Fino al 15 luglio 2023, Fondazione ICA Milano presenta Condemnation, la prima personale in un’istituzione italiana dell’artista afghano Aziz Hazara, a cura di Francesca Recchia, e Ministry of Loneliness, progetto di Rebecca Moccia, a cura di Chiara Nuzzi. Tra cultura afghana e politicizzazione della solitudine, le due esposizioni indipendenti l’una dall’altra sono narrazioni installative e multimediali.
Aziz Hazara
Condemnation, a cura di Francesca Recchia
Il progetto espositivo presentato da Hazara negli spazi di Fondazione ICA è un’articolata riflessione sui decenni di guerra che l’Afghanistan ha attraversato, scardinandone le narrazioni stereotipate. Tra religione, società e politica che attraversa la vita quotidiana degli afghani, Condemnation prende forma a partire da un dialogo tra l’artista e Francesca Recchia, le cui radici affondano nel comune desiderio di esplorare e disinnescare il vocabolario che innerva la narrazione dell’Afghanistan. La riflessione dell’artista si sofferma sull’uso delle parole e su come queste siano state utilizzate per giustificare la presenza internazionale nel paese: il titolo stesso dell’esposizione, Condemnation, trae origine dalla pratica ritualistica che ha visto diversi governi afghani condannare stragi e atti di terrorismo impiegando le medesime parole.
Il percorso traccia una parabola nella produzione artistica di Aziz Hazara (1992), in una sapiente combinazione di ironia, riferimenti teologici e interrogativi, dai ritagli di carta che compongono l’opera Condemnation (2023) all’installazione sonora multicanale Bushka Bazi (2023), dove l’artista esplora la cultura materiale e le trasformazioni degli oggetti quotidiani nel contesto della guerra al terrorismo, fino alle stampe d’archivio Chalk Drawings (2020), dove una mano disegna una scatola di gesso attorno a sandali di plastica nera. Con Coming Home (2021) Hazara presenta quattro tonnellate di rifiuti, abbandonati dalle truppe internazionali che lasciavano il territorio afghano a occupazione terminata, in una riflessione dedicata agli avanzi della guerra ripresa anche nella stampa d’archivio I am looking for you like a drone, my love (2021). Conclude la proiezione video Takbir (2021) in cui l’artista tramite la dimensione sonora mette in scena le piccole forme di ritualità quotidiane che si sviluppano nel contesto di un conflitto in corso.
Rebecca Moccia
Ministry of Loneliness, a cura di Chiara Nuzzi
Ministry of Loneliness di Rebecca Moccia (1992) è presentato eccezionalmente al primo piano della Fondazione, negli spazi che solitamente ospitano l’ufficio. La mostra esplora la tematica della solitudine e la sua politicizzazione a partire dall’isolamento collettivo sperimentato nel corso della pandemia del 2020 ed è realizzata grazie all’Impact Grant di Outset Contemporary Art Fund.
Partendo dall’esperienza del Ministero della Solitudine, istituito nel 2018 nel Regno Unito e replicato nel 2021 in altri paesi come Canada e Giappone, Rebecca Moccia esplora le strutture politiche e sociali che modellano lo stato emotivo della solitudine e la percezione che ne deriva. L’isolamento che permea le società occidentali prende forma in un’analisi complessa e multimediale dell’artista, estendendosi fino a comprendere le radici che la innescano, dall’avanzare dell’ordine tecno-scientifico della vita moderna all’affermarsi del capitalismo liberale.
L’installazione evoca l’Office for Policy on Loneliness and Isolation del Ministero della Solitudine Giapponese, visitato dall’artista a Tokyo nel 2021. L’ambiente contribuisce a coinvolgere il visitatore in un’atmosfera immersiva che richiama la burocratizzazione e l’amministrazione dei sentimenti, all’interno della quale le opere dell’artista trovano una propria collocazione ideale. Il film Ministries of Loneliness –opera centrale del progetto, prodotta da Careof in collaborazione con Fondazione ICA Milano-, la serie di termografie How Cold As You Are –un reportage emotivo di luoghi, corpi e situazioni incontrati dall’artista- e le opere in ceramica che formalizzano la Loneliness Scale –la scala sviluppata dall’Università della California nel 1978 per valutare il livello di solitudine di un individuo e utilizzata dall’ artista come strumento con diverse funzioni durante la ricerca- compongono il dialogo tra il lavoro di Rebecca Moccia, gli spazi di Fondazione ICA Milano e la composizione sonora realizzata ad hoc dal sound artist Renato Grieco.
Il Progetto di ricerca è sostenuto da Italian Council (2021) Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura ed è sviluppata in collaborazione con Fondazione ICA Milano, Jupiter Woods (UK), Magazzino Italian Art (USA) e l’Ambasciata Italiana in Giappone.