Il mercato delle aste francese vede cambiare il proprio scenario dopo che due società di investimento hanno acquisito il 30% di Drouot, una della case d’asta più antiche e più grandi del mondo.
Con Londra in pieno affanno post Brexit, non è un mistero che Parigi stia guadagnando sempre più credito sullo scacchiere europeo del mercato dell’arte. Le gallerie top al mondo stanno arrivando in città, la fiera pilota (Paris+ par Art Basel) si sta già consolidando e anche le major internazionali come Sotheby’s e Christie’s stanno rafforzando i proprio avamposti lungo la Senna. É forse nell’ottica di non farsi cogliere impreparati che Drouot, una delle case d’asta più antiche (1852) e più grandi del mondo, ha scelto di rinnovare la sua composizione societaria annettendo nuove risorse.
Il Groupe Drouot, che gestisce la società, annuncia così la vendita del 30% delle quote a due nuovi azionisti: Vesper Investissement, una società di investimento creata nel 2020 da Pierre-Guillaume Véron, e Groupe Chevrillon, una società di investimento evergreen a conduzione familiare. Un’operazione che, secondo gli interessati, rafforzerà la posizione di Drouot come leader in Francia e nel mercato internazionale delle aste.
I principali progetti di sviluppo riguardano la crescita della piattaforma digitale di Hôtel Drouot e lo sviluppo delle sue attività di stoccaggio, consegna e altre questioni logistiche correlate. Iniezioni di liquidi ed energia che serve solo a implementare un meccanismo pienamente funzionante, come dimostrano le vendite del primo semestre 2023: 338 milioni di euro, con un aumento del 14% rispetto al 2022.
Una crescita dovuta, dicono da Drouot, all’aumento del numero di vendite e dall’intensificata attività digitale, punto su cui la casa d’aste vuole continuare a insistere. Nel 2023 sono stati offerti sulla piattaforma complessivamente 1,6 milioni di articoli (2,6 milioni nell’anno 2022) in 3.915 aste (6.570 nell’anno 2022); è inoltre presente una serie di servizi tra cui preventivi, spedizioni e deposito oggetti, formazione culturale.
Difatti Hôtel Drouot non si limita a condurre i propri incanti, ma funge da hub per tutte le realtà che cercano un appoggio organizzativo e logistico per le loro attività.