Nel centenario di Luigi Rossi (1853-1923), la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate propone una retrospettiva dove, accanto ai capolavori noti del poliedrico artista ticinese, provenienti da prestigiosi musei svizzeri (MASI di Lugano, Musée d’Art et d’Histoire di Ginevra, Collezioni della Confederazione) e italiani (GAM – Galleria d’Arte Moderna di Milano, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino) si espongono opere conservate in raccolte private, alcune delle quali recentemente riemerse.
Si tratta di un’occasione preziosa per approfondire l’indagine storiografica e critica che la Züst sta conducendo su un artista che a pieno titolo è da definirsi “europeo”. Europeo non solo perché visse tra Italia, Svizzera e Francia, Parigi soprattutto, ma perché elaborò, in modo del tutto originale, il nuovo che percorreva l’Europa dell’arte. Applicando questi suoi raggiungimenti alla pittura e all’illustrazione, servendosi anche della fotografia.
A renderlo popolare nell’intero continente furono soprattutto le sue illustrazioni di alcuni dei maggiori best sellers di fine Ottocento, dalle diverse edizioni di “Tartarino” di Alphonse Daudet – del quale si espone per la prima volta un grande ritratto – a “Notre-Dame de Paris” di Victor Hugo, a “Madame Chrysanthème” di Pierre Loti sino alle “Pastorali” di Longo Sofista, illustrate con l’amico Luigi Conconi. “Les Demi-Vierges” di Prévost, uscite nel 1900, rappresentano il suo ultimo impegno per la grande editoria parigina e internazionale.
Illustratore di successo ma anche – e soprattutto – grande pittore, la cui opera è posta al centro della mostra ticinese. Le opere riunite alla Züst – dipinti e acquerelli – consentono di seguire l’evoluzione della sua pittura dal realismo al simbolismo per approdare al Liberty, momenti da lui interpretati in modo sincero e originale. In un percorso che lo conduce dalla pittura di genere, al ritratto e al paesaggio.
La mostra, a cura di Matteo Bianchi, autore del catalogo ragionato dell’opera di Luigi Rossi, responsabile della Casa Museo in Capriasca e pronipote dell’artista, conclude un ciclo di mostre che la direttrice della Pinacoteca Züst, Mariangela Agliati Ruggia, in collaborazione con Alessandra Brambilla, ha riservato all’opera di Rossi.
Il catalogo, edito da Pagine d’Arte, accanto a un lessico originale di Matteo Bianchi, propone interventi critici di Cristina Brazzola, sulla presenza di Luigi Rossi nelle collezioni della Città di Lugano, di Elisabetta Chiodini (Il giovane Luigi Rossi: sulla via del vero tra genere e paesaggio), Franz Müller (L’opera di Luigi Rossi nel contesto dell’arte svizzera) e Sergio Rebora (“Guardare con gli occhi della mente”. Luigi Rossi e il simbolismo) e la riproduzione di un’ottantina di opere per concludersi con una ricca sezione documentaria. Gli apparati, aggiornati per l’occasione, sono a cura di Miriam Notari della Casa Museo Luigi Rossi di Tesserete.