Negli spazi della cantina vinicola Ca’ del Bosco, territorio della Franciacorta, il nuovo progetto “Arte in Vigna”, nato in collaborazione con gli studenti dell’Accademia di Belle Arti Santa Giulia di Brescia, punta a salvaguardare l’ambiente servendosi del linguaggio dell’arte.
Una storia che vede mettere radici grazie all’intuizione di Annamaria Clementi Zanella. Nel 1964 acquista “Ca’ del Bosc”, una piccola casa collinare nel comune di Erbusco, in una zona con due ettari di proprietà abitata da querci e castagni.
Nel 1968 arrivano le prime operazioni di piantagione con il fattore Antonio Gandossi, che offrì un apporto continuativo per la nascita della cantina, fino alla scomparsa nel 2011.
E circa otto anni più tardi, nel 1972, nascerà il primo vino: Pinot di Franciacorta Bianco.
Le prime prove di viticoltura biologica nel 1989, con la consulenza di François Bouchete la sua Terres end Devenirdi Reims. La certificazione ufficiale come azienda biologica nel 2011. Ca’ del Bosco rispetta il suo territorio, il verde della natura che abbraccia i suoi clienti.
Il principio guida è puntare su un’agricoltura a basso impatto, sui 250 ettari in conduzione. (ARTE IN VIGNA. Ca’ del Bosco e Accademia di Belle Arti di Brescia Santa Giulia insieme per un percorso artistico nelle vigne della Franciacorta. Arte e tutela del territorio. Comunicato Stampa.)
Oggi, l’attività prosegue con impegno e cura grazie a Maurizio Zanella, figlio di Annamaria. Il signor Zanella, che negli anni ha stretto rapporti proficui con personaggi come Adriano Galliani, Marco Bizzarri e tanti altri, ha proseguito con serietà il lavoro della madre, insieme ai primi dipendenti e figli di Gandossi, Maria Rosa e Guido.
Ca’ del Bosco sostiene fortemente l’arte come un mezzo per comunicare con uno sguardo più consapevole il proprio territorio, coinvolgendo stimate realtà locali. L’arte scultorea, per la sua diversità materica, si adatta maggiormente al luogo. Maurizio Zanella ha istituito nel 2023 il Ca’ del Bosco Sculpture, premio assegnato a sculture per esterni ad opera di under 40 residenti in Italia. (BASILE DANTE Nicola. Ca’ del Bosco Sculpture, il premio che consacra l’unione tra Arte e Bacco. Il Sole 24 Ore. 20 giugno 2023.)
Il vino nell’arte vede una vasta iconografia, dal Bacco di Caravaggio al Baccanale di Tiziano, da Mirò a Picasso, che indubbiamente ha influenzato una visione generale. Per l’azienda stessa, il fatto di avere opere d’arte molto prestigiose è motivo di orgoglio. Una presenza che arricchisce il posto di lavoro e consente di stabilire interrelazioni a livello lavorativo con differenti realtà.
I 23 totem, che fungono da tele per gli artisti,sono stati realizzati in resistente acciaio corten dall’architetto Gabriele Falconi. Dietro la progettazione c’è un pensiero. L’obiettivo di Ca’ del Bosco e di Falconi era di collocarli in zone appositamente studiate, di modo che la gente potesse osservarli dalla strada, stabilendo un contatto immediato. E così è stato. I totem svolgono una funzione informativa, ma soprattutto una rilevanza artistico-culturale.
L’Accademia SantaGiulia ha chiamato in causa 40 giovani artisti, testimoni di un messaggio attuale e quanto mai primario.L’opera da una parte, il vigneto dall’altra, aprono al rapporto sempre esistito tra uomo e natura, tra l’operatività e il suo risultato. L’Accademia ha contribuito con un sito web (italiano e inglese) di approfondimento e conoscenza sugli artisti e sul loro lavoro.
Un progetto che valorizza SantaGiulia e il suo spirito educativo. Dall’altra parte, un modo per Ca’ del Bosco di esprimere, con Arte in vigna, continuamente gratitudine a chi sceglie di preservare e comunicare il proprio habitat naturale con il linguaggio e la libertà dell’arte.