Sostenibile oppure oltre i limiti, diviso tra possibilità creative organiche e Metaverso: alla ricerca del futuro tecnologico tra i distretti del Fuorisalone
Quest’anno torna Porta Venezia Design District, nato dalla volontà di valorizzare linguaggi digitali intorno al MEET Digital Culture Center (via Vittorio Veneto 2), diretto da Maria Grazia Mattei, Marco Samorì, team creative direction Mktg&Comms, in questa zona “arcobaleno” della movida milanese di richiamo internazionale, dove si aprirà il Museo nazionale arte digitale (Mand) nel 2026, diretto da Ilaria Bonacossa, il futuro è già qui. Per vivere un’esperienza multisensoriale, Filmmaster Events con la collaborazione dei due enti citati presenta Everything, una installazione dello studio turco Nohlab, fondato nel 2011 da Candnas Sisman e Deniz Kander per la prima volta in Italia, che ha debuttato al Noor festival di Riyad in Arabia Saudita. Al Meet Digital Culture per oltre 12 minuti diventerete parte attiva di una esperienza da vivere e non da raccontare, dove videoarte ambientale e design digitale, filosofia, scienza e metafisica coesistono e aprono connessioni tra realtà virtuale e quella fisica.
Il progetto comprende un narratore, che segue lo svolgimento del racconto, e segue una una sequenza audio tripartita, in cui la filosofia della scienza si fa opera partecipata. L’obiettivo è di mettere in discussione la condizione umana, generando nuove possibili modalità intererazionali per comprendere la complessità del nostro universo ibrido che il design coglie nelle sue evoluzioni in bilico tra recupero dell’artigianato, relazione con la natura, dell’ambiente e di una definizione del Metaverso, dove potremmo aprici a visioni ed esperienze ancora tutte da esplorare, da conoscere e non temere, nei limiti delle nostre conoscenze. Everything mette in scena di un futuro distretto digitale e ci permette di entrare dentro le trasformazioni del nostro tempo, attraverso ipnotiche suggestioni multisensoriali con immagini che mettono in discussione il nostro sapere.
Sulle tracce della tecnologia oltre i limiti degli oggetti fisici, suggeriamo nel Distretto delle 5Vie il progetto Jcp Universe, di scena al Teatro Arsenale Meta-Physical, in cui il marchio stesso diventa proprietario del suo metaverso e crea una collezione di arredi sotto forma di NFT, nato dalla visione creativa dell’artista argentino Eliseo H. Zubiri con la direzione di Ctrlzak Studio. Ancora in zona 5Vie il Metaverso convive con artigiani e antiquariato, con NFT biometrici che rendono omaggio alla natura attraverso una esperienza di realtà virtuale: si tratta di Silent Hollowos + #mirrors di Richard Yasmine. In questa cornice è esposta la collezione di specchi del designer dalle forme postorganiche.
All’Acquario Civico, Stark, azienda leader che si occupa delle produzione di installazioni multimediali e interactive experience presenta Trame, una istallazione immersiva e inquietante in cui le nostre azioni si intrecciano con quelle provenienti da altre vite, tessendo la narrazione del nostro mondo e qui, anche se non ci crediamo varchiamo i confini dell’immaginazione. Sulle tracce di tecniche sperimentali, all’Isola, Tools&Crafts con il sostegno della Regione Lombardia, alla Fondazione Riccardo Catella, per questa edizione di Design Week, ci porta dentro antichi saperi con la collaborazione di giovani talenti che uniscono tecniche innovative, come l’applicazione dell’Intelligenza artificiale e della stampa 3D, a quelle antiche, e il connubio è convincente. Per finire con IA che rilegge gli oggetti in chiave tecnologica, nasce quest’anno Id-exe 2023, un evento diffuso in cui è possibile estendere i confini del mondo fisico, come per esempio UP5 di Gateano Pesce (1939), progettista multidisciplinare italiano che da quarant’anni vive a New York, protagonista nello Store di Bottega Veneta, Maison guidata dal direttore creativo Matthieu Blazy, dove furoreggia una collezione di 400 sedie in resina disegnate per la casa di moda, ad edizione limitata tutte diverse tra loro e naturalmente coloratissime. Vieni a vedere è il titolo dell’installazione e invade tutto il negozio di Montenaplenone, dove si entra in un ambiente cavernoso ma fluido, dai colori tenui e pastellosi. Per Gatano Pesce il design “è una entità dal copro organico”, e noi spettatori smarriti nel mare magnum delle possibilità creative tra organico e Metaverso brancoliamo alla ricerca del design del futuro, sostenibile per l’umanità.