A un anno di distanza lo scenario si ripropone, con l’asta Surrealism and Its Legacy programmata per il 15 marzo 2023.

Preceduta da una mostra di prevendita dal 10 al 14 marzo, l’asta si svolge negli spazi parigini di Sotheby’s che, nell’aprile del 1964, ospitarono un’importante mostra celebrativa del 40° anniversario del movimento Surrealista. Al suo gli artisti di spicco del movimento, tra cui Dali, Arp, Man Ray, Dorothea Tanning, Victor Brauner, Max Ernst e Magritte.

Qui tre grandi highlight dell’asta:

Francis Picabia
Novia (1916)
Stima 2.5-3.5 milioni di euro
Courtesy of Sotheby’s

L’opera fu, a inizio Novecento, quasi un feticcio per gli artisti surrealisti, che se lo scambiarono più volte. Pare, per esempio, che fece parte delle collezioni di Duchamp e Tzara, forse anche di quella di Breton. A renderlo importante, contribuisce il ruolo simbolico che ha nella produzione di Picabia. L’artista lo realizzò nel 1916, ovvero l’anno successivo al suo viaggio a New York, dove il pittore incontrò Duchamp ed entrò in contatto con il Dadaismo, movimento precursore del Surrealismo.

Il titolo Novia, dipinto in alto a sinistra sulla tela, in spagnolo significa giovane sposa o fidanzata e si lega in modo allusivo al soggetto dell’opera, ovvero una locomotiva, l’espressione più definita dell’industrializzazione di massa della società. Picabia era infatti convinto che il progresso fosse legato inevitabilmente all’importante ruolo della donna nella società. Nel dipinto, Picabia riunisce così i due pilastri più importanti della nuova era: l’emancipazione delle donne nella società del dopoguerra e le innovazioni meccaniche dell’epoca.

Il dipinto passa in asta dopo essere rimasto nella stessa collezione privata europea dagli anni ’70.

René Magritte
La Leçon de musique (circa 1965)
Stima 2-3 milioni di euro
Courtesy of Sotheby’s

Dipinto da Magritte appena due anni prima di morire, La Leçon de musique prende il titolo da un dipinto di Vermeer. Uno degli antichi maestri più venerati da Magritte per la sua magistrale tecnica e l’uso della luce. È un perfetto esempio dell’immaginario surrealista, che combina molte dei temi ricorrenti del pittore: tra cui la campana, parti del corpo isolate, oggetti sospesi nel tramonto e giustapposizioni inaspettate.

Una sorta di “canto del cigno al Surrealismo”, realizzata in un’unica versione a olio, preceduta però da alcuni studi su carta realizzati dall’inizio del 1963. Solo due i suoi proprietari nella storia, il primo aveva acquistato l’opera direttamente da Magritte. Dal 2011 è esposto al Museo Magritte di Bruxelles.

Ed Ruscha
Eye with a fluid (1968)
Stima 1.5-2 milioni di euro
Courtesy of Sotheby’s

Si tratta di un debutto all’asta per Eye with a fluid di Ed Ruscha. Un’opera non propriamente surrealista, che però deriva direttamente dal movimento per temi e poetica. In particolare il riferimento è al magrittiano Questo non è una pipa. L’artista rappresenta, letteralmente scrive, la parola Eye (occhio) in una forma tridimensionale fluttuante, simile a un nastro. Il fluido che appare nel titolo si manifesta nell’opera come una lacrima, che evoca una delle funzioni dell’occhio: piangere.

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