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A marzo la prima antologica su Lee Lozano in Italia: dalla Pinacoteca Agnelli a Torino alla Bourse di Parigi

Lee Lozano, No title, 1964, Graphite on paper, 21 x 32.4 cm, Pinault Collection © The Estate of Lee Lozano. Courtesy Hauser & Wirth
Lee Lozano, No title, 1964, Graphite on paper, 21 x 32.4 cm, Pinault Collection © The Estate of Lee Lozano. Courtesy Hauser & Wirth
A Torino la Pinacoteca Agnelli presenta al pubblico Strike, la prima mostra monografica in Italia di Lee Lozano (1930–1999), artista pioniera e figura chiave della scena newyorkese degli anni Sessanta e primi anni Settanta. Il progetto espositivo è ospitato negli spazi della Pinacoteca Agnelli dall’8 marzo al 23 luglio 2023 e, successivamente, in quelli della Bourse de Commerce a Parigi, dal 20 settembre 2023 al 12 febbraio 2024.

Le due mostre, entrambe a cura di Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti, «si articolano attraverso due allestimenti distinti ma in relazione tra loro. Le due mostre sono un’importante occasione per presentare il lavoro di un’artista rivoluzionaria, apprezzata dalla critica ma poco conosciuta dal grande pubblico, soprattutto in Europa. Entrambi i progetti culmineranno in una pubblicazione unica edita in inglese, italiano e francese, realizzata in collaborazione dalle due istituzioni, che offre un’indagine critica approfondita sull’opera di Lee Lozano», ha anticipato la Pinacoteca.

«La mostra – ha aggiunto – si inserisce coerentemente nella rinnovata missione contemporanea dell’istituzione, che ha l’obiettivo di portare alla luce prospettive artistiche inedite in relazione all’eredità storica e simbolica della sede espositiva e del suo passato industriale».

Il percorso espositivo

«La mostra – ha anticipato Pinacoteca Agnelli – riunisce un’ampia selezione delle opere dell’artista, attraversando la sua breve ma estremamente prolifica carriera dal 1960 al 1972. Formatasi come pittrice a Chicago, Lee Lozano si trasferisce a New York e si afferma rapidamente nella scena artistica degli anni ’60, distinguendosi per un lavoro poliedrico che comprende la pittura da un lato, e una pratica profondamente concettuale dall’altro. Pur partecipando al contesto sociale e artistico dell’epoca, dominato dalla pop art, dal minimalismo e dall’arte concettuale, Lozano mantiene una posizione radicalmente contraria a ogni forma di categorizzazione e sistema di potere. Strike propone un percorso espositivo che attraversa i diversi periodi del suo lavoro, a partire dai disegni e dipinti figurativi di stampo espressionista, passando alla serie dei Tools (attrezzi), oli su tela di grandi dimensioni, e seguendo la loro evoluzione formale verso un’astrazione minimalista. Il progetto espositivo raccoglie anche una selezione di Language Pieces, lavori che segnano il passaggio dell’artista a una fase esclusivamente concettuale conclusasi nel 1972 con Dropout Piece, corrispondente al suo abbandono definitivo della scena artistica».

Lee Lozano, No title, c. 1963, Oil on canvas, 94.7 x 126 cm © The Estate of Lee Lozano. Courtesy Hauser & Wirth. Ph. Barbora Gerny
Lee Lozano

Lee Lozano (Stati Uniti 1930–1999) è stata una pittrice, artista visiva e concettuale statunitense, pioniera e figura chiave della scena artistica newyorkese degli anni ’60 e dei primi anni ’70.

Nata Lenore Knaster il 5 novembre 1930 a Newark, NJ, si laurea all’Università di Chicago nel 1951, dove incontra e sposa l’architetto Adrian Lozano. Nel 1960 consegue il BFA presso l’Art Institute di Chicago e divorzia. Nel 1960 si trasferisce a New York, dove per i successivi dieci anni è una figura attiva della scena artistica, e stringe amicizia con figure come Carl Andre, Richard Bellamy, Sol LeWitt, Lucy Lippard e Dan Graham. In quel periodo i suoi dipinti figurativi e astratti sono esposti in mostre collettive da numerose gallerie, tra cui la Green Gallery, la Bianchini Gallery, a Cincinnati, la Galerie Ricke a Colonia e la Paula Cooper Gallery, dove Lozano presenta per la prima volta le sue opere testuali. Nel 1970 il Whitney Museum of American Art di New York le dedica una mostra personale, seguita da mostre in Germania, Nuova Scozia e alla Lisson Gallery di Londra. Nel 1971 decide di abbandonare il nome Lee Lozano, ribattezzandosi “Lee Free”, che in seguito abbrevia in “E”. Con Dropout Piece, il suo lavoro del 1972, decide di lasciare la scena artistica.

Le tracce di E riappaiono nel 1982, nella città dei suoi genitori, in Texas, dove vive fino alla morte. In quegli anni, anche se non realizza nuovi lavori, E ritiene che la sua stessa esistenza sia la prosecuzione della realizzazione di Dropout Piece. E muore il 2 ottobre 1999 ed è sepolta in una tomba senza iscrizione nel cimitero di Grand Prairie, in Texas.

Le mostre personali dedicate a Lee Lozano includono: GL Strand, Copenhagen (2022); Hauser & Wirth, New York (2022); Karma, New York (2021); Hauser & Wirth, Somerset, (2020); The Fruitmarket Gallery, Edimburgo (2018); Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid (2017); Karma, New York (2016); Hauser & Wirth, New York (2015/2011), Moderna Museet, Stoccolma (2010).

I suoi lavori sono conservati in numerose collezioni, tra cui il Museum of Modern Art, New York; Moderna Museet, Stoccolma; Museo di Arte Contemporanea, Los Angeles; Wadsworth Ateneo, Hartford; Fogg Museum presso l’Università di Harvard, Cambridge; Corcoran, Washington DC; e Museum für Moderne Kunst, Francoforte, tra le altre.

Lee Lozano, No title, 1959, Charcoal on paper, 63.5 x 48 cm.  
Courtesy Private Collection © The Estate of Lee Lozano. Courtesy Hauser & Wirth. Ph. Stefan Altenburger Photography Zürich

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