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Le 10 grandi mostre dell’autunno-inverno 2023 a Londra: da Philip Guston alla Abramović, da Sarah Lucas a Chanel e Frans Hals

Marina Abramović, Royal Academy, Londra, 23 settembre 2023 - 1 gennaio 2024. Courtesy l'artista e Royal Academy
Marina Abramović, Royal Academy, Londra, 23 settembre 2023 – 1 gennaio 2024. Courtesy l’artista e Royal Academy
Marina Abramović, Sarah Lucas, Lisetta Carmi, Coco Chanel, Philip Guston, El Anatsui, Franz Hals sono alcuni dei protagonisti delle mostre monografiche e dei progetti espostivi che saranno inaugurati nei prossimi mesi in alcuni dei principali musei di Londra.
Ve le presentiamo nell’ordine cronologico di apertura, da metà settembre fino a metà ottobre, quando la metropoli per una settimana diventerà capitale mondiale dell’arte contemporanea grazie alla Frieze Week e al doppio appuntamento con Frieze London, che quest’anno celebra la ventesima edizione, e Frieze Masters (dall’11 al 15 ottobre).

“Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto” al Victoria and Albert Museum
(dal 16 settembre al 25 febbraio 2024)

Il 16 settembre ad aprire le danze sarà “Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto“, la prima grande mostra dedicata alla rivoluzionaria stilista francese nel Regno Unito. Il percorso espositivo «ripercorrerà l’evoluzione del suo iconico stile e la fondazione della Maison CHANEL, dall’apertura della sua prima boutique di modisteria a Parigi nel 1910 alla presentazione della sua ultima collezione nel 1971» e presenterà più di 200 look visti insieme per la prima volta, oltre ad accessori, profumi e gioielli. «Presenterà pezzi raramente visti della collezione del V&A, insieme a look provenienti dal Palais Galliera e dal Patrimoine de CHANEL, le collezioni del patrimonio della Casa di moda a Parigi. Tra i pezzi più importanti ci saranno uno dei primi capi Chanel del 1916, i costumi originali disegnati da Chanel per la produzione del Ballets Russes Le Train Bleu nel 1924, gli abiti creati per le star hollywoodiane Lauren Bacall e Marlene Dietrich, un primo esempio degli innovativi pantaloni da sera di Chanel e gli abiti dell’ultima collezione di Chanel del 1971». La mostra metterà anche in evidenza le ispirazioni britanniche di Chanel, come l’adozione del tweed, le collaborazioni con aziende tessili britanniche e la fabbrica tessile di Huddersfield».
Il percorso espositivo sarà una versione originale dell’omonima mostra organizzata dal Palais Galliera, Museo della Moda della Città di Parigi, nel 2020.

Uno dei ritratti di Coco Chanel esposti nella mostra “Gabrielle Chanel. Fashion Manifesto al Victoria & Albert Museum, Londra, 2023. Credit: Photo by Roger Schall/Condé Nast/Shutterstock (11807239a)
Designer Coco Chanel wearing large-rimmed glasses surrounded by sketches of her designs. Coco Chanel
Vogue May 01, 1938 Portrait

“Lisetta Carmi. Identities” alla Estorick Collection
(dal 20 settembre al 17 dicembre 2023)

Il 20 settembre la Estorick Collection, unico museo britannico con una collezione dedicata all’arte italiana moderna. presenta “Lisetta Carmi. Identities“, «la prima mostra museale nel Regno Unito delle opere della rivoluzionaria fotografa, il cui immaginario è attualmente oggetto di una rinnovata attenzione. Sempre animata da uno spirito profondamente umanistico, Carmi si è concentrata sui settori emarginati della società, come le comunità operaie e trans della sua città natale, Genova. Oltre a essere opere d’arte di grande impatto, le immagini di Carmi sono anche importanti documenti socio-politici che esplorano aspetti significativi, ma spesso trascurati, della vita e della cultura italiana. Carmi è nota soprattutto per aver raccontato con sensibilità la vita di coloro che appartenevano alla comunità trans di Genova negli anni Sessanta. Le fotografie da lei scattate hanno dato vita a un volume di immagini molto controverso, pubblicato nel 1972 e diventato un classico di culto». Il percorso espositivo sarà costituito da circa 30 fotografie, «comprese alcune immagini a colori recentemente riscoperte nella casa pugliese dove Carmi si ritirò nel 1979 per dedicarsi alla meditazione yogi», ha anticipato l’istituzione.

Lisetta Carmi, I travestiti, DalidaGenoa 1965-67 © Martini & Ronchetti Courtesy Archivio Lisetta Carmi

Marina Abramović alla Royal Academy
(dal 23 settembre 20 al primo gennaio 2024) 

«Icona del mondo dell’arte e pioniera della performing art, Marina Abramović ha affascinato il pubblico spingendo i limiti del suo corpo e della sua mente negli ultimi 50 anni»: con queste parole la Royal Academy of Arts ha ricordato la ricerca dell’artista per annunciare la prima grande mostra personale nel Regno Unito dedicata a oltre cinquant’anni di carriera. La mostra, organizzata in stretta collaborazione con l’artista (accademico onorario della Royal Academy stessa), «offrirà una panoramica della sua straordinaria pratica con fotografie, video, oggetti e installazioni. Verranno inoltre presentate quattro delle performance fondamentali della Abramović, che saranno riproposte dal vivo nelle gallerie».
Le performance saranno Imponderabilia (1977), Luminosity (1997), Nude with Skeleton (2002), The House with the Ocean View (2002): è già possibile prenotare i biglietti per la mostra e, soprattutto, per seguire le performance. Potete trovare il programma completo qui

Marina Abramović, Royal Academy, Londra, 23 settembre 2023 – 1 gennaio 2024. Courtesy l’artista e Royal Academy

“Sarah Lucas. Happy Gas” alla Tate Britain
(dal 28 settembre 2023 al 14 gennaio 2024)

Con “Happy Gas”  il 28 settembre, è la volta di un’altra grande artista: la Tate Britain presenterà una grande mostra dedicata all’opera di Sarah Lucas, «una delle figure di spicco della sua generazione, Lucas è celebrata a livello internazionale per il suo lavoro audace e irriverente, che spesso esplora il corpo umano, la mortalità e le esperienze molto britanniche di sesso, classe e genere. Questa mostra riunirà più di 75 opere che abbracciano quattro decenni, dalle prime sculture e fotografie dirompenti a lavori nuovissimi presentati per la prima volta. Ideata in stretto dialogo con l’artista e presentata con la sua stessa voce, questa rassegna darà uno sguardo nuovo alla pratica di Lucas fino ad oggi», ha anticipato l’istituzione.
Sarah Lucas, COOL CHICK BABY, 2020. Collection of Alexander V. Petalas © Sarah Lucas

I finalisti del Turner Prize alla Towner Eastbourne, nell’East Sussex
(dal 28 settembre 2023 al 14 aprile 2024)

Parlando del fermento londinese non possiamo non citare la tradizionale mostra che precede uno degli annunci più attesi del panorama artistico mondiale: quella dei finalisti dei Turner Prize 2023Jesse Darling, Ghislaine Leung, Rory Pilgrim e Barbara Walker -, che si terrà alla storica galleria Towner Eastbourne, nell’East Sussex, a circa 120 chilometri a sud della capitale. La scelta della sede della mostra è legata alle celebrazioni del centenario della galleria e – si legge nel comunicato stampa rilasciato dalla Tate – il vincitore del prestigioso premio sarà annunciato il 5 dicembre 2023 nel corso di una cerimonia ai Winter Gardens di Eastbourne.

Towner Eastbourne. Photo © Marc Atkins

“Frans Hals. The Credit Suisse Exhibition” alla National Gallery
(dal 30 settembre 2023 al 21 gennaio 2024)

Alla National Gallery sarà svelata “Frans Hals. The Credit Suisse Exhibition” «la prima grande retrospettiva su Hals in più di trent’anni, che permette a una nuova generazione di scoprire perché Hals merita di essere considerato uno dei più grandi pittori dell’arte occidentale», hanno sottolineato gli organizzatori. La mostra sarà successivamente esposta al Rijksmuseum di Amsterdam (dal 16 febbraio  2024 al 9 giugno 2024, ve lo avevamo anticipato qui) e alla Gemäldegalerie di Berlino (dal 12 luglio 2024 al 3 novembre 2024), che hanno collaborato alla sua realizzazione, supportata anche dal Frans Hals Museum di Haarlem.
Il percorso espositivo «riunirà circa 50 delle opere più belle di Hals, tra cui l’eccezionale prestito per la prima volta del suo quadro più famoso, Il cavaliere che ride (1624), proveniente dalla Wallace Collection di Londra.
Dalle piccole opere ai grandi ritratti di gruppo, dalle scene di genere ai ritratti matrimoniali, riuniti per la prima volta da collezioni internazionali, i visitatori vedranno il meglio del lavoro di tutta la sua vita», hanno proseguito gli organizzatori.

Detail from Frans Hals, ‘Banquet of the Officers of the St George Civic Guard’, 1627 © Frans Hals Museum, Haarlem

Philip Guston alla Tate Modern
(dal 5 ottobre 2023 al 25 febbraio 2024)

La Tate Modern presenterà «una mostra storica su uno degli artisti più straordinari del XX secolo: Philip Guston (1913-1980). Sarà la prima grande retrospettiva dell’artista nel Regno Unito dopo 20 anni, comprende più di 100 dipinti e disegni di tutti i 50 anni di carriera di Guston. La mostra offre una nuova visione dei primi anni di formazione dell’artista e del suo attivismo, del suo celebre periodo di astrazione e delle sue opere più recenti che fanno riflettere. Con una visione fortemente plasmata dalle sue esperienze di tragedia personale e dall’ingiustizia sociale negli Stati Uniti, la mostra traccia l’inquietudine di un artista che ha sfidato le categorizzazioni e non ha mai smesso di spingersi oltre i confini della pittura», ha anticipato il museo.


Philip Guston The Line 1978 Promised gift of Musa Guston Mayer to The Metropolitan Museum of Art, New York © The Estate of Philip Guston, courtesy Hauser & Wirth

El Anatsui per la Hyundai Commission, nella Turbine Hall della Tate Modern
(dal 10 ottobre 2023 al 14 aprile 2024)

Dal 2000, anno della sua prima edizione, lo svelamento dell’opera che occupa la Turbine Hall alla Tate Modern grazie alla Hyundai Commission è tra gli eventi più attesti della Frieze Week. Quest’anno sarà trasformata da un’opera di El Anatsui(1944, Ghana), «uno degli artisti più particolari oggi in attività, è noto soprattutto per le sue sculture metalliche a cascata costruite con migliaia di tappi di bottiglia riciclati e fili di rame. Trasformando i materiali trovati in opere d’arte astratta, il lavoro di Anatsui esplora temi quali l’ambiente, il consumo e il commercio», ha anticipato il museo.

El Anatsui, photo © Aliona Adrianova, 2019. Courtesy October Gallery, London

“Nicole Eisenman: What Happened” alla Whitechapel Gallery
(dal’11 ottobre 2023 al 14 gennaio 2024)

Dal medesimo giorno dell’apertura al pubblico di Frieze London e Frieze Masters alla Whitechapel Gallery sarà possibile  vistare “Nicole Eisenman: What Happened“, mostra che «riunisce oltre 100 opere provenienti da tre decenni di carriera dell’artista, molte delle quali non sono state esposte in precedenza nel Regno Unito. Comprendendo dipinti monumentali di grandi dimensioni insieme a sculture, monografie, animazioni e disegni, la mostra mette in evidenza la straordinaria gamma e l’inventiva formale che caratterizzano la sua pratica.
Organizzata cronologicamente in otto sezioni, la mostra mette in luce l’approccio critico, ma spesso molto umoristico, con cui Eisenman esplora alcune delle questioni socio-politiche più attuali. Queste comprendono le politiche di genere, identità e sessuali, le recenti turbolenze civili e governative negli Stati Uniti, la protesta e l’attivismo e l’impatto della tecnologia sulle relazioni personali e sulle vite romantiche», ha anticipato l’istituzione.

Nicole Eisenman, Sloppy Bar Room Kiss (Detail), 2011, Oil on canvas, 99.1 × 121.9 cm, Collection of Cathy and Jonathan Miller. Image Courtesy of the artist and Vielmetter Los Angeles, Photo credit: Robert Wedemeyer

George Baselitz: Sculptures 2011 – 2015” (dal 5 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024)
Gabriel Massan & Collaborators: “Third World: The Bottom Dimension” alla Serpentine (fino al 22 ottobre 2023)
Lina Ghotmeh, Serpentine Pavillon 2023
(fino al 29 ottobre 2023)

La Serpentine prosegue la storica serie di antologiche dedicate agli scultori con una grande mostra di uno degli artisti viventi più prolifici al mondo: George Baselitz. Si intitolerà “George Baselitz: Sculptures 2011 – 2015”, sarà la prima personale dell’artista nella storica istituzione londinese e il pubblico potrà visitarla dal 5 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024.
Il percorso espositivo comprenderà una serie di sculture e disegni, nonché la monumentale scultura Zero Dom (Cupola Zero), alta nove metri, all’interno dei Parchi Reali, che verrà presentata per la prima volta nel Regno Unito.
«I pezzi in mostra offriranno uno sguardo intimo nella pratica dello studio dell’artista ed esploreranno la fragilità del corpo in relazione ai processi altamente fisici e crudi che impiega per realizzare le opere», ha anticipato la Serpentine.
«Le opere in mostra sono state selezionate con Georg Baselitz e portate direttamente dal suo studio». Il percorso espositivo è costituito da «sculture imponenti e mai viste prima, accanto a disegni sciolti e inchiostrati. Invitando il pubblico a entrare in una foresta di sculture in legno grezzo, questa mostra offre nuovi spunti di riflessione sul processo dell’artista e sul modo in cui le sue opere si influenzano a vicenda attraverso diversi mezzi.
Le sculture presentate non erano originariamente destinate alla visione pubblica. Sono state realizzate come maquette, o modelli, in preparazione di opere in bronzo. Ogni scultura in legno è ricavata da un singolo tronco d’albero, che Baselitz ha intagliato utilizzando seghe elettriche, asce e scalpelli. Le sue figure solide e d’impatto mantengono la consistenza del legno, con incisioni e intagli caratteristici sulle loro superfici. Esposte alla Serpentine South, circondata dagli alberi dei Kensington Gardens, queste sculture in legno ricordano le loro forme originarie nelle foreste della Sassonia», ha spiegato l’istituzione.
«I disegni esposti, inoltre, non sono schizzi preparatori per le maquette di legno, ma sono stati realizzati durante il processo di scultura. Mettendo insieme disegni e sculture, la mostra evidenzia i legami tra i processi bidimensionali e tridimensionali di Baselitz. Si tratta di una vivida esplorazione delle possibilità – e delle impossibilità – di traduzione tra pittura, disegno e scultura».

Georg Baselitz, Sing Sang Zero, 2011. © Georg Baselitz 2023. Photo: Jochen Littkemann, Berlin

Tra gli appuntamenti da segnalare nell’autunno londinese non possono mancare due proposte delle Serpentine Galleries che, inaugurate lo scorso giugno, continueranno a esserne tra i protagonisti fino alla fine di ottobre.

Prosegue, infatti, l’articolato progetto multidisciplinare “Third World: The Bottom Dimension“, «un progetto in più parti concepito dall’artista Gabriel Massan e con Serpentine Arts Technologies in collaborazione con gli artisti invitati Castiel Vitorino Brasileiro, Novíssimo Edgar e la cantante e produttrice musicale LYZZA. Insieme, il loro lavoro esplora l’esperienza dei neri brasiliani in quanto si interseca con l’impatto del colonialismo.
Attraverso le lenti della decolonizzazione, della queerness e del decentramento (tecnologico, sociale, economico e ideologico), “Third World: The Bottom Dimension” ci sfida a ripensare i modi in cui comprendiamo e ci orientiamo nel mondo. Il progetto, che è stato lanciato nel giugno 2023, si compone di tre elementi: un videogioco sperimentale scaricabile gratuitamente, una mostra alla Serpentine North e i token web3, costruiti sulla blockchain Tezos, che riuniscono Massan, i suoi collaboratori e una più ampia comunità web3», ha ricordato l’istituzione.

Nel parco, fino al 29 ottobre, inoltre, rimarrà aperto il Serpentine Pavillon 2023, realizzato dall’architetto Lina Ghotmeh: «ispirato all’eredità mediterranea di Ghotmeh e alle vivaci discussioni intorno alla tavola su temi di attualità, politica, vita personale e sogni, il Padiglione è intitolato À table – un invito francese a sedersi a tavola per condividere un pasto ed entrare in dialogo. Per questo motivo, l’interno del Padiglione è caratterizzato da un tavolo circolare lungo il perimetro, che invita a riunirsi e a celebrare gli scambi che permettono la nascita di nuove relazioni. Considerando il cibo come espressione di cura e offrendo un momento di convivialità attorno a un tavolo, Ghotmeh ci invita a condividere le idee, le preoccupazioni, le gioie, le insoddisfazioni, le responsabilità, le tradizioni, le memorie culturali e le storie che ci uniscono», si legge nella presentazione ufficiale.

Serpentine Pavilion 2023 designed by Lina Ghotmeh. © Lina Ghotmeh — Architecture. Photo: Iwan Baan, Courtesy: Serpentine.

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