Estate, tempo di bilanci. Concluse le aste del primo semestre, è il momento di tirare le somme. Confrontando i risultati della rosa di Maison consultate dalla redazione di ArtsLife, il mercato del Bel Paese risulta abbastanza stabile: i totali sono allineati allo stesso periodo dello scorso anno, con qualche casa d’asta in crescita, qualche altra in lieve calo. Una fotografia rassicurante nonostante gli esperti stiano parlando di “raffreddamento” e “ricalibrazione” per il mercato internazionale. Spiccano, come avvenuto nel 2022, l’arte moderna e contemporanea e il settore Luxury. Vediamo come è andata la prima parte dell’anno da Il Ponte Casa d’Aste
Cresce il fatturato della casa d’aste meneghina Il Ponte: nel primo semestre 2023 ha realizzato € 19.716.216, contro i € 16,749,362 del 2022. Come sempre per la maison, il settore trainante è stato quello della dell’arte moderna e contemporanea con oltre € 6,5 milioni, seguita a ruota dai Gioielli con oltre € 6,2 milioni.
La direttrice Rossella Novarini ha commentato: «Sei mesi, questi del primo semestre, che ci hanno visti protagonisti di ben 24 aste con nuovi record di vendite, una media dell’87% di lotti venduti e il 111% di rivalutazione delle stime di partenza, per un fatturato complessivo di oltre € 19,7 milioni. Numeri che certificano un mercato sano e vivace, nonché premiante laddove la qualità dei beni proposti ha saputo rispondere prontamente alla domanda dei trend collezionistici e che testimoniano il saldo posizionamento nel panorama nazionale delle aste di tutti i 22 dipartimenti di cui si compone la Casa d’Aste. Trainante si conferma l’Arte moderna e contemporanea, che ha ulteriormente dato prova del proprio ruolo da centravanti (oltre € 6,5 milioni); eccelle sempre nella presentazione di opere ricercatissime dal collezionismo odierno come il “Concetto spaziale” di Lucio Fontana (€ 453.600) e lo straordinario “Cielo per A.” di Mario Schifano (€ 327.600) ma soprattutto nel saper anticipare e sollecitare il sistema, promuovendo con successo artisti italiani meno noti e rivelatesi di grande appeal per il mercato straniero come Aroldo Bonzagni, Alberto Martini e Anna Comba. Altrettanto signicative le performance del dipartimento di Gioielli che con gli ultimi appuntamenti ha raggiunto il suo record assoluto di fatturato (oltre € 6,2 milioni), complice la sessione dedicata alla Collezione Agrati i cui preziosi esemplari hanno triplicato i valori di partenza. Un’asta che si è distinta anche per la ragguardevole partecipazione internazionale, con apicali momenti di gara per le creazioni rmate Bulgari e Marina B, ed anche tutta la sezione dedicata alle pietre di importanti carature, in cui brilla il diamante fancy color champagne di ct. 29,35 (€ 327.600). Conferimenti illustri sono stati determinanti per settori come l’Antico, che ha chiuso il semestre con oltre € 3,6 milioni di fatturato e l’evidente apprezzamento per un catalogo in grado di attraversare cinque secoli di storia dell’arte con esemplari di rara bellezza come l’elegante oriera neoclassica della Fonderia Chiurazzi (€ 50.400), il suggestivo nucleo di statuaria antica da giardino in cui è emersa la vendita della coppia di grandi vasi di forma medicea (€ 35.280) e il “Paesaggio con lavandaie presso un ponte” di Hubert Robert (€ 37.800).
Come detto i dipartimenti sono oltre una ventina. Fortemente attrattive per le nuove generazioni di collezionisti sono state le proposte di Arti decorative del ‘900 e Design: «particolare interesse per i grandi nomi del design italiano e innumerevoli partecipanti su opere rare come le sedute della serie “Monolo” di Luciano Grassi, Sergio Conti e Marisa Forlani (€ 107.100) e i due monumentali lampadari anni Trenta di Pietro Chiesa (€ 41.580) e Carlo Scarpa (€ 35.280)- prosegue Novarini – Non sono mancati i colpi di scena per i settori più di nicchia come Libri e Manoscritti, capaci di ritagliarsi nel tempo un ruolo sempre più autorevole, delizzando così un pubblico di esigenti appassionati anche oltre conne e che, di fronte a volumi inediti e dal grande prestigio, sono disposti ad arrivare a ingenti somme come accaduto per le celebri “Carceri d’invenzione” di Giovanni Battista Piranesi (€ 42.500). Grandi soddisfazioni sono arrivate anche dalla proposta del dipartimento di Dipinti e Sculture del XIX e XX secolo, sempre impegnato in una scrupolosa denizione di cataloghi in grado di promuovere accanto ai nomi più cari della tradizione – si stagliano tra questi i divisionisti Emilio Longoni (€ 63.000) e Angelo Morbelli (€ 47.880) – autori e opere dal grande potenziale di riscoperta come ad esempio Silvio Bicchi e Annibale Scaroni».
I top price del primo semestre 2023