O.J. Simpson (1977) di Andy Warhol si prepara al suo passaggio in asta da Phillips, il 16 maggio 2023 a New York durante la 20th Century and Contemporary Art Day Sale. L’opera, che fa parte della serie di 200 ritratti che Warhol ha dedicato ai grandi atleti della storia, è stimata 300-500 mila dollari.
Commissionato dal collezionista Richard Weisman, il ritratto di O.J. Simpson è uno dei ritratti più noti della Athletes Series che Andy Warhol ha dedicato ai grandi atleti della storia. 200 dipinti raffiguranti campioni come Muhammad Ali, Kareem Abdul-Jabbar e Dorothy Hamil. L’artista, come gli era solito, ricercava negli atleti il loro lato da star, di celebrità nascenti, di figure note al di fuori del campo da gioco. Tanto che ciò che rende interessante il dipinto non sono solo le imprese sportive di Simpson, ma anche il famoso processo che il giocatore di football americano ha affrontato per l’omicidio della moglie Nicole Brown e del cameriere Ronald Lyle Goldman.
Al momento in cui è stato realizzato il ritratto, nel 1977, Simpson aveva 30 anni e la morte della moglie, avvenuta nel 1994, era ancora lontanissima. Al tempo Simpson era sulla buona strada per diventare uno dei più grandi running back di tutti i tempi, giocando a lungo per i Buffalo Bills, prima che un infortunio – subito proprio poche settimane dopo aver posato per Warhol – ne interrompesse la carriera ad alti livelli. L’anno successivo giocò per i San Francisco 49ers. Ma soprattutto conobbe Nicole Brown.
I due furono spostati dal 1985 e il 1992, anno in cui divorziarono a causa delle ripetute violenze che Brown subì da Simpson. Due anni dopo, Brown è stata assassinata insieme al cameriere Ronald Goldman. I due furono trovati uccisi di fronte al condominio dove la Brown risiedeva, all’875 di South Bundy Drive, nella zona di Brentwood, a Los Angeles. Secondo le prime ricostruzioni, Nicole, che era andata a cena con la madre al vicino ristorante Mezzaluna, aveva telefonato al locale per segnalare che la madre aveva dimenticato sul tavolo i suoi occhiali da sole. Ron Goldman, che lavorava nel ristorante come cameriere, si era quindi offerto di riportarglieli. Ed è qui che furono ritrovati accoltellati.
Nonostante molti indizi indicavano Simpson come colpevole, alla fine il giocatore fu assolto durante il processo penale. A dichiararlo colpevole fu poi il processo civile, che però non prevede tra le pene la detenzione. Detenzione a cui però Simpson fu poi costretto, nel 2008, per rapina e sequestro di persona di cui i primi nove senza possibilità di libertà vigilata. Dei trentatré anni previsti, Simpson ne ha scontati solo nove e dal 2017 si trova sotto libertà vigilata.
Tutte queste storie ricadono così sull’inconsapevole ritratto che Warhol gli fece tanti anni addietro, molto tempo prima di questi episodi. Così, guardandolo, ci sforziamo di vedere solo lo sportivo, l’atleta devoto al football, presentatosi dall’artista senza maglia né palla, senza un qualcosa che lo identificasse. Alla fine una palla uscì, tanto che la troviamo al suo fianco nel ritratto, grande quasi quanto la sua testa.