Ib Reading è il titolo del ritratto che Lucian Freud ha dedicato alla figlia Isobel, mentre assorta legge la La Recherche di Proust. L’opera andrà in asta da Sotheby’s l’1 marzo 2023 durante la Modern & Contemporary Evening Auction di Londra. La stima è di 15-20 milioni di sterline.
Eseguito nel 1997, Ib Reading ritrae la figlia di Lucian Freud e Suzy Boyt, Isobel. La donna è ritratta mentre legge assorbita un libro di Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto. Un elemento, quello della lettura, che collega il dipinto a una lunga tradizione di donne lettrici, tra cui spiccano le opere di Piero di Cosimo, Vermeer, Berthe Morisot, Van Gogh, Matisse e Picasso. Resa con dettagli meticolosi e un uso libero dell’impasto, Ib Reading è realizzato in modo lento e meticoloso, con pennellate morbide e pastose, con diversi strati di pittura che si sovrappongono come le profondità dell’animo di Isobel.
Ib Poggia i piedi sulla sedia di fronte. É rilassata, serena. L’atmosfera è meditativa, intima, contemplativa. La pennellata di Freud ritrae Ib nella sua essenzialità, eppure sembra lasciar trasparire il suo io più nascosto, il suo vero io. Del resto era esattamente questo che il pittore cercava di fare nei suoi ritratti. Forse il genere in cui più si manifestava l’acume psicologico e introspettivo di uno dei più grandi artisti del secolo scorso. Realizzato nel 1997, forse all’apice della sua consapevolezza tecnica, l’opera è rimasta nella stessa collezione privata che l’aveva acquistata subito dopo la sua esecuzione.
Ib Reading è uno dei tanti ritratti che Freud ha dedicato alla figlia, in epoche diverse nel corso della sua carriera. Solitamente questi seguivano un lungo periodo di assenza da parte del padre, che tramite i ritratti cercava di riallacciare o stringere il rapporto con Ib e gli altri suoi figli. A sottolinearlo, forse, anche la scelta del libro che Ib legge, Alla ricerca del tempo perduto. Che si riferisca proprio ai momenti mancati col padre?
Significativo inoltre che siano solo i ritratti dedicati ai figli a riportare il nome del soggetto, mentre è molto raro negli altri casi. Questo evidenzia il valore simbolico del dipinto, testimone e risultato, al tempo stesso, di un momento di profonda intimità tra padre e figlia. Rapporto che del resto il pittore cercava sempre di ricreare: “Il mio lavoro è puramente autobiografico. Riguarda me stesso e ciò che mi circonda. È una sorta di testimonianza. Lavoro con persone che mi interessano e a cui tengo, in stanze in cui vivo e che conosco“.