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BANDIERE DI PACE. Ritratti di donne ucraine di Julia Krahn

Marina / MATERNITÀ / MOTHERHOOD, Julia Krahn 2022 Ho incontrato Marina il giorno di Pasqua, aveva sua figlia in braccio. Le ho chiesto di raccontarsi. Non c’era e non c’è altro da aggiungere a questa immagine. Ho inserito solamente un particolare che ricorre in tutte le fotografie: un nastro di seta, d’uso tradizionale, che unisce madre e figlia. Marina ed i suoi figli sono tornati a casa dal marito. La loro città è stata bombardata ripetutamente.
Marina / MATERNITÀ / MOTHERHOOD, Julia Krahn 2022
Ho incontrato Marina il giorno di Pasqua, aveva sua figlia in braccio. Le ho chiesto di raccontarsi. Non c’era e non c’è altro da aggiungere a questa immagine. Ho inserito solamente un particolare che ricorre in tutte le fotografie: un nastro di seta, d’uso tradizionale, che unisce madre e figlia. Marina ed i suoi figli sono tornati a casa dal marito. La loro città è stata bombardata ripetutamente.

BANDIERE DI PACE di Julia Krahn è aperta presso il Chiostro del Complesso di Vicolo Valdina a Roma sino a mercoledì 8 marzo, in occasione della Giornata Internazionale della Donna e dell’iniziativa “Montecitorio a porte aperte”

BANDIERE DI PACE è l’ultimo progetto fotografico di Julia Krahn in cui l’artista tedesca, davanti alla devastazione della guerra, continua la sua marcia di pace. L’invasione russa in Ucraina è iniziata il 24 febbraio 2022; nella stessa settimana l’artista ha cominciato a invitare donne ucraine rifugiate in studio per raccontarsi attraverso immagini e interviste e per cercare insieme risposte al desiderio condiviso di Pace.

Per la mostra, allestita nel Chiostro cinquecentesco, saranno installate sei bandiere recanti i ritratti di donne ucraine, sorta di icone laiche che si impongono nello spazio con tutta la forza e la dignità del messaggio che veicolano, un messaggio di resistenza e di pace. Donne come bandiere nel vento che ci ricordano che non apparteniamo a un paese, ma tutti a uno stesso mondo.

“Non parlo della guerra, delle sue impossibili ragioni per esistere, ma delle persone che la subiscono. Indifferentemente da pensiero, posizione o status, sono fuggite per salvare i loro bambini e hanno lasciato indietro i loro mariti. Oltre alla propaganda esistono persone reali. Ognuno con la sua storia. Io accolgo in studio chi ha voglia di condividere la sua.” dichiara Julia Krahn.

Aleksandra / 8 MARZO / MARCH 8, Julia Krahn 2022
Aleksandra è stata tra le prime donne ad arrivare in Italia, l’8 marzo 2022. È stato impressionante vedere tante donne insieme con i loro bambini e senza uomini. Questo mi ha convinto ad utilizzare la mimosa come simbolo della lotta di queste donne. Quanta forza materna! Peraltro, l’8 marzo si ricorda anche una rivolta femminile importante in Russia. Invece, il blu sulla pelle è sia un rimando alla bandiera ucraina, che alla divinità buddista Kali. Aleksandra ha trovato lavoro a Sorrento ed è rimasta in Italia tutta l’estate. Recentemente è tornata in Ucraina.

Sono tre le generazioni riportate in questo lavoro. Kira ha solo sei anni e volge lo sguardo altrove, distratta dal gioco della sua infanzia: lei è l’unica delle donne a non guardare in camera. Karina ha dodici anni e ama creare draghi di carta nel suo tempo libero. Per il suo ritratto l’artista si è ispirata alla Madonna dell’Apocalisse per rappresentare il grande sogno dell’Ucraina di far parte dell’Europa: un’allegoria all’origine della stessa bandiera. Fra le donne ritratte si trova Aleksandra, arrivata proprio l’8 marzo 2022 in Italia, rappresentata con una corona di mimose sul capo, ma anche Marina che porta sua figlia Diana di appena quattro mesi tra le braccia. E poi c’è Olga, una donna che ha vissuto molti conflitti politici e personali, una donna segnata dalla vita. Nel suo ritratto poggia i piedi sopra la Bibbia, il Corano, il Sanscrito e l’opera di Hermann Hesse per interpretare l’Oranta di Kiev, il famoso mosaico della cattedrale di Santa Sofia a Kiev. Si dice che il mondo continuerà finché l’Oranta resterà in piedi.

All’interno della serie fotografica è presente anche un autoritratto dell’artista, immortalata mentre stringe in mano la sua arma pacifica contro la guerra, la macchina fotografica, e invita le rifugiate a fare lo stesso, descrivendo le proprie armi di resistenza quotidiana, fatte per costruire e mai per distruggere.

Karina / EUROPA / EUROPE, Julia Krahn 2022
Karina, mi ha cercata. Ha convinto sua madre a contattarmi. Una volta arrivate in studio, abbiamo parlato della Madonna dell’Apocalisse, dell’universo, della speranza e del male. Volevo realizzare una Madonna che rappresentasse il grande sogno dell’Ucraina di far parte dell’Europa: un’allegoria all’origine della stessa bandiera. La Madonna che partorisce davanti al diavolo sopra la luna, in mezzo alle stelle. Invece della luna, una falce. Karina crea nel suo tempo libero draghi di carta per Tik Tok. Ne ha fatto uno anche per la nostra Madonna. Ecco la sua immagine, la sua magia.
Karina rimarrà in Italia con la sua famiglia finché la guerra non sarà finita.

BANDIERE DI PACE di Julia Krahn è una mostra itinerante che inaugura contemporaneamente a Potsdam in Germania in collaborazione con la Stiftung Garnisonkirche e con il supporto della Stiftung Christliche Kunst Wittenberg. In questo contesto l’artista ha scelto di coprire un cantiere di ricostruzione con le stampe dei ritratti delle donne alte diciannove metri. Donne guardiane di Pace per una città intera.

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