Nel delirante scenario di mostre, eventi, quartieri, progetti e appuntamenti che il Fuorisalone milanese porta con sé c’è uno spazio che vince: l’Ex Macello di viale Molise, occupato da Alcova
Se prima la vetrina delle novità era in Fiera e gli eventi Fuorisalone più seducenti in periferia, ora il nuovo si espande in città: i protagonisti sono idee e marchi anche di produzione artigianale integrati con processi industriali rivolti a pubblici di alto profilo, mai come quest’anno progettati sotto il segno della sostenibilità. Prodotti sempre più vicini all’arte e meno al design.
Il Fuori salone 2023 è delirante: comprende 20 quartieri, 200 progetti tra mostre, esposizioni, installazioni e 1.200 appuntamenti, il 40% in più dello scorso anno. Insomma scegliere dove e cosa vedere in questa Design week non è impresa facile, l’unica soluzione e andare là dove ti porta il cuore o gli amici e conoscenti, seguire l’onda di un happenig collettivo dell’ennesima kermesse della creatività vissuta come una grande festa milanese. Oltre ai distretti popolari Brera, Durini, Tortona, Statale, 5Vie e Isola, Tunnel della Stazione Centrale sono nati Porta Venezia District, Gambellino e altri quartieri tutti da consumare con corpo e mente.
Vince su tutti il richiamo dell’ex Macello, costruito fra il 1912 e il 1914 a Porta Vittoria, disegnato dai tecnici comunali Giannino Ferrini e Giovanni Filippini. Il complesso di 145 mila metri quadrati (viale Molise 62) in attesa di una prossima rinascita che sta attirando migliaia di visitatori, è la sede 2023 della piattaforma Alcova, collettiva di brand internazionali nata nel 2018 da un’idea di Joseph Grima e Valentina Ciuffi, che trova una location ideale nella loggia, la villetta, la rimessa, la galleria e il mattatoio.
Situato nell’ex terreno Sogemi di proprietà del Comune, ex sede per chi lo ricorda del collettivo Macao nel 2012, l’intera area comprenderà un nuovo quartiere residenziale, denominata ARIA, secondo il masterplan firmato Snøhetta e Cino Zucchi tra gli altri autori. Questa è l’ultima occasione per vedere uno dei macelli più all’avanguardia d’Europa così com’è. Nell’ex mattatoio, a giudicare dalla coda chilometrica all’ingresso, ci vanno tutti compresi anziani, bambini, studenti e turisti per caso, disposti a subire code estenuanti pur di vivere la fascinazione di questo sito di archeologia industriale. Il più instagrammato è lo scheletro metallico di una grande navata dove un tempo si lavoravano le carni con ruderi rivestiti da una vegetazione spontanea, così come i ganci sospesi, le vasche e l’orologio che scandiva il ritmo del lavoro.
Alcova conferma il suo successo anche quest’anno mostrando designer emergenti e prodotti di scuole di alta formazione, su tutte NABA e IED, e qui espongono oltre 90 brand internazionali che spaziano dalla sperimentazione più ardita, alla reinterpretazione del classico come le bellissime carte da parati ispirate a Portaluppi e Barbini Specchi Veneziani con riletture artistiche del vetro di Murano. È imperdibile l’ambiente che ospita le carte da parati FABSCARTE STARDUST SUNSET, ispirate alla superficie lunare con i suoi colori terra in toni rossi terrosi e bronzei.
La sostenibilità è la protagonista del Fuori Salone 2023 e qui si materializzata con oggetti a impatto zero come le OTO Chair disegnata a sei mani da Alessandro Stabile e dallo studio Martinellivenezia, in plastica riciclata, prodotta in un unico stampo e venduta solo online con imballo compostabile dagli studenti IED e una serie di camicie e capi realizzati attraverso l’upcycling di vecchi pigiami rinvenuti nell’ex ospedale militare di Baggio.
Alcova, avanguardia a NoLo per due anni, poi emigrata a Baggio in un Ospedale Militare in disuso (bene dello Stato seppure in vendita), giunto alla quinta edizione, comprende il laboratorio olfattivo Les Eaux Primordiales o lo shop di Older, dove acquistare le divise dello staff della piattaforma, già trendy, e anche se all’entrata tutto ruota intorno a una imbarazzante fontana di plastica gonfiabile trasparente, poco più in là ci sono le tende di una improbabile spedizione spaziale degli studenti dell’Istituto Europeo di Design, che sarà tra i nuovi proprietari dell’Ex Macello. Tra un giro e l’altro si può bere qualcosa ai due bar temporanei griffati Space Cavier per godersi lo spettacolo delle merci.