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Paris+ Art Basel 2023 si allarga: il programma di mostre e incontri che coinvolge la città

Meriem Bennani, Windy, 2022 Courtesy of the artist, High Line and Audemars Piguet, and CLEARING. Photo credit: A co-commission of High Line Art and Audemars Piguet Contemporary. © Meriem Bennani Meriem Bennani, Windy, 2022 Courtesy of the artist, High Line and Audemars Piguet, and CLEARING. Photo credit: A co-commission of High Line Art and Audemars Piguet Contemporary. © Meriem Bennani
The Centre Pompidou Photography by Marion Berrin for Paris+ par Art Basel. Courtesy of Paris+ par Art Basel.
The Centre Pompidou. Photography by Marion Berrin for Paris+ par Art Basel. Courtesy of Paris+ par Art Basel.
Non siamo che al principio dell’intermezzo estivo, ma il mondo dell’arte ha già ben presente qual è il prossimo grande evento da segnare in calendario: Paris+ Art Basel. La seconda edizione della fiera che ha cambiato la geografia artistica europea è in programma dal 20 al 22 ottobre 2023 (preview 18 e 19). Ma già ha reso note alcune importanti novità, in particolare il public program extra fiera, che porta fuori dal Grand Palais Éphémère una serie di mostre, collaborazioni ed eventi inediti. Ecco di cosa si tratta.
Jardin des Tuileries – Domaine national du Louvre

La cinquième saison (La quinta stagione) è una mostra che si compone di varie opere dislocate nel Giardino delle Tuileries, nel centro di Parigi. A curarla è per il secondo anno Annabelle Ténèze (attuale direttrice di Les Abattoirs, Musée – Frac Occitanie Toulouse e futura direttrice del Louvre-Lens Museum), in collaborazione con il Louvre.

L’esposizione  presenta una serie di lavori che sottolineano la nostra interdipendenza con il mondo vivente e mettono in discussione i modi in cui interagiamo con la natura. I segni che lei lascia su di noi, i segni che noi lasciamo su di lei. Tra gli artisti partecipanti ci sono Joël Andrianomearisoa, Meriem Bennani, Jacqueline de Jong, Vojtech Kovarik, Zanele Muholi, Jean Prouvé & Pierre Jeanneret e Claudia Wieser. Alcuni di loro hanno realizzato un nuovo lavoro appositamente per l’occasione.

Institut de France

Una scultura monumentale dell’artista americana Sheila Hicks prenderà forma sul sagrato dell’Institut de France, situato di fronte al Pont des Arts e all’Institut de France, un edificio del XVII secolo che ospita ben cinque accademie francesi, tra cui l’Académie Française. L’opera – intitolata The Questioning Column (2023) – è una colonna alta sei metri ricoperta da fili multicolori di tessuto sostenibile e impermeabile. Le brillanti cromie della scultura puntano a creare un avvincente contrasto con i toni tenui degli edifici circostanti.

Meriem Bennani, Windy, 2022 Courtesy of the artist, High Line and Audemars Piguet, and CLEARING. Photo credit: A co-commission of High Line Art and Audemars Piguet Contemporary. © Meriem Bennani
Meriem Bennani, Windy, 2022. Courtesy of the artist, High Line and Audemars Piguet, and CLEARING. Photo credit: A co-commission of High Line Art and Audemars Piguet Contemporary. © Meriem Bennani
Palais d’Iéna

Il Palais d’Iéna riunisce due grandissimi artisti: Michelangelo Pistoletto (Biella, Italia, 1933) e Daniel Buren (Boulogne-Billancourt, Francia, 1938). I dettagli del progetto, guidato dallo storico dell’arte Matthieu Poirier e sostenuto da Galleria Continua, non sono ancora noti. Quel che sappiamo è che le opere in mostra saranno realizzate – o fortemente adattate – alle specificità del Palais d’Iéna, costruito da Auguste Perret nel 1937. Di certo il dialogo tra i due autori si preannuncia interessante. Da una parte le strisce di tessuto policrome di Daniel Buren, dall’altra i dipinti specchianti di Pistoletto. Due espressioni diverse, ma accomunate dalla relazione particolare che allacciato con lo spazio architettonico e soprattutto con il visitatore.

Chapelle des Petits-Augustins des Beaux-Arts de Paris

La cappella seicentesca delle Beaux-Arts de Paris ospita una mostra dell’artista britannica Jessica Warboys, la quale esplora la sovrapposizione tra cultura e natura. Intitolata THIS TAIL GROWS AMONG RUINS, l’esposizione combina un video multicanale e un’installazione sonora con un grande collage di dipinti.

Il video mette in scena il viaggio di una candela attraverso vari luoghi in cui natura e cultura si intersecano. Dalla Biblioteca Joanina di Coimbra, in Portogallo – sede di una colonia di pipistrelli che ne proteggono i preziosi manoscritti dagli insetti – alla pineta attorno al centro Arvo Pärt a Laulasmaa, in Estonia. La colonna sonora è composta dai suoni amplificati dei pipistrelli. Mentre i collage sono realizzati spazzolando la tela con cera d’api, immergendola nell’acqua e cospargendola infine di pigmenti minerali.

Souvenir picture of Daniel Buren Photography by Lorenzo Fiaschi
Souvenir picture of Daniel Buren. Photography by Lorenzo Fiaschi
Place Vendôme

Place Vendôme sarà teatro di Wave (2018), scultura in alluminio dell’artista svizzero Urs Fischer. Alta cinque metri, l’opera è realizzata a partire da un cumulo di argilla pressata, impastata e schiacciata dall’artista. Il pezzo di argilla, recante i segni delle mani di Fischer, è stato poi ingrandito, esaltando così i dettagli tattili lasciati sul materiale.

L’opera, che ricorda un’onda soffocante e luccicante, riflette l’interesse dell’artista per la materialità e l’ambiguità contestuale. La quale, in questo caso, si attiva principalmente nel contrasto tra l’artigianalità essenziale del modello originale di Wave e la sua collocazione su una piazza nota per l’atmosfera maestosa.

Centre Pompidou

Il programma Conversations  (dal 19 al 21 ottobre) di quest’anno è realizzato in collaborazione con il Centre Pompidou, dove si svolgeranno tutti gli incontri.  Curata per il secondo anno da Pierre-Alexandre Mateos e Charles Teyssou, Conversations comprende nove conferenze che approfondiscono determinati aspetti del mondo culturale contemporaneo. Dai creativi Chantal Akerman e Antonin Artaud all’intersezione tra collezionismo d’arte e moda; dai Walt Disney Studios alla drag culture; dalle connessioni tra Parigi, il Maghreb e i Caraibi ai classici format di Art Basel, come Premiere Artist Talk e The Artist and The Collector.

Jessica Warboys, River Painting, Worm Moon, Fossbekken, 2022 Courtesy of Gaudel de Stampa and the artist © Gaudel de Stampa
Jessica Warboys, River Painting, Worm Moon, Fossbekken, 2022. Courtesy of Gaudel de Stampa and the artist © Gaudel de Stampa

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