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L’Infinito di Leopardi reinterpretato da Ciro Palumbo. Presentazione del libro d’artista a Ravello

Frutto di un lavoro che coinvolge pittura  e poesia, e che in un secondo momento si traduce anche in voce e musica, il libro d’artista di Ciro Palumbo, dal titolo infinito,  verrà presentato martedì 16 maggio a Villa Cimbrone a Ravello

Il progetto infinito, sviluppato da Ciro Palumbo in collaborazione con Dadart, pubblicato da Dadart Edizioni e stampato da Grafiche Metelliane, è innovativo e ambizioso non solo in termini di ricerca poetica e pittorica, ma anche nella sua articolazione. È infatti composto da un ciclo pittorico dedicato che consta di una serie di dipinti ad olio su tela e tecniche miste su carta, mentre il libro d’artista ha una tiratura limitata di 150 esemplari (di 120 numerati in numeri arabi; XXV numerati in numeri romani; 5 P.A.), è stampato su carta pregiata e rilegato a mano, e composto da 120 pagine.

Il cofanetto contiene anche il catalogo, con al suo interno le opere dell’intero ciclo accompagnate dal testo critico di Luca Cantore D’Amore; la stampa di un soggetto tratto da un’opera del ciclo pittorico, di formato 50×60 cm; e dei contenuti extra, tra cui una stampa de “L’Infinito” di Leopardi, e un dvd che offre le interpretazioni degli attori PierGiuseppe Francione ed Ettore Nigro, il primo accompagnato dal musicista Guglielmo Pagnozzi, il secondo dal compositore Mario Autore.

>>> Alla presentazione di martedì 16 maggio 2023 (alle ore 17 a villa Cimbrone a Ravello, in via Santa Chiara 26 -SA) con Ciro Palumbo interverranno i poeti Anna Marchitelli e Davide Rondoni, il critico d’arte Luca Cantore D’Amore; gli attori PierGiuseppe Francione ed Ettore Nigro che leggeranno alcuni estratti poetici dal libro, su musiche di Guglielmo Pagnozzi e Mario Autore; accompagnerà la presentazione il Quartetto d’archi Pergolesi.

Testimonial d’eccezione sarà l’attore Mariano Rigillo che interpreterà L’Infinito di Leopardi e leggerà un estratto di E come il vento. L’infinito, lo strano bacio del poeta al mondo (Fazi 2019) di Rondoni. Il pittore e scultore – nato a Zurigo nel 1965 e vissuto a Torino, dove è appena nato Archeion – Archivio Ciro Palumbo, al fine di curare, proteggere e promuovere tutta la produzione artistica dell’artista – ha voluto stavolta misurarsi con la celebre lirica di Leopardi, composta nel 1819, indagando i pieni e i vuoti che costellano i versi del componimento.

Palumbo, che si ispira alla poetica della scuola metafisica di Giorgio de Chirico e di Alberto Savinio reinventandone i fondamenti,  per affrontare L’Infinito non ha scelto solo tela e pennelli ma ha chiamato a raccolta due poeti: Anna Marchitelli e Davide Rondoni (autore di E come il vento. L’infinito, lo strano bacio del poeta al mondo (Fazi 2019) e del progetto Infinito 200 in occasione del bicentenario della stesura de L’infinito).

I versi di Marchitelli innervano l’intero percorso immaginifico del Maestro che, guidato dalle sue visioni, ha dialogato con ogni parola, verso, rumore e silenzio del componimento leopardiano. Insieme, ognuno nel proprio ambito, hanno indagato la percezione di infinito pur sempre costretti dal punto di vista della finitezza umana, sperimentando, così, il tentativo di lanciarsi oltre la siepe, guardare oltre, mettere i piedi nell’altrove, un altrove possibile solo grazie all’arte che fa da intermediaria. A suggellare l’opera il componimento di Davide Rondoni e la sua “dedica all’Artista”.

A far da guida l’essenza stessa del libro d’artista, una delle forme più personali di espressione che sancisce la comunione tra pittura e scrittura, artigiani e creatori, uniti per realizzare il frutto di una passione comune. Ciò che ne è venuto fuori è un oggetto dotato di sua stessa bellezza, a iniziare dall’involucro, un cofanetto, realizzato in cartotecnica, con materiali raffinati, che svela poi, al suo interno, i contenuti testuali, visivi e infine digitali.

 

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