Nell’anno del centenario della nascita, la Fondation Maeght di Saint-Paul de Vence (Francia) presenta una mostra monografica dedicata Jean Paul Riopelle. In esposizione 180 opere tra dipinti astratti e figurativi, ma anche le sculture, le ceramiche e le incisioni. Dall’1 luglio a 12 novembre 2023.
Curata da Yseult Riopelle, figlia dell’artista, la mostra Parfums d’Ateliers racconta la carriera dell’artista attraverso gli studi in cui ha lavorato: dal Quebec a Parigi, da Vanves a Vétheuil, da Meudon a Saint-Cyr-in Arthies e infine il sud della Francia. E naturalmente grazie alle opere che in questi studi ha realizzato – dipinti, disegni, sculture, ceramiche, litografie, collage e arazzi – che negli anni si sono sempre mosse a cavallo tra figurazione e astrattismo, con i famosi bestiari di Riopelle a dominare convulsi sfondi informali.
Tra gli animali facilmente riconoscibili ci sono gufi, anatre, cinghiali, galline fagiane, garzette, cani e cavallucci marini. Ma tra le opere non è nemmeno impossibile scovare oggetti quotidiani nelle opere, magari camuffati nel magma cromatico e materico con cui Riopelle era solito comporre le sue creazioni, spesso di grandi dimensioni. Come i vasti paesaggi in bianco e nero che l’artista iniziò a dipingere una volta tornato in Canada alla fine degli anni ’70, come la serie dedicata agli iceberg.
Il fulcro della mostra è però Chevreuse, il più grande quadro mai dipinto da Riopelle, prestato alla Fondazione Maeght dal Centre Pompidou. L’esposizione è poi arricchita da numerosi documenti d’archivio: testi, foto, lavori di ricerca e oggetti che hanno ispirato Riopelle.