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Lo straordinario sotteso all’esistenza quotidiana: la mostra di Leandro Erlich a Milano

Leandro Erlich, Palazzo Reale, Milano

 

Leandro Erlich, Palazzo Reale, Milano

Fino al 4 ottobre 2023 Palazzo Reale a Milano ospiterà per la prima volta in Europa un’ampia monografica dedicata a Leandro Erlich. La mostra Leandro Erlich. Oltre la soglia, promossa da Comune di Milano-Cultura, in collaborazione con lo Studio Erlich e sotto la curatela di Francesco Stocchi, indaga lo stra-ordinario sotteso all’esistenza quotidiana, attraverso diciannove opere site-specific altamente immersive.

Per la prima volta in Europa un’esposizione colossale interamente dedicata all’artista argentino, che invita lo spettatore a varcare costantemente i limiti imposti dalla percezione umana, “oltre la soglia” della realtà.  Diciannove macro installazioni si susseguono negli ambienti di Palazzo Reale, definendo un percorso nel buio, altamente immersivo, attraverso il quale il pubblico diviene parte integrante delle opere realizzate da Erlich, che prevedono nella maggioranza dei casi una spiccata componente interattiva, spesso ludica, volta ad un immediato divertimento, a cui tuttavia sono sottese riflessioni più complesse. Palazzi in cui è possibile arrampicarsi virtualmente, architetture sospese in aria, ascensori che non conducono da nessuna parte, barche galleggianti in un’oscurità insondabile, sculture spiazzanti e surreali, video che sovvertono la normalità: ogni installazione rappresenta la manifestazione di un evento della realtà esperibile che, profondamente alterato e ricontestualizzato in uno spazio museale, acquisisce una nuova condizione. Leandro Erlich ritiene che l’utopia si possa realizzare solo attraverso una forma di collaborazione, una connessone fisica irrinunciabile che si instaura tra lo spettatore e le opere da lui concepite. Quest’ultime sono costituite da elementi che l’artista manipola articolando una narrazione in grado di restituire sentori del quotidiano in un contesto stra-ordinario, dove tutto è altro rispetto a ciò che appare, causando uno smarrimento nella fruizione dell’opera: lo spettatore subisce una perdita di senso della realtà e della percezione dello spazio in cui è calato. L’opera stimola in tal modo nuovi comportamenti collettivi e trasforma le abitudini automatiche in momenti di sorpresa, disagio, rivelazione, e una conseguente riorganizzazione di senso.

Un poetico esempio è rappresentato dalla serie The Cloud: la fascinazione per le nuvole, nella loro forma mutabile ed intangibile, sta alla base della riflessione che conduce al concepimento dell’opera, di cui è possibile recepire il riverbero in un componimento della poetessa Wislawa Szymborska:

“Dovrei essere molto veloce / nel descrivere le nuvole – già dopo una frazione di secondo / non sono più quelle, stanno diventando altre / La loro caratteristica è / non ripetersi mai / in forme, sfumature, pose, disposizione. / Non gravate della memoria di nulla / si librano senza sforzo sui fatti. / Ma quali testimoni di alcunché – si disperdono all’istante da tutte le parti”

La natura immanente delle nuvole e la complessa stratificazione semantica ad esse annessa, è catturata in un paradosso sinestetico nelle teche ideate da Erlich, estremamente suggestive da un punto di vista estetico, tuttavia restituito attraverso un virtuosistico espediente di illusione ottica.

Leandro Erlich, The Cloud, 2021, digital ceramic ink printed on ultra-clear glass, wooden case, and LED lights

L’impresa cosmogonica di Erlich è inoltre profondamente legata alla macchinazione che caratterizza il Barocco: la complessità strutturale dell’artificio, la sorpresa che deriva dalla sapiente orchestrazione di illlusioni ottiche, specchi e labirinti, che coinvolgono lo spettatore in un gioco di perdizione e riscoperta. È il caso dell’imprevedibile Changing rooms, un ambiente volto a ricreare dei camerini di un centro commerciale che fagocita i suoi ipotetici clienti in un claustrofobico ambiente labirintico, costellato di specchi che dilatano lo spazio fisico di una realtà i cui connotati si fanno vertiginosamente inquietanti.

Leandro Erlich, Changing rooms, 2008, Paneling, stools, golden frames, mirrors, curtains, carpet and lights

L’illusione assume le più disparate declinazioni, a seconda delle soluzioni ideate dall’artista, nel tentativo del più intimo coinvolgimento all’interno del percorso espositivo. Talvolta essa si pone a servizio della memoria, come veicolo profondamente emozionale, che fa leva su un terreno esperienziale comune, ma attecchisce nel singolo individuo con risultanze uniche e fortemente destabilizzanti. In Classroom Erlich mette in scena due ambienti adiacenti, uno dei quali allestito con la ricostruzione di un’aula scolastica fatiscente, desolata ed evidentemente in stato di abbandono. Il secondo ambiente, adiacente all’aula, è costituito da una serie di anonime sedute e separato dal primo attraverso un vetro riflettente. Gli spettatori che si dispongono nelle postazioni del secondo ambiente riescono così a scorgere, proiettate in maniera evanescente sul vetro, le proprie sagome in corrispondenza dei banchi che popolano l’aula fantasma. Una dimensione spettrale che mette in relazione le tracce di un passato comune con il presente vissuto, proietta il suo fruitore indietro nel tempo dell’infanzia ed innesca una riflessione sul cambiamento personale: un cortocircuito emotivo e disarmante volto, ancora una volta, a mettere in discussione l’apparentemente stabile contemporaneità di ogni individuo.

Leandro Erlich, Classroom, 2017, Two rooms of identical dimensions, wood, windows, desk, chairs, door, glass, lights, blackboard, school supplies and other classroom decorations, black boxes

 

 

LEANDRO ERLICH. OLTRE LA SOGLIA 

22 aprile – 4 ottobre 2023

Palazzo Reale Milano

Orari

Dal martedì alla domenica: ore 10:00 -19:30
Giovedì: ore 10:00 – 22:30
Lunedì chiuso
Ultimo ingresso un’ora prima della chiusura

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