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E’ morto Piero Gilardi, i suoi Tappeti-natura sono stati il sogno di una natura ideale e incontaminata

E' morto questa domenica Piero Gilardi
E’ morto questa domenica Piero Gilardi

E’ morto questa domenica Piero Gilardi, uno degli artisti italiani più noti a livello internazionale tra quelli della sua generazione. Ha saputo interpretare alcuni cambiamenti epocali che hanno investito la società a partire dagli anni Sessanta. Dal 2002 Gilardi è stato impegnato nella realizzazione del Pav (Parco d’arte vivente) di Torino, aperto nel 2006, centro sperimentale di arte contemporanea integrato nella natura.

I suoi Tappeti hanno racchiuso l’impegno etico, ecologico e politico di Gilardi. Sono stati un modo per concretizzare il suo sogno: il sogno di una natura ideale, incontaminata, ricreata attraverso un materiale artificiale come il poliuretano espanso, che assume forma mediante la tecnica dell’intaglio per poi essere impregnato di pigmento sintetico, nelle prime sperimentazioni sciolto in resina vinilica e successivamente in lattice di gomma.

E’ morto questa domenica Piero Gilardi

Il pezzo di Bucci sul Corriere

Gilardi nasce il 3 agosto del 1942 a Torino, dove ha sempre vissuto e lavorato. E’ del 1963 la prima mostra personale ‘Macchine per il futuro’. Due anni più tardi realizza le prime opere in poliuretano espanso, i Tappeti-natura che espone a Parigi, Bruxelles, Colonia, Amburgo, Amsterdam e New York. Dal 1968 interrompe la produzione di opere per partecipare all’elaborazione delle nuove tendenze artistiche della fine degli anni ’60: Arte Povera, Land Art, Antiform Art. Collabora alla realizzazione delle due prime rassegne internazionali delle nuove tendenze allo Stedelijk Museum di Amsterdam e alla Kunsthalle di Berna.

Nel 1969 comincia una lunga esperienza transculturale diretta all’analisi teorica e alla pratica della congiunzione Arte Vita. Come militante politico e animatore della cultura giovanile conduce svariate esperienze di creatività collettiva nelle periferie urbane e “mondiali”: Nicaragua, Riserve Indiane negli Usa e Africa. Nel 1981 riprende l’attività nel mondo artistico, esponendo in gallerie delle installazioni accompagnate da workshops creativi con il pubblico. Negli anni ’90 sviluppa una serie di installazioni interattive multimediali con una intensa attività internazionale.

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