L’opera della Modotti raccontata da circa duecento fotografie, oltre a materiali documentari, uno dei film da lei interpretati a Hollywood e alcune opere di Edward Weston
“Quello che cerco di produrre non è arte, ma fotografia onesta, senza trucchi o manipolazioni”. Poche parole, che riassumono con efficacia lo spirito della grande Tina Modotti. “Mentre la maggior parte dei fotografi cerca ancora ‘effetti artistici’, o l’imitazione di altri mezzi di espressione grafica, che risulta un prodotto ibrido. E che non riesce a conferire all’opera che produce il tratto più prezioso che essa dovrebbe avere: LA QUALITÀ FOTOGRAFICA”. Artista-fotografa e rivoluzionaria-militante antifascista: così viene definita nella presentazione della grande mostra che fino a settembre le dedica a Barcellona la Fundación Mapfre.
La mostra, con circa duecento fotografie, per lo più copie d’epoca, è la più grande ad oggi dedicata alla Modotti. Oltre alle immagini, raggruppate cronologicamente in quattro sezioni, ci sono materiali documentari, uno dei film da lei interpretati a Hollywood e alcune opere di Edward Weston. Il suo maestro e compagno di vita, con il quale si trasferì a vivere a Messico nel 1923. Un’esistenza travagliata che – sottolinea la curatrice della mostra, allestita nel Centro KBr, Isabel Tejeda – “decontestualizza e disorganizza la sua produzione, rendendo impossibile per datare con precisione molte delle sue immagini”.
https://www.fundacionmapfre.org/