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Grandi affrancature all’asta per il 40° anniversario di LaserInvest

Telegramma pagato in francobolli per 169,65 lire del 1900. E’ proposto a 20.000 euro.
Massimo multiplo affrancato col il valore da 100 lire della Democratica. Stima: 10.000 euro.

“Antologia di storia postale e filatelia italiana” è l’asta live organizzata da LaserInvest per il 40° anniversario della casa d’aste. Verrà battuta il 15 e 16 aprile 2023

Fino a non molti anni fa la posta con le ali, ma non solo, costava davvero un occhio della testa. Perfino un modesto campione senza valore, dall’evidente pesante contenuto, spedito da Como il 14 novembre 1947 con destinazione Sydney, Australia, al suo mittente costò la bellezza di 10.488 lire. Mai, però, avrebbe pensato che quell’involucro costato 7 porti di campione senza valore e 80 porti aerei raccomandati, tornato chissà come dall’Australia in Italia venisse offerto in vendita pubblica a 10.000 euro. Una stima giustificata per alcune varianti, ma soprattutto, come fanno notare i compilatori del catalogo dell’asta del 40° anno di LaserInvest (www.laserinvest.com), che viene battuta il 15 e 16 aprile, per il fatto che si tratta della “Massima affrancatura del 100 lire Democratica ed eccezionale insieme fra i più importanti della storia postale d’Italia”.

Nella vendita le grandi affrancature, tuttavia, la fanno da padrone. A cominciare da una raccomandata spedita da Firenze il 29 gennaio 1887, e diretta a Francoforte sulla quale vennero applicati trentacinque esemplari del 50 cent di Umberto I e dieci tagli da 25 centesimi con l’effige dello stesso sovrano. Costo complessivo 19,50 lire, stima collezionistica 2.000 euro.

Straordinario il lotto 399, anche questo rientrante nella casistica dei guinness dei primati: un foglio di telegramma inoltrato da Genova il 6 aprile 1900 e diretto a Buenos Aires la cui tassa di 169 lire e 65 centesimi venne corrisposta l’applicazione di trentatré esemplari del 5 lire azzurro e carminio di Umberto I, nonché un 10c, un 60c e quattro da 1 lira. Chi desidera far propria questa preziosità deve disporre di almeno 20.000 euro. Questa, quantomeno la stima.

Telegramma pagato in francobolli per 169,65 lire del 1900. E’ proposto a 20.000 euro.

Più abbordabili, per modo di dire, due altri plichi. Nel primo caso una raccomandata via aerea da Roma i 24.1.1041 a Buenos Aires ed affrancata per complessive 1.434,50 lire ottenuta con cinquanta dentelli arei da L.10, altrettanti di posta ordinaria ad identico nominale, venti da L. 20, sei da L. 5, due da L.2 e uno da 50 cent. Stima: 5.000 euro. Del Regno di Vittorio Emanuele III è altresì presente un altro plico mandato via aerea da Milano a Buenos Aire, il 2 agosto 1940 per l’inoltro del quale le poste reali chiesero 1.528,50 lire pagate con trenta dentelli da L. 50 ciascuno raffiguranti Vittorio Emanuele III, e poi singoli esemplari da 50 cent, L. 1. L. 2, e L. 25. In questo caso la partenza in sala è prevista da 12.500 euro.

Tra le al tre preziosità della vendita alcuni francobolli italiani con i dentelli a mandorla. Francobolli italiani soprastampati Pechino e là usati. Due i lotti che si contendono la palma della primato: il 20 cent. su 50 e il 40 cent sulla lira di Vittorio Emanuele III. Entrambi presentano una stima di 8.500 euro.

Diretta a Buenos Aires nel 1940 con le line aere Lati, questa busta costò al mittente, la Metallochimica di Milano, 1.528,50 lire. Ora è offerta a 12.500 euro.

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