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Sul senso magico delle cose. Il mondo incantato di Joan Mirò al Guggenheim Bilbao

Joan Miró Self-portrait, 1919 Oil on canvas 73 x 60 cm Musée national Picasso – París. Donationn Picasso, 1978. MP2017-28 © Successió Miró, 2023 Photo © RMN-Grand Palais (Musée National Picasso-Paris) /Mathieu Rabeau
Joan Miró, Self-portrait, 1919, Oil on canvas, 73 x 60 cm. Musée national Picasso – París. Donationn Picasso, 1978. MP2017-28 © Successió Miró, 2023. Photo © RMN-Grand Palais (Musée National Picasso-Paris) /Mathieu Rabeau
Il Museo Guggenheim di Bilbao presenta Joan Miró. Absolute Reality. Paris, 1920-1945, una mostra che esplora la carriera tra gli anni 1920 e 1945 di uno degli artisti più importanti del XX secolo. Dal 10 febbraio al 28 maggio 2023.

L’universo magico di Joan Mirò si è formato piano. In una maniera per certi aspetti inversa a quella in cui, solitamente, un mondo viene a generarsi. Prendiamo il nostro, di universo: una gigantesca esplosione ha dato origine a tutto ciò che vediamo, o immaginiamo. Da uno stato informe e microscopico ogni cosa si è più o meno lentamente dispiegata. Ad ogni modo, la direzione è stata questa: dal piccolo al grande, dall’indefinito al definito. L’universo di Mirò si è invece dettagliato al contrario: dal grande al piccolo, dal definito all’indefinito.

Una transizione che il Guggenheim Bilbao centra nei suoi passaggi chiave, racchiudendoli in una mostra che racconta del periodo parigino (e per questo piuttosto difficile da organizzare, soprattutto in termini di raccolta delle opere, di ottenimento di prestiti rari) dell’artista. Dunque, quello in cui passa da un figurativismo magico, per certe versi fauvista, a un approccio tipicamente surrealista. Prima di definire il suo personale linguaggio artistico, fatto di costellazioni impossibili e fiabesche.

Joan Miró Interior (The Farmer’s Wife) [Intérieur (La Fermière)], 1922–23 Oil on canvas 81 x 65 cm Centre Pompidou. Musée national d'art moderne/Centre de Creation Industrielle Dation, 1997 © Successió Miró, 2023 Photo © RMN-Grand Palais/Jean-François Tomasian
Joan Miró, Interior (The Farmer’s Wife) [Intérieur (La Fermière)], 1922–23, Oil on canvas, 81 x 65 cm. Centre Pompidou. Musée national d’art moderne/Centre de Creation Industrielle Dation, 1997 © Successió Miró, 2023. Photo © RMN-Grand Palais/Jean-François Tomasian

Fondamentale in questo passaggio l’interesse che Mirò sviluppa per l’arte rupestre. Con i suoi grafemi, i sui segni, le sue figure immaginifiche e semplificate. Un modo per l’artista di recuperare una spiritualità perduta, il senso originale dell’arte. Prima di andare a caccia gli antichi uomini disegnavano le immagini degli animali in modo altrettanto immediato e stilizzato. Forse per esorcizzare la paura, ma forse anche per indicarci che, prima di fare una cosa, l’uomo deve immaginarla. E Mirò immaginava un mondo fantastico fatto di forme e colori in libertà.

Oppure, proseguendo sulla metafora utilizzata prima per l’universo, anche in questo caso l’artista prova a invertire il processo. Anziché immaginare un mondo per trasportarlo poi in una realtà imprecisata, Mirò prende l’esperienza e la trasporta nel mondo dell’immaginazione. Ne sfalda i rigidi confini per disperderli in una dimensione fluida, galleggiante, sospesa chissà dove. D’altra parte, con la stessa fermezza con cui ignorava il realismo tradizionale, Miró rifiutava anche l’idea della pura astrazione, affermando che tutti i segni che dipingeva sulle sue opere corrispondevano a qualcosa di concreto e ancorato a una realtà profonda.

Del resto questa idea si collega pienamente alle teorie sviluppate da André Breton, leader del movimento surrealista, che parlava di una nuova realtà assoluta in cui il mondo interiore di artisti e poeti era incorporato al mondo esterno. Lo stesso Miró affermava che “se non cerchiamo di scoprire l’essenza religiosa o il senso magico delle cose, non faremo altro che aggiungere nuove forme di abbruttimento a quelle che già circondano le persone oggi”. E allora ecco qualche opera capace di sollevarci dal degrado e farci assaporare il senso magico del mondo.

Joan Miró Catalan Peasant with a Guitar (Paysan catalan à la guitare), 1924 Oil on canvas 147 x 114 cm Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid © Successió Miró, 2023 Photo: Museo Nacional Thyssen-Bornemisza
Joan Miró,Catalan Peasant with a Guitar (Paysan catalan à la guitare), 1924. Oil on canvas, 147 x 114 cm. Museo Nacional Thyssen-Bornemisza, Madrid © Successió Miró, 2023. Photo: Museo Nacional Thyssen-Bornemisza
 Joan Miró The Grasshopper (La Sauterelle), 1926 Oil on canvas 114 x 147 cm Basil & Elise Goulandris Foundation, Athens © Successió Miró, 2023

Joan Miró, The Grasshopper (La Sauterelle), 1926. Oil on canvas, 114 x 147 cm. Basil & Elise Goulandris Foundation, Athens © Successió Miró, 2023
Joan Miró Woman and Bird in the Night (Femme et oiseau dans la nuit), 1945 Oil on canvas 146 x 114 cm Fundació Joan Miró, Barcelona. Long-term loan from private collection © Successió Miró, 2023
Joan Miró, Woman and Bird in the Night (Femme et oiseau dans la nuit), 1945. Oil on canvas, 146 x 114 cm. Fundació Joan Miró, Barcelona. Long-term loan from private collection © Successió Miró, 2023
Joan Miró Painting (Peinture), 1934 Oil on canvas 97 x 130 cm Fundació Joan Miró, Barcelona. Gift of Joan Prats © Successió Miró, 2023
Joan Miró, Painting (Peinture), 1934. Oil on canvas, 97 x 130 cm. Fundació Joan Miró, Barcelona. Gift of Joan Prats © Successió Miró, 2023
Joan Miró Woman and Birds (Femme et oiseaux), 1940 Gouache and oil on paper 38 x 46 cm Courtesy The David & Ezra Nahmad Collection © Successió Miró, 2023
Joan Miró, Woman and Birds (Femme et oiseaux), 1940. Gouache and oil on paper, 38 x 46 cm. Courtesy The David & Ezra Nahmad Collection
© Successió Miró, 2023

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