In occasione della presidenza svedese del Consiglio europeo, le immagini della Ohlson esposte nella sede dell’europarlamento
“Altro che approfondimento culturale, questa appare come una provocazione gratuita: perché offendere e mancare di rispetto?”. Così Maria Veronica Rossi, europarlamentare della Lega, commenta la mostra Ecce Homo, dell’artista fotografa svedese Elisabeth Ohlson, allestita nella sede dell’istituzione a Bruxelles. Che già dall’invito innesca le prevedibili polemiche: una scena di Gesù tra gli apostoli in versione Omosex. A organizzarla il deputato europeo Malin Bjork, in occasione della presidenza svedese del Consiglio europeo. “Tutte le opere che ha scelto per questa mostra hanno un tema LGBTQI o altrimenti inclusivo, dei diritti umani”, annunciava nell’email di invito.
“È legittimo affrontare tematiche di ogni tipo nelle sedi istituzionali”, aggiunge Rossi, “ma strumentalizzare una religione è una intollerabile mancanza di rispetto verso milioni di fedeli in tutta Europa”. La storia della serie fotografica di Ohlson è lunga e tormentata. Presentata in origine a Stoccolma nel 1998, è stata esposta in Scandinavia e Europa centrale fino al 2004, ovunque suscitando polemiche. “Ecce Homo” si compone di 12 diverse immagini che ricreano situazioni bibliche nel mondo moderno. “Sono una fotografa cristiana lesbica che crede che Cristo rappresenti tutti, compresi gli emarginati sessuali”, ha dichiarato Elisabeth Ohlson. “Duemila anni fa Gesù insegnò amore e giustizia e fu ucciso per questo. Una delle accuse che portarono alla sua crocifissione fu la blasfemia, la stessa accusa che viene mossa contro di me e altri numerosi artisti”.