Torna Mercanteinfiera, l’appuntamento internazionale di antiquariato, design d’autore e collezionismo vintage. In mostra 1.000 espositori distribuiti in quattro padiglioni su una superficie espositiva di 45 mila mq. A Fiere di Parma dal 4 al 12 marzo 2023.
Mercanteinfiera è una fiera che stimola il senso dell’avventura. Tra i suoi stand i confini della storia dell’arte si alterano, si sciolgono. Epoche e stili diversi si trovano affiancati, integrati. Dialogano senza contrastarsi. Al suo interno si muovono collezionisti e appassionati, costretti ad aguzzare gli occhi e il fiuto per districarsi nella vasta ed eterogenea proposta.
L’austerità del Cristo Benedicente del XVI sec di Bernardino Luini si esalta accanto alle note coloristiche di Sonia Delaunay, come un paio di pantofole papali in filo d’oro vive della stessa eternità delle nature morte di Octaviano Montfort. Il modernariato – rappresentato da vecchie bambole di inizio ‘900 o suggestivi album di fotografie a carillon – si coniuga al design d’autore (con maestri quali Gio Ponti, Gaetano Pesce, Franco Albini, Iosa Ghini, Joe Colombo e Vico Magistretti) in flusso di tradizione e ricordi che parte dall’Ottocento e arriva fino al secondo Dopoguerra e agli anni Ottanta.
Allo stesso modo l’archeologia si tramuta gradualmente in arte, trasformando il salone di Fiere di Parma nella patria del cross collecting: un collezionismo eclettico, che ignora le classificazioni a favore di un accostamento inedito e audace tra opere ed oggetti.
Tanto che, a sfilare nei quattro padiglioni del polo fieristico, troviamo anche gioielli antichi, le grandi firme dell’ orologeria da collezione (Rolex, Audemars Piguet, Vacheron Constantin, Patek Philippe, Hublot) e tutto l’arsenale seduttivo della moda d’antan.
La ventisettesima edizione di Mercanteinfiera segna il ritorno della auto d’epoca a Fiere di Parma: dal 4 al 5 marzo 2023, in concomitanza con Mercanteinfiera arriva Automotoretrò lo storico appuntamento che, da Torino, sbarca a Parma riunendo collezionisti, professionisti, espositori e appassionati di vetture d’epoca.
LE COLLATERALI
Fortissimi. La vita come un ring
Realizzata in collaborazione con Massimo Cutò, è un tuffo nella storia di quattro emigrati che dall’altra parte dell’oceano di consacrarono come leggende del pugilato. Bruno Sammartino, l’abruzzese che fece impazzire per 188 serate gli spettatori del Madison Square Garden a New York conquistando l’appellativo di The living legend. Leone Jacovacci, uno dei migliori pesi medi del suo tempo che nel 1928 a Roma conquistò il titolo europeo – che il regime fascista dell’epoca poi gli tolse – ai danni del milanesissimo Bosisio. E ancora la vita del pugile friulano Primo Carnera, un omone di 120 chili e 197 centimetri (soprannominato “la montagna che cammina”) la cui stazza gli permise di arrivare fino ad Hollywood. Infine, quella di Nino Benvenuti, eletto nel 1960 miglior pugile del torneo davanti a Muhammad Alì. Elegante sia dentro al ring sia in smoking, il suo stile di combattimento venne paragonato ad un’opera d’arte.
In esposizione i “ferri del mestiere”, come guantoni, punchball, sacchi di sabbia, scarpini e cimeli vari (ad es. la cintura di campione del mondo conquistata in America dal wrestler Bruno Sammartino). A ricreare l’atmosfera, invece, spezzoni del film “La strada” di Fellini con Anthony Queen nel ruolo del forzuto ambulante Zampanò.
Onda su onda: alle radici della navigazione
In mostra la storia di alcune delle più suggestive imbarcazioni costruite sul lago di Como. Barche legate a storie d’amore, a vicende di intrepidi piloti e a intriganti misteri carbonari. Tra queste la barca di Silvio Pellico, che amava contemplare il lago dai giardini di Villa Balbianello discutendo di Italia e di rivoluzione, dove poi fu sentito da una guardia asburgica che lo incarcerò. Toe, un motoscafo trasporto passeggeri varato dai Cantieri Taroni tra il 1910 e il 1915 rinvenuto in darsena a Villa Melzi, meta amata da personaggi famosi come Stendhal e Liszt. Infine il ferro di prua e il timone decorato della Gondola di Villa Carlotta, la dimora più iconica del Lario. Gondola utilizzata dalla stessa principessa Carlotta e dal marito, duca Giorgio II di Sassonia Meiningen.
A completare l’esposizione una serie di prestigiosi motori come il potentissimo entrobordo Chrysler Riva, lo storico fuoribordo Soriano e Vigentini Ciuicì, avveniristico motore elettrico degli anni 60. Non mancheranno oggetti d’epoca legati alla nautica come antichi parabordi, giubbotti salvagenti, estintori, mezzi marinai e remi delle gloriose società canottieri medaglie d’oro e d’argento a Londra 1948 e Melbourne 1956.