Grandi opere pittoriche e statue rarissime tra gli highlight dell’asta di Arredi e Dipinti antichi che Il Ponte Casa d’Aste ha allestito per il 28, 29 e 30 marzo 2023. Esposizione aperta al pubblico il 24, 25 e 26 marzo presso Palazzo Crivelli(10.00-13.00/14.00- 18.00),
Cinque secoli di storia dell’arte rifioriscono nel giardino di Palazzo Crivelli. Il Ponte Casa d’aste torna a battere il suo artistico martello per esitare oltre 600 lotti che ripercorrono il meglio dell’espressioni creative del passato. É la primavera a ispirare il rinascere di una serie di opere inedite o rare, che ritornano a manifestarsi ai collezionisti dopo anni d’assenza. A ospitare alcune di queste, in particolare le sculture, è come detto il giardino interno dell’edificio che ospita la maison. Così, tra le fronde rinfrescate di marzo si distinguono il seicentesco Ratto di Proserpina dello scultore Giovanni Battista Buzzi detto il Viggiù (lotto 154, € 25.000 – 30.000), la settecentesca Minerva scolpita da Tommaso Bonazza (lotto 120, € 6.500 – 7.000) e la coeva coppia di grandi vasi di forma medicea (lotto 67, € 18.000 – 20.000).
Da qui agli eleganti interni classici del palazzo, dove riecheggiano i pezzi relativi al Sette-Ottocento. Dalla scacchiera con bordatura a greca e riserve decorate da scene pompeiane di un abile scagliolista romano, collocata al centro del piano di un tavolo ad opera di Antonio Mascarone (lotto 132, € 12.000 – 14.000), alla preziosa coppia di console con piano in broccatello di Siena e specchiature in marmo (lotto 143, € 25.000 – 30.000). Su di essa, idealmente, oscilla la pendola modello “Les Maréchaux” di Julien Beliard (lotto 105, € 12.000 – 14.000). Anche il XVIII secolo consegna mobili d’eccellenza come il trumeau piemontese con decori interni a chinoiserie (lotto 134, € 22.000 – 24.000) e l’elegante cassettone marchigiano con piano in breccia sagomato (lotto 144, € 22.000 – 24.000). Arte orafa che brilla grazie a una selezione di opere di Alfredo Ravasco, tra cui una coppa in agata decorata, poggiante su base lastronata in lapislazzuli (lotto 138, € 20.000 – 22.000).
Come spesso accade, però, le maggiori attenzioni le attira la pittura, in questo caso focalizzata tra Quattro-Cinquecento. E non può essere altrimenti quando tra le pagine del catalogo emerge la delicatezza della Madonna con Bambino e San Giovannino del fiorentino Santi di Tito (lotto 153, € 35.000 – 40.000). Spostandoci sul tardo seicento si impone il potente e maestoso Parnaso di Alessandro Gherardini (lotto 148, € 10.000 – 12.000), considerato, per vigore e cromatismo della pennellata, “vero erede di Luca Giordano a Firenze”. Ritrattistica tardo barocca rappresentata da Jacob-Ferdinand Voet, con i dipinti dedicati a Clelia Cesarini Colonna (lotto 150, € 9.000 – 10.000) e Ortensia Mancini (lotto 151, € 9.000 – 10.000).
Si chiude in bellezza con il settecento romantico di Hubert Robert. Rovine romaniche e atmosfera decadente nel Paesaggio con lavandaie presso un ponte (lotto 155, € 35.000 – 40.000). Anche in quest’opera è evidente la sua inconfondibile maestria nel genere, che gli valse l’eloquente (e divertente) soprannome di Robert de ruines.