ENTROMURA. Un’indagine sull’universo femminile al Castello di Vigevano

Il fotografo Tony Hassler e la pittrice e performer Silvia Rastelli in dialogo fino al 5 marzo nella Strada Sotterranea del Castello di Vigevano

Un dialogo a due tra pittura e fotografia essenziale e minimalista. A 570 anni dalla sua nascita, un’indagine sull’universo femminile intorno alla figura di Ludovico Sforza detto il Moro, duca di Milano, personaggio chiave nella storia del Rinascimento che tra le mura del castello di Vigevano ospitava oltre la sposa Beatrice D’Este, la cortigiana Cecilia Gallerani, l’amante Lucrezia Crivelli e altri personaggi raffigurati in celebri dipinti che offrono uno spaccato della vita di corte e ispirazione per un confronto attualizzato con gli stilemi presenti.

La collaborazione tra due artisti, il fotografo Tony Hassler e la pittrice e performer Silvia Rastelli promuove un’indagine comparativa mettendo in parallelo le loro opere fotografiche e pittoriche con artisti rinascimentali – Leonardo, Riversi, Botticelli, De Predis, Boltraffio – per scoprire le differenze e le analogie con il presente. “Il paragone tra fenomeni attinenti appartenenti a zone spaziali o temporali distinte e distanti tra loro, è parte del metodo scientifico” spiega il curatore Fortunato D’Amico.

“Consente l’interpretazione, la comprensione dei contesti e delle predisposizioni culturali del passato e ci rende consapevoli di ciò che di essi è giunto sino ai giorni nostri, ma anche di come questo patrimonio conoscitivo venga elaborato e reinterpretato quotidianamente. Il Rinascimento – spiega il curatore – segna uno dei primi importanti passi verso l’emancipazione della figura femminile e dell’universo femmineo, che come tutti sappiamo rimane ancora oggi un argomento di grande attualità. Cosa significa essere donna?”.

Nei suoi scatti Tony Hassler riproduce modelli e pose rinascimentali usando l’obiettivo per fermare l’attimo più fedele ad un ideale di bellezza senza tempo. Nelle sue tele Silvia Rastelli afferma con il suo tratto l’elemento femminile nella figurazione netta che lascia però trasparire gioie e ferite, amore e dannazione. L’anima dei personaggi traspare dagli sguardi e dalle pose, in una dialettica costante con lo spazio e il contesto. Il visitatore ha modo di raffrontare i linguaggi utilizzati dall’arte di ieri e di oggi attraverso i suoi strumenti di rappresentazione per raccontare la mutevolezza della vita esaminando i dettagli delle acconciature, i tessuti, i profili di quei personaggi immortalati dagli artisti che raccontano la mascolinità, la femminilità, i pregi e le virtù delle vezzosità umane.