Arrivo nel Principato di Monaco per la preview di Artmonte-carlo 2023. Percorro a piedi la passeggiata da uno dei grandi alberghi sulla Proménade fino al Grimaldi Forum che ospita la fiera. Artmonte-carlo è stata avviata da Artgenève con l’alto patrocinio di Sua Altezza il principe Alberto II di Monaco e sotto la regia di Thomas Hug. Alla preview saranno presenti le più importanti autorità del Principato.
La manifestazione giunge quest’anno alla sua settima edizione, e vede tra gli illustri partner F.P.Journe, Piaget, Ruinart, Jutheau Husson, Monaco Boat Service-Riva, SMT Fine Art, Hôtel Métropole Monte-Carlo, Hôtel Fairmont, Vilebrequin, J.Hopenstand e l’UNSRF: il Fondo ONU per la sicurezza stradale.
Nelle giornate torride i visitatori hanno potuto vedere una fiera di alto prestigio, con un’eccellente selezione di arte contemporanea e moderna, e una quarantina di gallerie europee tra le più importanti, tra cui Hauser & Wirth, White Cube, Perrotin, Air de Paris, Almine Rech, Mennour, Franco Noero ed Esther Schipper, oltre a mercanti d’arte moderna e antica come Vedovi, Robilant+Voena, Van de Weghe e Moretti Ward. Il quotidiano Le Figaro ha elogiato la qualità delle gallerie e delle opere esposte. La piazza del Grimaldi Forum ha attirato l’attenzione del pubblico con le importanti sculture all’aperto.
Da segnalare la Galerie Xippas, che è stata insignita, alla presenza del principe Alberto e della principessa Carolina, del premio F.P.Journe per la sua presentazione dell’artista Bertille Bak. La giuria era formata da Björn Dahlström (direttore del Nouveau Musée National de Monaco), Emilie Girard (direttore scientifico e direttore delle collezioni Mucem, Marsiglia) e Célia Bernasconi (capo curatore, Nouveau Musée National de Monaco).
L’edizione di quest’anno è stata quella di maggior successo finora, con una grande affluenza dei più importanti art advisor e collezionisti, che si sono accaparrati già alla preview importanti opere sulle quali c’è il massimo riserbo. Lontano dalle cifre di vendita di uno Chagall, due artisti attirano la mia attenzione: Sergio Roger, presentato dalla galleria Robilant+Voena e l’artista cubano Django Hernàndez (Galleria Wizard).
La manifestazione ha offerto ai buyer locali e internazionali un esclusivo e fitto calendario di visite a collezioni private lungo la Costa Azzurra, con le mostre estive di MAMAC, Villa Arson, Museo Marc Chagall a Nizza, Fondazione Venet a Le Muy, Fondazione Luma ad Arles, Fondazione Maeght e Fondazione CAB a Saint Paul de Vence, Château Lacoste ad Aix-den-Provence, Collection Lambert di Avignone e Fondazione Carmignac sull’isola di Porquerolles.
Contemporaneamente ad Artmonte-carlo, il 2023 offre al visitatore un’importante mostra personale di George Condo e una di Mauro Restiffe, al Nouveau Musée National de Monaco. Ma la menzione d’onore va a una delle più importanti mostre degli ultimi anni, quella di Claude Monet al Grimaldi Forum (dall’8 luglio al 3 settembre). L’esposizione, Monet en Pleine Lumière (Monet in Full Light), è curata da Marianne Mathieu (partner sono il Gruppo Marzocco, CBM, Monaco e Sotheby’s), mette in luce i legami che uniscono l’artista alla Costa Azzurra e al Principato di Monaco. Claude Monet, abituato ai colori freddi del Nord, scopre la riviera esattamente 140 anni fa, nel 1883, insieme a Renoir. Un centinaio di capolavori, provenienti dai musei più importanti del mondo, delineano con minuziosi particolari il lungo percorso del sentimento pittorico di Monet, che raggiunge la maturità nella luce della Costa Azzurra e della riviera ligure, perfezionando quella sensibilità per l’elemento acquatico che sarà preponderante nell’ultima produzione del pittore.
Le tele provengono dal Museo Marmottan di Parigi, dal Museo d’Orsay, dal Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, dal Barberini di Potsdam, dal Philadelphia Museum of Art, dalla Fondation Beyeler di Basilea, oltre che da collezioni private, tra cui quella della famiglia regnante. Completa la settimana della fiera un evento per palati sopraffini: l’esperienza culinaria offerta da Artgenève Night-Fall, che quest’anno ha coinvolto l’artista Camille Henrot della galleria Hauser & Wirth e lo chef Emmanuel Pilon del ristorante Louis XV-Alain Ducasse all’Hotel de Paris.
Domenica sera Artmonte-carlo ha chiuso i battenti. Un grande successo. Gli ospiti e i collezionisti si dileguano nel tramonto del Principato. Mi ritrovo a passeggiare tra la Place del Casino e l’Hotel Hermitage; i palazzi storici testimoni silenti della Belle époque resistono nella loro apparente fragilità. Gli interessi immobiliari, e non solo, hanno preso il sopravvento sul paesaggio. Quella che un tempo fu meta di ispirazione e luce per grandi maestri dell’arte, oggi non esiste più. Monet lascerebbe forse il passo agli artisti dell’arte NFT (Not Fungible Token), in questo luogo artificiale, chiuso tra i suoi immensi grattacieli: un luogo ormai, per così dire, all’ombra di sé stesso. Mesdames et messieurs, les jeux sont faits: rien ne va plus.