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Art UP, il metodo scientifico in cerca di prove…e volontari per il test

Un momento degli appuntamenti con Art UP (part.). Ph Claudia Ferri
Un momento degli appuntamenti con Art UP (part. della foto originale). Ph Claudia Ferri
Un metodo innovativo: 10 anni di messa a punto e ora la possibilità di attestarne la scientificità. È ciò che sta avvenendo a Milano, per Art UP, associazione che nei musei e non solo, attraverso l’arte e la cultura, dal 2012 promuove il benessere per tutti e l’integrazione sociale di persone attraversate da disagio psichico, condizione oggi sempre più comune nella nostra società. Fino alla fine di marzo 2023, partecipando alle letture d’opera alla GAM, in Via Palestro a Milano, è possibile contribuire alla ricerca dell’Università Bicocca/Statale, che sta testando la validità scientifica di questo metodo (potete trovare i dettagli per partecipare e le date ancora disponibili qui).

Art UP ha iniziato la sua attività con il progetto pilota Affetti-Effetti dell’Arte. Un corso di formazione per persone attraversate da disagio psichico (e non cognitivo) nei musei d’arte «per promuovere l’integrazione sociale attraverso l’arte e la cultura basando le attività dell’associazione sulla formazione continua peer-to-peer, la governance allargata e l’autoimprenditorialità di tutti i soggetti coinvolti nell’associazione. Il gruppo di lavoro è composto da storiche dell’arte (Barbara Garatti e Giulia Bombelli), psicoanalisti/e (Elisabetta Franciosi, Francesco Marrone, Chiara Parma, Gabriele Tapella) e Facilitatori Arte Salute – utenti dei dipartimenti di salute mentale in carico ai Poli Lavoro per l’integrazione lavorativa. Da circa un anno il nostro metodo (che differisce dall’arte terapia) è oggetto di indagine da parte del progetto di ricerca ASBA dell’Università Bicocca/Statale che sta studiando come l’arte sia uno strumento utile per generare benessere – nel nostro caso sia per i/le cittadini/e che seguono le nostre visite guidate sia per i/le pazienti che seguono i corsi di formazione», hanno spiegato i fondatori.

Per saperne di più abbiamo rivolto alcune domande al team di Art UP nell’intervista qui sotto.

Un momento degli appuntamenti con Art UP. Ph Claudia Ferri

Un’opportunità di contribuire a un progetto scientifico molto importante per la nostra società, in cui il disagio psichico è una situazione sempre più comune. Che cosa deve fare, esattamente, chi si iscrive per partecipare? Come si partecipa?

Ci si può iscrivere tramite la piattaforma per una delle cinque date proposte e si compila nel museo un breve questionario per poi fruire dell’approfondimento di un’opera o due insieme al gruppo Art UP. La visita è gratuita e dura circa un’ora. Il metodo Art UP contribuisce a far vivere un’esperienza che mobilita l’interesse cognitivo della storia dell’arte intrecciato al livello emozionale che il gruppo attiva. 

Perché questa fase è fondamentale?

Con la partecipazione si può contribuire a divulgare ciò che l’OMS nel rapporto del 2019 attribuisce al ruolo dell’arte: apportare benessere psicofisico.

Ribadite spesso che non si tratta di arte terapia, in che cosa differisce?

Il dialogo con l’arte nelle sue varie manifestazioni promuove stimoli che generano risposte di interesse, svago e tranquillità. Non deve quindi intendersi o confondersi con terapie mirate e utili ad affrontare patologie specifiche.

Facciamo un passo indietro nel tempo: come è iniziato tutto e perché? Come è cambiato il progetto negli anni? 

AU: «La storia di Art UP nasce all’interno di progetti d’integrazione lavorativa dei dipartimenti di salute mentale della Città di Milano. È una piccola esperienza che è cresciuta in autonomia fino a costituirsi nel 2016 come associazione di promozione sociale, oggi ente del terzo settore e che ha visto alternarsi una ventina fra soci e volontari. Si è sviluppata nel dialogare con ampie tipologie di fruitori nei luoghi dove l’arte fiorisce. Un metodo che rende la nostra mente sempre più accessibile al diverso, al nuovo, all’oltre».

Oltre a questa fase, quali saranno le opportunità per conoscere il vostro lavoro?

AU: «I cittadini potranno trovarci a Gallerie d’Italia di Piazza Scala, a Milano, per cinque venerdì, questa volta nell’ambito del workshop gratuito Affetti-Effetti dell’Arte, arrivato alla 13ma edizione: 31 marzo, 14, 21, 28 aprile e 5 maggio, sempre alle ore 15. Per iscriversi basta contattarci all’indirizzo info@facilitatoriartup.org».

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