Antipoem: un ciclo di dipinti realizzati dall’artista la sua prima grande mostra in Italia, quelli realizzati da Ambera Wellmann (1982, Lunenburg, Nova Scotia) per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino, esposti dal 4 aprile al 15 ottobre.
Il titolo della mostra è mutuato dalla traduzione di Anne Carson dell’opera della poetessa greca Saffo, giunta a noi solo attraverso frammenti. I passaggi mancanti creano ciò che Carson descrive come una sorta di antipoema, uno spazio in cui il visivo interviene in assenza di linguaggio.
Tra i dipinti di nuova realizzazione compaiono una serie di Minotauri di grande formato. Il lavoro di Wellmann indaga i temi della paura, del potere e del disordine attraverso un confronto critico con il motivo storico-artistico del Minotauro. Immerse in paesaggi notturni, le figure di Wellmann si disintegrano nel loro ambiente; in questo contesto, l’oscurità è sia metafora di vulnerabilità, sia atmosfera rarefatta potenzialmente illimitata, in cui i confini del corpo possono scomparire.
Le coordinate spazio-temporali incerte in cui Wellmann ambienta i suoi dipinti costituiscono mondi possibili all’interno dei quali passato e presente, corpi umani e animali si confondono e si trasmutano. Accogliendo il caso, l’errore e la rielaborazione, le opere espongono i processi della propria metamorfosi, in cui la fragilità dell’individuo viene recepita nella sfera della collettività.
La mostra propone immaginari infiniti e imprevedibili: Antipoem è permeata da un’aspettativa di catastrofe che si sovrappone, fino a coincidere, con il desiderio di un futuro alternativo.
Fondazione Sandretto Re Rebaudengo via Modane 16, Torino www.fsrr.org giovedì dalle 20 alle 23 (ingresso gratuito) da venerdì a domenica 12-19