La Serpentine prosegue la storica serie di antologiche dedicate agli scultori con una grande mostra di uno degli artisti viventi più prolifici al mondo: George Baselitz. Si intitolerà “George Baselitz: Sculptures 2011 – 2015”, sarà la prima personale dell’artista nella storica istituzione londinese e il pubblico potrà visitarla dal 5 ottobre 2023 al 7 gennaio 2024.
Il percorso espositivo comprenderà una serie di sculture e disegni, nonché la monumentale scultura Zero Dom (Cupola Zero), alta nove metri, all’interno dei Parchi Reali, che verrà presentata per la prima volta nel Regno Unito.
«I pezzi in mostra offriranno uno sguardo intimo nella pratica dello studio dell’artista ed esploreranno la fragilità del corpo in relazione ai processi altamente fisici e crudi che impiega per realizzare le opere», ha anticipato la Serpentine.
«Le opere in mostra sono state selezionate con Georg Baselitz e portate direttamente dal suo studio». Il percorso espositivo è costituito da «sculture imponenti e mai viste prima, accanto a disegni sciolti e inchiostrati. Invitando il pubblico a entrare in una foresta di sculture in legno grezzo, questa mostra offre nuovi spunti di riflessione sul processo dell’artista e sul modo in cui le sue opere si influenzano a vicenda attraverso diversi mezzi.
Le sculture presentate non erano originariamente destinate alla visione pubblica. Sono state realizzate come maquette, o modelli, in preparazione di opere in bronzo. Ogni scultura in legno è ricavata da un singolo tronco d’albero, che Baselitz ha intagliato utilizzando seghe elettriche, asce e scalpelli. Le sue figure solide e d’impatto mantengono la consistenza del legno, con incisioni e intagli caratteristici sulle loro superfici. Esposte alla Serpentine South, circondata dagli alberi dei Kensington Gardens, queste sculture in legno ricordano le loro forme originarie nelle foreste della Sassonia», ha spiegato l’istituzione.
«I disegni esposti, inoltre, non sono schizzi preparatori per le maquette di legno, ma sono stati realizzati durante il processo di scultura. Mettendo insieme disegni e sculture, la mostra evidenzia i legami tra i processi bidimensionali e tridimensionali di Baselitz. Si tratta di una vivida esplorazione delle possibilità – e delle impossibilità – di traduzione tra pittura, disegno e scultura».
«La mostra segue una lunga storia di presentazione della scultura all’interno delle gallerie e del parco, tra cui le grandi mostre di Henry Moore (1978), Anthony Caro (1984), Louise Bourgeois (1985) (la sua prima in un’istituzione britannica), Alberto Giacometti e, più recentemente, Nairy Baghramian e Phyllida Barlow», ha ricordato l’istituzione, ed «è accompagnata da un catalogo che comprende testi inediti degli artisti contemporanei Alvaro Barrington, Huma Bhabha, Tracey Emin, Rashid Johnson, Jenny Saville, Erwin Wurm e Rose Wylie che riflettono su Baselitz e sul loro legame con il suo lavoro. Nel complesso, questi contributi offrono al lettore spunti di riflessione su come la pratica distintiva di Baselitz abbia influenzato e incuriosito diverse generazioni di artisti che lavorano con una varietà di media.
Herta Müller, premio Nobel, e Norman Rosenthal hanno scritto nuove poesie in risposta alle sculture di Baselitz, mentre Michael Baxandall ed Eric Darragon hanno contestualizzato storicamente l’opera.
Il catalogo contiene anche una sezione dello stesso Baselitz sulla sua pratica scultorea e un’intervista tra l’artista e Hans Ulrich Obrist. Il catalogo è stato progettato da A Practice for Everyday Life».