Blindarte indossa l’abito contemporaneo sotto la Madonnina. La casa d’aste ha in programma un doppio incanto per il 31 maggio 2023 (esposizione dal 22 maggio). Se nel cuore di Napoli il battito è antico, a Milano la maison punta sull’arte moderna e contemporanea. Un catalogo da 198 lotti che spaziano tra stili e periodi, restituendo uno spaccato efficace della creatività del secolo scorso e non solo.
Partiamo dalla grande e luminosa opera di François Morellet, uno dei più grandi precursori del Minimalismo in Europa. 4 A 4 N. 9 si compone di 4 angoli retti realizzati con neon e montati su una tela quadrata bianca. L’angolo è l’elemento geometrico primo della relazione spaziale, dell’espansione strutturale e architettonica. Dall’angolo si origina il flusso dell’energia, dal suo vertice, le linee si proiettano all’infinito. Il risultato è quello di una spazialità estesa a proiezioni diramate, a una percezione frantumata e costantemente in espansione. La stima è di 50-80 mila euro.
Di Michelangelo Pistoletto l’interessante Un giorno con Cucchi a Pescara (stima 100-150 mila euro). L’opera è stata realizzata dall’artista nel corso di una performance tenutasi nel 1995 presso l’ex liquorificio Aurum di Pescara, in occasione di un’edizione di Fuori Uso, manifestazione d’arte contemporanea ideata dal gallerista Cesare Manzo e curata quell’anno da Giacinto Di Pietrantonio. La superficie specchiante è percorsa da larghe pennellate nere e arancioni che sembrano negarne la funzione, riportandolo al ruolo della tela, cancellandolo. Evidente poi il tributo al pittore della Transavanguardia Enzo Cucchi. A sua volta presente con Immobile, un lavoro/scultura realizzato nel 1986 e ora stimato 50-70 mila euro. L’opera è caratterizzata da un gioco di forme concave e convesse in cui Cucchi porta il disegno ad una fase ulteriore.
Importante la sezione dedicata al primo Novecento. Che si apre con il dipinto di Filippo De Pisis Via Margutta del 1943, in cui si respira l’atmosfera della strada romana tanto famosa e tanto cara all’artista, a tal punto da averla scelta per stabilire il proprio studio romano. Stima 8-12 mila euro. Del 1937, e di Renato Guttuso, Bosco silano con mucca, realizzato durante una sua visita al bosco della Sila, vasto altopiano dell’appennino calabro. Stima 25-30 mila euro. Omaggio a Giotto di Fausto Pirandello fonde la scomposizione cubista con il linguaggio visivo dell’espressionismo. Stima 30-40 mila euro. Stessa valutazione per l’acquerello di Giorgio Morandi che ritrae nel 1957 la sua amata Levico, meta preferita dall’artista durante le sue vacanze.
Nutrita anche la compagine internazionale. A guidarla Christo, con il suo lavoro The Pont Neuf wrapped, Project for Paris, realizzato nel 1985 e rarissimo per la scelta dello scatto (in cui il ponte è visibile nella sua interezza) su cui ha eseguito il solito e caratteristico lavoro di progetto di impacchettamento. Stima 50-70 mila euro. Altrettanto importante il grande dipinto (cm 200×150) di Hermann Nitsch dal titolo HF_SI_6_07 B del 2007. Dai tratti inconfondibili e dai colori vibranti, è stimato 50-70 mila euro.
Tecno-arte e Video Art rappresentata da Afrique mountain memory di Nam June Paik (stima 40-60 mila euro). Qui un monitor della TV dialoga con elementi della cultura africana tradizionale. Di cultura messicana parla invece la grande tela di lino grezzo (stima 60-80 mila euro), realizzata nel 2016 da Bosco Sodi. Qui l’artista ha utilizzato una miscela di pigmento puro, segatura, fibre naturali, acqua e colla per creare una superficie strutturata che, dopo un lento processo di essiccazione durato giorni, ha generato un paesaggio monocromo dal sapore quasi primordiale e dall’incredibile impatto visivo.
Si va in Cina, invece, con Rebar in gold di Ai Weiwei. L’opera-gioiello (stima 25-45 mila euro) nasce infatti dal tragico terremoto del 2008 avvenuto in Cina e dalla visita dell’artista ai luoghi colpiti, dove ha potuto raccogliere oltre 200 tonnellate d’acciaio contorte da trasformare poi nei suoi gioielli.
Come spesso accade da Blindarte, infine, significativa la presenza di opere di Jan Fabre. spiccano la grande scultura Antropologie van een planeet (stima 60-80 mila euro) realizzata nel 2008, dove una figura antropomorfa, scava con una pala su un enorme cervello realizzato in silicone (tipico soggetto fabriano); e Battlefield (stima 35-45 mila euro) del 1998, in cui su una grande tavola è riprodotto un intero campo di battaglia: la particolarità è che al posto dei soldati a sciamare sul terreno vediamo scarabei, affaccendati nello spostamento e in una sincronica marcia.