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Maggio genovese di Wannenes sotto il segno dell’antico

Per il mese di maggio Wannenes si divide tra Genova e Milano. La maison, ligure di nascita ma da anni presente anche nel capoluogo lombardo, ha in calendario molte vendite tra l’online e dal vivo. Il 17 e il 18 maggio l’appuntamento è con l’antico nella Superba, nella nuova sede di Villa Carrega Cataldi, con due cataloghi per oltre 480 lotti tra arredi, oggetti e dipinti. L’esposizione prosegue in questa splendida cornice fino a domani, martedì 16

Procedendo in ordine cronologico, si parte con il primo catalogo che verrà esitato (il 17) dedicato ad Arredi, Sculture e Oggetti d’Arte. Presenta una serie di oggetti che ci fanno comprendere come l’eterogenea bellezza del collezionare possa dare la possibilità di conoscere pezzi di incredibile fascino e storia.

I primi 40 lotti, oggetti da conoscitore provenienti da una dimora, sono stati raggruppati sotto il titolo “L’arte di abitare”. Tra questi si segnalano una coppia di lampadari a dodici luci in legno intagliato e dorato, metallo e cristallo di rocca, con catene e pendenti a goccia (lotti 5 e 6, entrambi stimati 3.000 – 4.000 euro), un piccolo tavolo da centro genovese del XVIII secolo impiallacciato in legno violetto con piano in alabastro fiorito incassato entro un bordo sagomato (lotto 29, stima 2.000 – 3.000 euro), e sempre dalla città della Lanterna una coppia di cassettoni angolari impiallacciati in legno violetto e bois de rose della metà del Settecento, con piano sagomato e fronte a doppia bombatura (lotto 40, stima 20.000 – 30.000 euro).

Dalla seconda sessione dell’asta una serie di interessanti lotti provenienti dalla collezioni di un gentiluomo italiano (101-195) che si caratterizzano per un raffinato gusto da memorabilia da Grand Tour sette-ottocentesco come un piccolo tavolo a scrittoio torinese del XVIII secolo in legni vari con impianto mistilineo e decoro geometrico tridimensionale (lotto 136, stima 2.000 – 3.000 euro), tre gruppi scultorei raffiguranti mori, forse indiani delle Americhe, in legno laccato e dorato, probabilmente fiorentini del XVII – XVIII secolo (lotto 150, stima 4.000 – 6.000 euro). La moda di rappresentare figure more, in voga in tutta Europa così come in Italia, raggiunge l’apice nelle sue massime interpretazioni, quelle barocche, tra Sei e Settecento. Di estrema raffinatezza una stufa, forse realizzata da un atelier nordica, in maiolica bianca decorata a chinoiserie con grande palma e figura orientale (lotto 193, stima 4.000 – 4.500 euro). Spettacolare un piano di tavolo romano rettangolare lavorato a schema geometrico del XVI – XVII secolo in marmi commessi policromi, con grande riserva ovale al centro con volute a ricciolo stilizzato (lotto 195, stima 10.000 – 15.000 euro).

Lotto 195

Autentici protagonisti del catalogo una coppia di console romane del terzo quarto del XVIII secolo in legno intagliato, scolpito e dorato provenienti dal palazzo Massimo di Rignano Colonna all’Ara Coeli (lotto 196, stima 40.000 – 60.000 euro). La straordinaria fattura e la scelta di usare marmo nero d’Aquitania per i piani impiallacciati sono alcuni dei dettagli di queste meravigliose testimonianze di quel veloce passaggio dal barocco al frivolo rocaille che si compie nella Città Eterna intorno alla metà del Settecento. Di superba fattura una croce d’altare trapanese in corallo, avorio, argento, rame dorato, madreperla e legno, realizzata nel 1750 circa, forse attribuibile alla mano di Andrea Tipa (lotto 197, stima 20.000 – 30.000 euro).

lotto 196
lotto 196 (particolare)
Lotto 197 (particolare)
Lotto 197

Dalle collezioni di un connoisseur (308 – 328), spicca una coppia di arazzi francesi della fine del XVIII secolo della manifattura di Beauvais con scene galanti e di genere entro un ovale con ghirlande fiorite (lotto 310, stima 2.000 – 3.000 euro), e una coppia di doppieri francesi del XVIII-XIX secolo in bronzo dorato con il fusto a tronco di colonna cimato da terminale a pigna (lotto 325, stima 1.500 – 1.800 euro).  

LOTTO 521A

Si prosegue il 18 maggio con la vendita di Dipinti Antichi e del XIX secolo. Presenta una selezione di opere ragguardevoli dal punto di vista storico e critico, significative per comprendere l’evoluzione di alcuni autori, scuole pittoriche e generi.

Emergono due tele di Sebastiano Ricci raffiguranti la Strage degli Innocenti e Enea aggredito dalle Arpie (lotto 521, stima 30.000 – 50.000 euro), che rappresentano non solo una importante aggiunta al catalogo dell’artista, ma ne documentano lo stile durante il soggiorno milanese avvenuto tra il 1694 e il 1696, dopo le esperienze bolognesi e il proficuo soggiorno romano. Sono gli anni in cui il pittore avvia la decorazione a fresco della cupola di San Bernardino alle Ossa, realizza la pala dell’Angelo Custode destinata alla chiesa del Carmine di Pavia e la grande tela nel Duomo di Monza, intraprendendo altresì, un dialogo stilistico con Alessandro Magnasco (Genova, 1667 – 1749). Un tassello fondamentale per comprendere e chiarire gli aspetti creativi e le contiguità tra i due maestri, in cui prevale, da parte del veneziano, un coinvolgimento ancora più enfatico del comporre, ponendo i protagonisti in primo piano e descrivendoli con pennellate vigorose e un efficace regia di lume, il cui sapore tenebroso è memore delle creazioni di Langetti e Zanchi che a Milano era altresì diffuso dalle opere di Paolo Pagani. Possiamo altresì dire che l’incontro con il Lissandrino drammatizzi il percorso di Ricci, specialmente dal punto di vista espressivo, ma al contempo, offra al collega di misurarsi con la pittura di storia e un incedere narrativo e scenico di maggiore complessità. Questo lo si può osservare nella tela di medesimo soggetto realizzata dal Magnasco durante il primo decennio del Settecento, che attesta non solo una affinità illustrativa, ma anche la preponderante influenza del Ricci nella regia.

LOTTO 521B

Non da meno è la grande tela di Gioacchino Assereto raffigurante Re Alfonso VII di Castiglia (lotto 527, stima 60.000 – 120.000 euro), che celebra la conquista della città di Almeria da parte di Ansaldo Doria, tela connotata da stesure impeccabili, attraversate da sottili vibrazioni e trasparenze che presagiscono gli esiti della piena maturità, con variazioni materiche e della conduzione pittorica atte ad accentuare la mimesi degli incarnati e l’espressività dei personaggi, dimostrando una definitiva emancipazione dell’autore preannunciando gli esiti della maturità.

lotto 527
lotto 527 (particolare)

L’asta vede inoltre una preziosa scelta di nature morte, tra le quali segnaliamo la bellissima Natura morta con strumenti musicali di Bartolomeo Bettera (lotto 525, stima 30.000 – 50.000 euro), uno dei più noti specialisti nel raffigurare  strumenti musicali in relazione con il conterraneo Evaristo Baschenis, in cui “la qualità cromatica e luministica della pellicola pittorica cede con difficoltà il passo a quella del caposcuola” aggiornandone il lessico con una logica illustrativa barocca e un confronto non solo con la pittura nordeuropea, ma anche con le nature morte da parata romane.

Lotto 525

Segnaliamo inoltre la pala d’altare di Antonio De Bellis, insieme a Viviano Codazzi e Antonio de Michele raffigurante la Piscina probatica (lotto 423, stima 30.000 – 50.000 euro), e la caravaggesca Incredulità di san Tommaso di Massimo Stanzione (lotto 506, stima 60.000 – 80.000 euro), rara opera giovanile dell’artista realizzata tra il 1625 e il 1630 quando  è documentato a Roma o da poco rientrato in patria e che segna il punto focale delle rare opere note del periodo romano e i primissimi anni Trenta. 

Tre opere sono da segnalare della selettiva sezione dedicata alle opere dell’Ottocento. La prima e una grande tela del 1853 del napoletano Domenico Morelli raffigurante Cesare Borgia a Capua che esprime appieno il suo stile più personale e libero capace di unire armoniosamente il verismo e il tardo-romanticismo (lotto 543, stima 40.000 – 60.000 euro).

Lotto 543

La seconda è il Ritratto di nobildonna veneziana di Eugenio de Blass del 1876 (lotto 541, stima 26.000 – 28.000 euro). I protagonisti dei suoi dipinti sono i principali personaggi della vita quotidiana veneziana e della laguna veneta, raffigurati con una raffinatezza e una garbata malizia, seppur aneddotica, da cui emerge la rara abilità descrittiva dell’artista.  Nel dipinto emerge la grazia e l’eleganza della composizione si rivelano appieno nel delicato gioco di ombre sul volto angelico della donna. La sua pelle è di color porcellana, lo sguardo è ammiccante e malizioso, la figura è inondata da una luce in contrasto con lo sfondo scuro, mettendo in evidenza la ricchezza dell’abito dalle decorazioni elaborate e quindi l’eccellente capacità pittorica di De Blaas. 

Lotto 541

La terza è un bronzo di Paolo Troubetzkoy raffigurante un Giocatore di bocce (lotto 553, stima 3.500 – 4.500 euro), dove emerge il suo stile personalissimo, caratterizzato da un nervoso impressionismo. Mirabile animalista e acuto studioso della fisionomia umana, l’artista restituisce con rara efficacia l’espressività dei volti e l’illusione del movimento delle figure che ritraeva. 

Lotto 553

 

 

SFOGLIA I CATALOGHI: 

 

ARREDI, SCULTURE E OGGETTI D’ARTE
ASTA 448 | 17 maggio 2023

 

DIPINTI ANTICHI E DEL XIX SECOLO
ASTA 450-451 | 18 maggio 2023

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