A Orani l’enigma del bestiario del mondo: l’universo di immagini e sculture, metafore ed evocazioni di Isidro Ferrer in una ventata di narratività, ricerca visiva e creatività.
A Orani una legione di animali mitologici ha invaso la Fondazione Nivola: esseri antropomorfi e bestie alate hanno preso casa nel grande spazio delle mostre temporanee, e con loro hanno portato libri meravigliosi, codici illustrati e piccoli idoli eccentrici fatti dal loro creatore Isidro Ferrer. La retrospettiva presenta così assemblaggi stupefacenti, animali fantastici, strumenti e oggetti biomorfi, commistioni introvate, esseri emblematici e infinite narrazioni creative in una enciclopedia ed un bestiario di un mondo. L’esposizione illustra la genesi artistica del suo mondo immaginifico: da frammenti senza importanza, objets trouvés, e resti inutili combinati nascono figura nuove. Le composizioni, dall’aspetto insieme sconosciuto e riscoperto, diventano base di elaborazioni fotografiche, artigianali, tipografiche e così occhio e mente le trasformano nelle misteriose e semplice creature che vivono manifesti e illustrazioni dell’artista. Sono animali che appartengono all’imperatore o che s’agitano come pazzi, esseri ammaestrati, favolosi, o randagi. Le invocazione esoteriche di Ferrer, insieme illusione, gioco e intuizione, dopo un lungo cammino, popolano il paese barbaricino: un sabba di creature terrestri e volanti – dotati di arti umani, code feline, musi spigolosi, pellicce di scrittura quasi asemantica – si stagliano in volo da una parte; dall’altra piccoli idoli bugiardi e fantasiosi danzano in processione nelle teche mentre, in forma di scultura lignea, un temibile leone, con il fascino di Behemoth di Woland, fa guardia alla mostra e sembra pronta ad alzarsi e parlare, anche con gli sconosciuti e dire «Seguimi, l’immaginazione è sulla soglia del potere, ecco il potere dell’immaginazione!».
Seconda parte dell’esposizione è dedicata a Il libro degli altri, idea sviluppata per Orani, continuazione del progetto L’enciclopedia visiva dei suono creato per il Museo Nivola nel 2020. Libri e tomi pubblicati che affascinano l’artista diventano, in una alchemica operazione con i trucchi di Ferrer, opere delle opere: compiono tra le pagine le figure dell’artista, gli esseri muti e quelli antropomorfi. Scrive il curatore Luca Cheri: «il libro diventa un palinsesto, che Ferrer si propone di de-territorializzare, per abitarlo e trasformarlo in un oggetto diverso attraverso disegni sovrapposti, che con rispetto e sensibilità ne integrano, trasformano e vivificano le pagine» e come sottolinea Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola, «Isidro Ferrer “rilegge” Nivola, popolando le pagine di un esercito fantastico di creature mitologiche, animali parlanti e paesaggi incantati. Un bosco magico che unisce il folclore sardo con quello andaluso, nel segno di una modernità senza tempo» intervenendo sul menabò del genius loci sardo. Come gioielli preziosi nelle nicchie dell’allestimento del museo appaiono allora i libri d’artista di Ferrer, meravigliose creazioni sotto teca.
E così ci si aspetterebbe che la notte il museo chiuda i suoi cancelli – per impedire agli animali di uscire – e che essi, animali fantastici e neppure tutti catalogati, poco prima dell’alba, invadano i marciapiedi di Via Gonare e camminino a lume di candela per le strade del paese barbaricino, aspettando l’apparizione dell’eroe loro amico, e solo l’alba – o la vista di qualche d’uno – porti le creature a correre o volare via. Con Il libro degli altri al Museo Nivola torna in mente un’eco di Borges: tutta la letteratura è letteratura fantastica e Isidro Ferrer afferma come tutta l’arte lo sia, in tutta la sua forza e realtà.