Bolaffi, nell’asta di libri e autografi che l’azienda torinese batte il 12 e 13 luglio, propone un testo autografo decisamente sarcastico di Benito Mussolini a commento della quotazione della lira alla Borsa di Mosca
Nel testo non datato e con numerose correzioni, forse destinato alla pubblicazione, Mussolini scrive infatti: “I giornali italiani hanno pubblicato la notizia che nella Borsa di Mosca è stata quotata per la prima volta, dopo molti anni, la lira italiana, insieme con le altre valute d’Inghilterra, d’America, di Germania […] Non si è sempre detto, da parte dei giovinetti nati nei vilissimi paesi della nostra campagna, che la Borsa è il tempio classico della più classica speculazione capitalista, quella che difende le sue misure al rialzo e al ribasso su titoli e sulle valute? O forse la Borsa di Mosca è di natura speciale? Sono i proletari che giocano alla Borsa di Mosca? O non piuttosto i nuovissimi sfruttatori dei proletari imbrogliati? […] Ma a chi dunque vogliono ancora darla a bere quelle poche dozzine di carogne segretamente stipendiate da Apfelbaum (meglio conosciuto sotto il nome di Zinoviev) che in Russia si è realizzato il socialismo? Vi fu mai sulla terra più idiota e gigantesca malinformazione”. Le palette si alzeranno a partire da 2.000 euro.
Un esemplare del “Liber Vite. Biblia cum tabula alphabetica” stampato a Venezia nel 1501 dal tipografo bresciano Paganino Paganini vissuto tra la seconda metà del secolo XV e la prima metà del secolo XVI, capostipite della famiglia di tipografi di questo nome, che presenta copiose annotazioni manoscritti, è proposto a 2.500 euro. L’esemplare, con legatura coeva in pelle di scrofa su assi di legno, placche e rotelle a secco ai piatti presenta, come segnale la scheda di presentazione, mancanze marginali al frontespizio, corto in testa. Una nota di possesso rimanda a James Hutton (1713-1795), verosimilmente cugino di Sir Isaac Newton. Fu libraio e introdusse il moravianismo in Inghilterra.
Di notevole interesse le lettera che il 22 dicembre 1824 Giacomo Leopardi indirizzò al cugino, il “Nobil Uomo Sig. March. Giuseppe Melchiorri, Roma”, il cugino Peppino al quale confessa; “Mi è venuto in mente di proporre a De Romanis se gli paresse opportuno di fare una edizioncina elegante dei Caratteri di Teofrasto tradotti dal greco in puro e buono italiano”, testimone della volontà filologica da parte di Leopardi di acquisire un’edizione del testo greco affidabile per fungere da antigrafo alla traduzione. “Il libro – secondo il grande poeta- è affatto del gusto del tempo presente, è sconosciuto, si può dire, alla lingua italiana, la quale non ne ha, ch’io sappia, altra traduzione che quella sciocchissima di Costantini. L’interessante lotto parte da 8.000 euro.
La prima edizione del libro di Tommaso Campanella, ossia la “Philosophia, sensibus demonstrata”, che è anche la sua prima opera stampato nel 1591 a Napoli da Orazio Salviani- partirà da 3.000 euro.
ASTA
Mercoledì 12 luglio
ore 14.00 | lotti 1-297
Giovedì 13 luglio
ore 10.00 | lotti 298-625
ore 14.00 | lotti 626-889
Spazio Bolaffi,
corso Verona 34/D, Torino