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Bocche, seni, genitali: l’ossessione del corpo femminile nelle narrazioni di Marius Sperlich

Marius Sperlich, The Painters, courtesy Krause Gallery NYC
Marius Sperlich, The Painters, courtesy Krause Gallery NYC

Eccentrico, divertente, intrigante, audace, provocatorio senza mai volutamente superare la sottile linea della censura di Instagram da cui è partito condividendo il proprio progetto e conquistando sempre più pubblico e consensi: stiamo parlando di Marius Sperlich, artista tedesco classe 1993, un vulcano di estrosità.

Primi piani di bocche sensuali, seni, genitali, ogni parte del corpo femminile, una vera ossessione per l’artista, diviene il set su cui creare le proprie narrazioni. La sue opere definite “NSFW” (Notsafe for work, sigla che indica un link ad una pagina web, ad un video, ad una foto o ad una clip audio dai contenuti inappropriati sessualmente espliciti e politicamente scorretti) nascono dallo stile di Sperlich che lui chiama “reale puro”, l’artista utilizza infatti le storie e le emozioni delle persone che lo circondano e le interpreta in modo che attirino l’attenzione. Ma afferma anche che gli piace provocare una sensazione di disagio e di imbarazzo nelle persone per spingerle ad avere una reazione che faccia uscire dalla zona abituale di comfort. E proprio per tale motivo l’artista usa dei super primi piani di parti del corpo umano reinterpretandole con idee artistiche uniche e inserendo miniature reali costruite appositamente per adattarsi al tema affrontato. Aggiunge Sperlich “Il corpo femminile è solo un paesaggio che sto usando quindi non lo vedo come qualcosa da oggettivare. Vedo il corpo come uno spazio in cui creare qualcosa, ma ci sono linee guida su Instagram a cui aderire. Resta il fatto che tutto quello che faccio è intenzionale e vuole provocare emozioni.” Attraverso le sue foto, potenti e intelligenti, l’artista pone l’accento sul crescente problema della censura, a tal proposito racconta “ Se il soggetto del quadro è il corpo come oggetto di desiderio, e questa è l’intera storia che il quadro racconta, si tratta di oggettivazione del corpo. Ma il corpo femminile non è sessuale per natura, la nudità non è sessuale per natura. Nelle mie opere il corpo riceve una nuova interpretazione, come uno spazio in cui possono accadere le cose più surreali”.

Marius Sperlich, Temp, courtesy Krause Gallery NYC

Le immagini, cromaticamente sature e brillanti richiamano l’estetica pop e sono il risultato di un panorama multiforme di interessi dell’estroso artista berlinese che vanno dalla fotografia, alla regia fino al design e alla musica senza dimenticare il mondo degli skaters, questo movimento clandestino di cui Sperlich fa parte e che ha dato una spinta decisiva allo spirito delle sue creazioni.

La serie “Macro Lips”, composta da close up di labbra femminili, super glossy,  sature e nitide, è incentrata su una piccole porzioni di viso, denti bianchissimi, lingue sinuose che interagiscono con vari oggetti, pistole, forchette, vetri, miniature di personaggi che su quel territorio svolgono la propria attività, come in “The painters”. In “Society” un gruppo di imbianchini è intento a verniciare un capezzolo, Sperlich gioca ancora sul confine tra provocazione e censura, con piglio ironico e sarcastico.

Marius Sperlich ,Society, courtesy Krause Gallery NYC
Marius Sperlich ,Society, courtesy Krause Gallery NYC

Il palcoscenico delle creazioni di Sperlich è il corpo femminile, mostrato in una prospettiva differente, particolari ripresi in primo piano che diventano il teatro di una scena dove Sperlich si muove come un regista. E la regia fu infatti la prima passione dell’artista, ma gli esordi non furono positivi, così, per puro caso, cominciò a fotografare le feste a cui partecipavano diverse celebrità e, da allora, fotocamera in mano, tutto si è rivoluzionato. Sotto il suo occhio attento e meticoloso che segue ogni particolare, nascono immagini stupefacenti che richiedono non poco tempo per essere realizzate, se fate un giro sull’account Instragram di Sperlich potrete trovare anche dei brevi filmati che riprendono la creazione delle opere. Dagli esordi le cose sono davvero cambiate in poco tempo, evolvendosi alla velocità della luce. In un’intervista Sperlich ha dichiarato “volevo creare una piattaforma online che catturasse l’attenzione delle persone ma che desse loro anche qualcosa in cambio. Questo è il motivo per cui mi rivolgo a temi come la salute mentale, il razzismo, la positività corporea, il cambiamento climatico. E’ strano per me pensare di aver appena scritto sul viso di una ragazza “sono triste” e subito 80 mila persone hanno reagito.

Marius Sperlich, Landing strip, courtesy Krause Gallery NYC

Sperlich reimmagina il mondo attraverso il corpo femminile, muovendosi sulla sottile linea fra censura e provocazione, ma, come ha sottolineato in un’intervista a Playboy per cui fu chiamato a creare la copertina del 65imo anniversario, nelle sue opere utilizza la fisicità e la sessualità del corpo ma non sono loro i soggetti principali “Uso parti del corpo nel mio lavoro ma le storie che racconto non riguardano il corpo stesso. Le storie riguardano ciò che sta accadendo dentro ed intorno ad esso.” E prosegue “il mio obiettivo è quello di distruggere lo status quo riguardo certi preconcetti e standard della società” Nei vari progetti uno dei quali, Boys Tears , esorta gli uomini a superare la mascolinità tossica, in un alto “ Land of The Free l’artista affronta l’ingiustizia sociale o ancora l’immagine a favore del movimento Black Lives Matter, cioè il viso di una donna con la scritta “You can ear but you don’t listen.” Anche l’ossessione per il tempo che passa è affrontata nella foto dove un piccolo ferro da stiro spiana le rughe di una signora avanti con gli anni, o ancora la scritta a caratteri cubitali “It’s all fake” sul viso di una ragazza è accompagnata sull’Instragram dell’artista dalla frase “Be aware that we are not real anymore”.

Le opere di Sperlich sono prodotto e allo stesso tempo critica dei media e della eccitazione mediatica della società. Ad esempio nel 2019 l’artista ha creato a Art Miami un’opera interattiva intitolata LIKES=MONEY: con quest’opera si poteva entrare nel mondo di Sperlich scegliendo l’aspetto del proprio ritratto e il prezzo dell’opera era determinato dal numero di like.

Marius Sperlich, Butt island, courtesy Krause Gallery NYC

L’universo di Sperlich è più ampio di quello che si possa immaginare, lo stesso artista ammette di ispirarsi ai problemi della società e ci tiene a sottolineare che “E’ davvero sorprendente ciò che l’umanità può raggiungere con l’evoluzione della tecnologia. Tuttavia diffido del suo crescente controllo su di noi. I dati sono il nuovo oro e siamo felici di condividerli. Condividiamo le nostre preferenze e poi ci arrendiamo alla forza guida dei mass media. Con un tale potere, dovremmo ricordarci di essere responsabili e critici. Osservare, imparare, difendere la propria visione” e quando gli viene chiesto per cosa valga la pena combattere l’istrionico Sperlich risponde “Combattere per la verità invece che per l’illusione!”. L’artista ammette che un suo fine è quello di “distruggere lo status quo riguardo certi preconcetti e standard della società”.

Recentemente l’artista ha lanciato i suoi NFT di debutto, il tiolo della collezione? “Mi hai amato solo quando eravamo fatti”. Questo è Marius Sperlich!

 

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