Berlusconi è morto a 86 anni dopo settimane di ricovero all’Ospedale San Raffaele di Milano. Un’icona, per arti visive e cinema
“Il ruolo di Berlusconi come innovatore nel linguaggio ha caratterizzato fortemente un periodo che si avvia a essere riconosciuto come una sorta di ‘secondo ventennio’ italiano. Anni in cui la commistione di generi e la ricerca assoluta dell’esposizione di sé sono diventate colonne portanti di un nuovo modo di essere. Punto di partenza di un mutamento ben più radicale della sola trasformazione della comunicazione”. Questo – tra l’altro – scriveva Luca Beatrice nel 2015, nel libro Nati sotto il Biscione. L’arte ai tempi di Silvio Berlusconi. Che si proponeva come un viaggio nelle opere kitsch, paradossali e magniloquenti dell’era del berlusconismo.
Comunque la pensiate, riflessioni che tornano attuali alla notizia della morte a 86 anni di Berlusconi, dopo settimane di ricovero all’Ospedale San Raffaele di Milano. Del luttuoso evento state leggendo – e leggerete – fiumi di parole: noi ci concentriamo sugli influssi avuti da questa icona (buona o meno buona, ognuno si tiene la sua idea, ma di icona si tratta) sulle sfera creativa. “Nel 2009 la rivista ‘Rolling Stone’ dedica la copertina a Silvio Berlusconi, nominandolo rockstar dell’anno”, ricordava ancora Beatrice. “Il disegno è opera dello street-artist Obey, noto per le sue elaborazioni di ritratti come quello, diventato un’icona, di Barack Obama. Si tratta di un’ulteriore consacrazione per il Cavaliere, la cui figura ha fatto il giro del mondo ed è diventata oggetto di rappresentazioni multiformi nel mondo dell’arte”.
Street art e cinema
Un impatto – prosegue il saggio – “rintracciabile nell’opera di artisti di fama internazionale, come Maurizio Cattelan, Vanessa Beecroft, Francesco Vezzoli e molti altri”. Non si contano, infatti, le occasioni in cui Berlusconi è stato fatto oggetto di opere, spesso da parte di street artists. Qualcuno ricorderà la scultura dal provocatorio titolo “Il sogno degli italiani”, nella quale oltre 10 anni fa gli artisti Antonio Garullo e Mario Ottocento riproducevano a grandezza reale la scultura della salma di Silvio Berlusconi rinchiuso in una teca. Esposta fra le polemiche nelle prestigiose sale di Palazzo Ferraioli, nel cuore di Roma.
Impossibile non ricordare le tante volte che a occuparsi di “B” è stato il cinema. E qui il riferimento non può che andare a Loro, il film del 2018 diretto da Paolo Sorrentino, diviso in due parti: Loro 1 e Loro 2. Che narrava le vicende professionali, politiche e private di Berlusconi, interpretato da Toni Servillo, e delle tante figure intorno a lui negli anni del tramonto del berlusconismo.
Non potevamo che linkarvi questo pezzo tra tutti quelli apparsi stamattina, un pezzo che ArtsLife condivide al 100%. Non per nulla tra i nostri partner c’è il Corriere della Sera:
Silvio Berlusconi è morto, aveva 86 anni: il corpo spostato ad Arcore
di Antonio Polito