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“Piace a tutti, non si tocca”. L’Icaro di Mitoraj resta sotto il tempio greco

La scultura Icaro caduto, dell'artista Igor Mitoraj, installata ai piedi del Tempio della Concordia La scultura Icaro caduto, dell'artista Igor Mitoraj, installata ai piedi del Tempio della Concordia
La scultura Icaro caduto, dell'artista Igor Mitoraj, installata ai piedi del Tempio della Concordia
La scultura Icaro caduto, dell’artista Igor Mitoraj, installata ai piedi del Tempio della Concordia

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano benedice la decisione di mantenere la scultura di Mitoraj ai piedi del Tempio della Concordia, ad Agrigento

La dittatura dello spettatore. Si intitolava così la 50a Biennale Arte di Venezia, diretta nel 2003 da Francesco Bonami. Uno slogan che molti hanno voluto intendere come paradossale e provocatorio, che però sempre più spesso fotografa perniciose realtà. A guidare scelte spesso importanti non sono ragioni scientifiche, strategiche o anche – nel caso delle arti – filologiche o estetiche. Vince un malinteso approccio “democratico”, che premia desideri e volontà allargate senza nessun tipo di vaglio. È il caso della scultura Icaro caduto, dell’artista Igor Mitoraj, da oltre dieci anni inopinatamente installata ai piedi del Tempio della Concordia, ad Agrigento. E che lì resterà sine die, con il compiaciuto accordo del Ministero della Cultura e di tutte le istituzioni responsabili.

Perché? Perché – spiega Il Giornale di Sicilia – è divenuta ”una vera e propria attrazione ormai per migliaia di turisti che giornalmente visitano il Parco patrimonio Unesco e che non rinunciano ad una foto ricordo”. Ivi compreso il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che nei giorni scorsi, in visita ad Agrigento, si è fatto immortalare al fianco dell’imponente scultura bronzea. “Con grande ritorno di immagine per la città”, aggiunge il quotidiano siciliano. E il cerchio è chiuso: vince l’immagine, vince la pubblicità, senza se e senza ma.

Ora: nulla ovviamente contro il grande artista polacco scomparso nel 2014, che giustamente gode di grande apprezzamento da un pubblico anche allargato. Ma la Valle dei Templi di Agrigento vanta una propria fortissima identità storico-artistica, sancita – per quel che vale – dal sigillo dell’Unesco. Se la presenza di un “corpo estraneo” come una scultura contemporanea può essere accettata per un tempo stabilito, come doveva essere nel caso di Mitoraj, è difficile condividerne la perennità. Le opere dello scultore, peraltro, richiamano fortemente stilemi classici, innescando nelle citate “migliaia di turisti” facili confusioni con gli originali templi greci…

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