Da Il Ponte salgono sull’ambone di vendita i lotti che compongono l’asta di Dipinti e Sculture de XIX e XX secolo. Protagonisti gli artisti del divisionismo e della pittura lombarda. Vendita fissata per il 21 giugno 2023, esposizione in via Pontaccio 12 il 16, 17, 18 giugno 2023.
Certe cornici artistiche sono sottili ma fondamentali. Perché fungono da cerniera tra un movimento artistico e un altro, oppure perché da sole riescono a vivere di un valore assoluto, sciolto (nei limiti del possibile) da ogni altra contingenza a loro vicina. Entrambi queste soluzioni le ritroviamo presenti nell’asta di Dipinti e Sculture de XIX e XX secolo che Il Ponte ha in programma a Milano.
Alla seconda categoria, forse più rara e affascinante, appartiene Medardo Rosso. Il suo Ritratto di bambino in terracotta, fino ad oggi conservato in una collezione privata, non è mai stato visto in pubblico. Pubblicata sul catalogo ragionato dell’artista, l’opera esprime in modo efficace la poetica dello scultore, che amava la purezza, la freschezza e l’innocenza dei bambini. E sapeva magistralmente imprimerla su diverse materiali. Non a caso il suo Ritratto è il top lot dell’incanto alla stima di 55-60 mila euro.
Perfettamente inserito nel contesto del divisionismo è invece Emilio Longoni, di cui viene proposta all’asta un’importante riscoperta. Si tratta dello studio ad olio di Mattino. Primavera del 1899, Lo studio è una testimonianza degli influssi simbolisti che suggestionarono il pittore di Barlassina rendendolo uno dei più grandi maestri della corrente pittorica. La stima è di 22-23 mila euro.
Anche l’inedito scorcio paesaggistico di Angelo Morbelli, Angolo di giardino del 1909 (stima 8-12 mila euro), si propone come esemplificazione di un diverso approccio alla tecnica divisionista, nonché icona di uno dei soggetti più amati dall’artista: il giardino della Villa Maria alla Colma di Rosignano Monferrato, residenza di villeggiatura d’elezione per l’estate della famiglia Morbelli.
Peculiare e da riscoprire l’opera di Antonio Fontanesi, con due rari dipinti di figure femminili: il Ritratto di Arpalice (o Elisa?) Ferrari (stima 10-12 mila euro) e la Contadina (stima 6-7 mila euro).
Infine, come da tradizione, una rassegna di pittura lombarda, con dipinti dalla corposa storia espositiva e dalle provenienze prestigiose, tra cui: La barca delle oche di Mosè Bianchi (stima 3.5-4.5 mila euro), la grande Marina ligure di Pompeo Mariani (stima 4-5 mila euro), I predestinati di Eugenio Spreafico (stima 3.3-3.5 mila euro) e Silvio Poma con Lago Maggiore, veduta di Baveno (stima 5-5.5 mila euro).